Dear Jack, dai Queen ai Beatles: tutte le band a cui sono convinti di somigliare
Prendete un po’ di Beatles, una spruzzatina di Queen, qualche sfumatura di Red Hot Chili Peppers e avrete i Dear Jack. Forse.
I Dear Jack si aspettavano di più da Sanremo 2015. Tornati a casa con una settima posizione, sempre meglio della decima di Lorenzo Fragola, il quintetto di giovani defilippiani torna a puntare sul proprio disco, Domani è un altro film – Seconda Parte, a cui le fan dimostrano di essere già affezionatissime. Anche perché si parla d’amore, di tantissimo amore. Tutto ciò che qualunque ragazzina ha bisogno di sentirsi cantare da uno col faccino da belloccio di Alessio Bernabei, frontman del gruppo. Più che legittimo, per carità. Però.
Però poi arriva questa foto:
Si tratta di un servizio fotografico per Tv Sorrisi e Canzoni che ha pensato bene (?) di paragonare i Dear Jack ai Beatles sulle strade di Sanremo. Paragone un tantinello azzardato? A nostro avviso sì. Ma non è quasi nulla in confronto a ciò che i cinque ragazzi dicono di loro stessi, tra il serio e il faceto.
Tutto iniziò con una nostra intervista video (la ritrovate in apertura) in cui Bernanbei in persona annunciava di esser pronto a far faville sul palco dell’Ariston perché “I Queen si sono impossessati di noi“. Anche meno, ragazzo, sul serio.
Nel corso di una conferenza stampa sanremese a cui ho avuto il piacere di assistere, poi, una collega-eroe ha provato a mettere in difficoltà il gruppo facendo una semplice ma ficcante domanda:
Dite che volete essere apprezzati per la vostra musica e non solo per il vostro aspetto, che volete “alzare il livello”. Però non capisco come lo volete alzare questo livello: con le vostre foto a torso nudo su Facebook?
Pronta la risposta di Bernabei:
Beh, stare a torso nudo è quello che fanno da sempre i Red Hot Chili Peppers o i Rolling Stones…Non ha niente a che fare con la qualità della musica.
Quindi, ragazzi, rock’n’roll: