Mattarella Presidente della Repubblica: le sue dichiarazioni contro Madonna nel 1990
Al neoeletto Presidente della Repubblica proprio non piaceva Madonna.
L’Italia ha finalmente un nuovo Presidente della Repubblica. Dopo giorni di estenuanti votazioni che hanno fatto la gioia di Enrico Mentana e pochi altri, Sergio Mattarella è stato ufficialmente eletto al Quirinale e sarà quindi lui il successore di Giorgio Napolitano. Perché ve ne stiamo parlando qui su SoundsBlog? Semplice: abbiamo scovato un suo vecchio intervento, correva l’anno 1990, in cui il nostro, allora già Ministro della Pubblica Istruzione, se la prendeva addirittura con Madonna.
Nell’estate del 1990 il Blond Ambition, secondo faraonico tour mondiale di Miss Veronica Ciccone, si apprestava ad infiammare l’Italia. Il 10 e il 13 luglio, infatti, erano previste rispettivamente le tappe di Roma e Torino mentre la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) tuonava dalla pagine de La Stampa come da quelle di Repubblica che no, questi concerti non s’avevano da fare.
A turno, le definizioni che venivano date a Madonna passavano da eretica e irriverente fino a blasfema e deviante tanto che ci fu addirittura chi propose davvero la cancellazione dei suoi live in Italia. Naturalmente, la censura nulla poté contro due eventi di tale portata, ma, tornando al nostro nuovo Presidente della Repubblica, anche Mattarella si pronunciò contro l’interprete di Like a Virgin bollandone lo scarso contenuto artistico e la volgarità nel mescolare sacro e profano, parole sue.
Il Post, ci regala un altro estratto dallo stesso articolo di Repubblica che riporta, oltre all’esternazione di Mattarella, anche quelle di Veltroni e Cuperlo:
Mentre il comunista Walter Veltroni sintetizza in una battuta il suo pensiero sulla crociata contro i concerti rock – per i giovani è molto più pericoloso Jovanotti che Mick Jagger – Gianni Cuperlo, responsabile nazionale della Federazione Giovanile Comunista, pone l’accento sulla logica proibizionista che ormai guida la politica italiana, dove si cerca di risolvere con l’ ordine pubblico le contraddizioni del popolo giovanile.