Le più belle canzoni d’amore degli anni 70 (dal 1970 al 1979)
Scopri su Blogo.it le canzoni d’amore più belle dal 1970 al 1979.
Il percorso amarcord continua su Blogo.it. Dopo avervi indicato le più belle canzoni d’amore degli anni ’50 e i brani degli anni ’60, oggi, ovviamente, procediamo al decennio successivo.
A partire dal 1970 fino al 1979, quali sono i pezzi più romantici -sempre in italiano e inglese- che hanno brillato in classifica e che ricordiamo tutti quanti? Sicuramente parecchi di voi avranno anche diversi ricordi legati a questi brani perché molti di questi titoli sono ancora oggi ascoltati con grande frequenza e conosciuti dalla maggior parte dei lettori e lettrici di Soundsblog.it. Se vi vengono in mente altri titoli che meritano di essere citati, mi raccomando usate la sezione dei commenti a fine post!
Iniziamo con il 1970 “La lontananza” è come il vento, spegne i fuochi piccoli e accende quelli grandi. Domenico Modugno e il suo brano non può che aprire nel migliore dei modi questo elenco. Lui credeva di essere il più forte, in grado di dimenticare l’amate e, invece, si trova immerso nei ricordi:
Massimo Ranieri, intanto, promette amore eterno alla donna che sta per sposare un altro e assicura che per lei è disposto a tutto, anche a salvarla “Se bruciasse la città”
Sempre in questi mesi, Elton John realizza una delle canzoni romantiche più belle, l’indimenticabile Your Song, ripresa anche nel celebre film “Moulin Rouge”. Puoi dire a tutto il mondo che questa canzone è tua. Quale dichiarazione migliore?
Nel 1971, Lucio Battisti canta “cara non odiarmi se puoi” nella sua struggente “Pensieri e parole” al primo posti dei brani più venduti nel nostro Paese.
In quello stesso anno i Pooh raccontano un tradimento pieno di dolore ( anche da parte dell’amante) e del dispiacere di dover lasciare chi si ama per tornare dalla compagna ufficiale (“Mi dispiace devo andare, il mio posto è là, il mio amore di potrebbe svegliare chi la scalderà?”). Parliamo di “Tanta voglia di lei”, dell’amica di una sera dalla pelle sconosciuta e sincera. Tutti soffrono: l’uomo, la partner di una notte e la sua lei ignara del tradimento.
Amare significa non dover mai dire mi dispiace. I più romantici non possono non riconoscere, in questa frase, una delle battute chiave del film “Love Story“. E la canzone raggiunge comodamente il quinto posto della classifica italiana. Ancora oggi, il tema della pellicola è un classico struggente di un amore che non finisce ma che viene interrotto dalla morte, dalla malattia crudele e improvvisa. Lacrime e lacrime.
Patty Pravo ritorno al grande pubblico con una ballad straziante in cui racconta di amare ancora il suo uomo ma di essere insicura se lui la voglia ancora. Prende il coraggio e vuole andare ad affrontarlo. Nel pezzo canta le possibilità che ha di fronte, lui pronta ad accoglierla nuovamente capendo di amarla ancora oppure, la più amata opzione, felice insieme ad un’altra. Tutt’al più è immensa e da brividi ancora oggi.
Nel 1972, Mina è razionale nell’elencare i difetti dell’uomo che ha accanto: capriccioso ed egoista. Ma, in un attimo, lui è Grande Grande Grande e le sue pene, improvvisamente, non hanno più importanza.
I Pooh, invece, tornano a colpire nel segno grazie al brano “Noi due nel mondo e nell’anima“, ballad sull’uomo pedina e vittima di una donna per la quale si dispera:
Without you vi fa venire in mente subito Mariah Carey, giusto? E allora dovete sapere che in realtà è un brano originale di Harry Nilson che ha spopolato nel 1972. Le parole sono sempre quello e il concetto pure: non posso vivere se significa vivere senza di te. Più romantico e strappalacrime di così…
Il 1973 vede il trionfo di Patty Pravo grazie a Pazza idea. Parla del pensiero di essere insieme ad un altro uomo, tradendo così il proprio fidanzato. Una passione segreta, bruciante e logorante.
