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Alanis Morissette vent’anni dopo Jagged Little Pill: “Sto scrivendo un libro”

La cantante fa un bilancio sulla sua carriera a vent’anni dal grande successo del suo terzo album.

pubblicato 12 Marzo 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 07:40

Era il giugno del 1995 quando Jagged Little Pill: era il terzo album di Alanis Morissette, il primo ad essere rilasciato in tutto il mondo. Ad oggi ha venduto qualcosa come 33 milioni di copie. Il suo più grande successo, un disco diventato un vero e proprio cult che ha imposto il nome della cantante canadese a livello internazionale. Sono poi stati rilasciati altri lavori che hanno avuto un successo altalenante, ridimensionando -purtroppo- le vendite dei suoi successivi lavori. A vent’anni da Jagged Little Pill, Alanis ha fatto una sorta di bilancio della sua carriera, a partire da quel primo Juno Award conquistato quando era ancora giovanissima, ironizzando nel ricordare quel preciso momento:

“Senza alcuna differenza della maggior parte delle spose di tutto il pianeta, mi sono completamente concentrata sull’abito che avrei indossato. Mi ricordo che ero nervosa e davvero al settimo cielo per il fatto di essere riuscita a mantenere un contatto visivo con Bryan Adams per più di un millisecondo. Era quella la mentalità di una ragazza di 17 anni”

Un Juno Award che le aveva conferito anche l’energia per nuovi scopi e obiettivi:

“Ero pronta a tuffarmi verso l’ignoto, la paura e la grande eccitazione. Non possedevo una auto conoscenza di me stesso, in quel momento, quindi non potevo immaginare quante considerazioni dovevano essere fatte con lo scopo di mantenere il mio benessere intatto. Proprio per questo motivo sono caduta e mi sono bruciata un paio di volte lungo la strada. Ma sono ancora viva e questa cosa è un miracolo”

Dopo il grandissimo successo di Jagged Little Pill, Alanis aveva intenzione di seguire anche il proprio istinto:

Avevo un sacco di pressione intorno a me e odiavo questa cosa. Quindi, per togliere un po’ di pesantezza, ho scritto “Uninvited” (per la colonna sonora di “City of Angels” nel 1998). Non sono affatto stata incoraggiata dalla mia casa discografica. Volevano che prendessi e tenessi tutto quanto per il seguito di “Jagged Little Pill”. Ma avevo una sorta di deformazione sotto pressione e non avevo voglia di scrivere. Ero esausta dal tour e non volevo vedere alla pressione intorno, chi lo sa, potevo essere l’artista che scrive per registrare musica ogni 10 anni.

E gli attuali impegni?

“Beh, in questo momento sto lavorando su un libro, che è grande. Il mondo letterario è ossessionato dalla credibilità. Ritengo che quando si invecchia, si diventi sempre più credibili o, almeno, veniamo percepiti come credibili. (Ma) scriverò musica fino non sarò morta E forse, dopo, chi lo sa! Mi incarnerò attraverso qualche giovane artista sconosciuto”

Via | Lillooet News

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