Home Notizie Francesco De Gregori: La leva calcistica della classe ’68 nuovo singolo da Vivavoce (testo)

Francesco De Gregori: La leva calcistica della classe ’68 nuovo singolo da Vivavoce (testo)

La Cassazione ha inoltre riconosciuto che Prendi questa mano Zingara non fu plagio.

pubblicato 19 Febbraio 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 08:25

Da domani, 20 febbraio 2015, sarà in rotazione radiofonica La leva calcistica della classe ’68, storico brano di successo di Francesco De Gregori (intervistato da Blogo in occasione della presentazione alla stampa) nella nuova versione contenuta in Vivavoce, il doppio album greatest hits in cui l’artista ripropone con arrangiamenti inediti 28 tra le più importanti e significative canzoni del suo repertorio, già certificato disco di platino.

La leva calcistica della classe ’68 arriva nelle radio dopo La donna cannone e Generale, altri indimenticabili successi del cantautore che nel frattempo ha anche confezionato Sei mai stata sulla luna, colonna sonora dell’omonimo film di Paolo Genovese, uscito nelle sale a fine gennaio.

E c’è anche un’altra notizia, diffusa oggi dai suoi responsabili stampa, che riguarda da vicino Francesco De Gregori ed una vicenda giudiziara legata ad un presunto plagio operato dal cantautore attraverso il brano Prendi questa mano Zingara. Si legge nel comunicato:

Francesco De Gregori ha vinto una causa importante: la Corte di Cassazione, infatti, ha riconosciuto in maniera definitiva che il suo brano ” Prendi questa mano Zingara ” non è stato in alcun modo copiato da “Zingara” di Albertelli e Riccardi. I due autori, che avevano avviato nel 1997 una causa per plagio nei confronti di De Gregori, sono stati condannati al risarcimento delle spese processuali.

Vi lasciamo il testo de La leva calcistica della classe ’68, brano diventato celebre per la metafora del “clacio di rigore”.

Francesco de Gregori, La leva calcistica della classe ’68: testo

Sole sul tetto dei palazzi in costruzione,
sole che batte sul campo di pallone e terra
e polvere che tira vento e poi magari piove.
Nino cammina che sembra un uomo,
con le scarpette di gomma dura,
dodici anni e il cuore pieno di paura.
Ma Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia.
E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai di giocatori
che non hanno vinto mai
ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro
e adesso ridono dentro a un bar,
e sono innamorati da dieci anni
con una donna che non hanno amato mai.
Chissà quanti ne hai veduti, chissà quanti ne vedrai.
Nino capì fin dal primo momento,
l’allenatore sembrava contento
e allora mise il cuore dentro alle scarpe
e corse più veloce del vento.
Prese un pallone che sembrava stregato,
accanto al piede rimaneva incollato,
entrò nell’area, tirò senza guardare
ed il portiere lo fece passare.
Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia.
Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette,
questo altro anno giocherà con la maglia numero sette.

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