Home The Voice, Roby Facchinetti: “Per colpa dei talent molti talenti non emergono”

The Voice, Roby Facchinetti: “Per colpa dei talent molti talenti non emergono”

Roby Facchinetti la sa lunga, sulla differenza tra musica e tv. Di The Voice salva solo l’aspetto televisivo?

pubblicato 8 Marzo 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 07:48

I Pooh festeggeranno nel 2016 cinquant’anni di carriera. Intanto Roby Facchinetti, quello di ‘Dio delle città’, festeggia la sua seconda giovinezza artistica come giudice di The Voice insieme al figlio Francesco.

I due si stanno divertendo da matti specialmente sui social: l’ex Dj si è divertito a mettere sù una sitcom su Facebook che marcia sull’infortunio del padre all’inizio delle registrazioni.

Intervistato dal quotidiano La Repubblica, Facchinetti senior commenta così il suo debutto televisivo, mostrando di aver ceduto alla moda del talent più per mancanza di alternative:

“Senza i talent non vai da nessuna parte. A The Voice e negli altri talent l’emozione ti può ammazzare, la telecamera, tutti che ti guardano, il problema è che devi rendere bene anche e soprattutto in tv. Ma per colpa dei talent chissà quanti talenti veri non emergono. Un Lucio Dalla oggi verrebbe fuori via talent? Secondo me ,no, tornerebbe a casa a fare altro. E’ così e tocca farsene una ragione”.

Il cantante si dice anche scettico sul valore della musica per le nuove generazioni:

“La musica, cinquant’anni fa, nei sondaggi sui giovani, veniva al secondo posto nei valori. Al primo, beh, le donne. Oggi sta al quinto, dopo soldi, successo, macchine, tecnologica, sesso. La classifica di oggi condiziona quelli che vengono ai casting, se non arrivi ai primi posti sei un fallito, vedo psicodrammi assoluti, non esiste”.

E allora perché Roby è stato al gioco?

“Io un concorrente che non è stato accettato ma di cui ho intravisto qualcosa, lo prendo poi da parte e gli dico: guarda che non è mica un dramma, hai talento, suoni bene, puoi diventare un musicista di livello nelle orchestre, è comunque il lavoro più bello del mondo. Glielo urlo quasi”.

Altra dichiarazione clou quella su Suor Cristina:

“Artisticamente discutibile, televisivamente un fenomeno. E qui facciamo soprattutto televisione, mai dimenticarlo. E se anche lo dimentichi arrivano in parecchi a ricordartelo. Il gioco con mio figlio è quello, ed è giusto così. Noi dentro The Voice riproduciamo esattamente come siamo nella vita vera, i litigi e la solidarietà di fondo. Questo la gente lo sente”.

Vero, il Team Fach sta funzionando. Ma papà Facchinetti rischia di sputare un filo sul piatto da cui mangia…