Ora pensate ad una delle canzoni d’amore italiane più famose in assoluto che inizia con una maglietta fina. Non serve aggiungere altro per parlare di “Questo piccolo grande amore“, cavallo di battaglia di Claudio Baglioni. C’è tutto in questo pezzo, tutti gli ingredienti ideali per una canzone che faccia la storia: un amore lontano, finito, un rimpianto al quale non si può rimediare e una musica al piano che è leggenda.
La voce di Mia Martini ha poi commosso tutti e ha fatto immedesimare diverse persone nelle sue parole: un amore che soggioga e plasma i desideri e la dignità dell’amata, costretta ad aspettare e concedersi ai capricci di lui. Storico Minuetto.
Il 1974 vede ancora Baglioni protagonista grazie a “E tu” (“Accoccolati ad ascoltare il mare, quanto tempo siamo stati senza fiatare (…) E tu in un sospiro tu, in ogni mio pensiero tu, ed io restavo zitto io per non sciupare tutto io”).
La donna del cuore sa essere anche perfida oltre che bellissima e ridurre l’uomo vittima, togliendogli il ruolo di involontario carnefice nel brano “Bella senz’anima” di Riccardo Cocciante
La bellissima “The Way We Were” di Barbra Streisand, canzone portante del film Come eravamo, entra nella classifica sempre quest’anno e segna l’esordio di uno dei suoi classici memorabili.
Quanto è bello sentirsi dire di essere il primo (o la prima), la sola e l’unica? L’ultima magari. Il proprio mondo. E’ questo il messaggio della hit di Barry White del 1975, You’re the first the last my everything. La canzone è solare, energica, vitale e felice. Un grido di amore assoluto con la tristezza o malinconia bandite.
In questo anno, Loredana Bertè racconta il rapporto tormentato con un uomo che non la faceva sentire amata. Un dolore cantato che è diventato simbolo di un dolore sentimentale nel quale è facile potersi riconoscersi. E soffrire per un amore “malato” al quale supplicare di farsi dire “Sei bellissima”
Nel 1975, Riccardo Cocciante domina la scena con un inno d’amore ad una donna speciale, Margherita. Dopo aver parlato di una donna senza anima e in grado di far star male e abbandonare il suo uomo, ecco il quadro dipinto di una figura femminile speciale.
Elton John & Kiki Dee, intanto, nello stesso anno, raggiungono il terzo posto della classifica italiana grazie al brano “Don’t go breaking my heart“. Anche in questo caso, sound per nulla drammatico.
Nel 1977 Umberto Tozzi aveva scelto il semplice “Ti amo” come titolo di uno dei brani che poi lo ha reso famoso in tutti gli anni a seguire. Semplice quanto efficace.
Il bisogno di amore, la disperata necessità ed esigenza di avere qualcuno a cui poter dare il proprio amore è al centro del messaggio presente nella celebre “Somebody to love” dei Queen.
E David Bowie, invece, incide la canzone ideale per una richiesta di matrimonio con “Be My Wife” (Please be mine. Share my life. Stay with me. Be my wife)
Nel 1978 il successo di Grease, il film, lancia anche la colonna sonora del film e in Italia “You’re the one that I want” è grande boom di vendite grazie all’interpretazione di John Travolta e Olivia Newton John (e anche col pezzo “Summer Nights” nello stesso anno).
Nel 1979, dopo il buon successo di Figli delle stelle, Alan Sorrenti torna con Tu sei l’unica donna per me, ottenendo un successo al di là di ogni aspettativa, vincendo anche il Festivalbar.
I Kiss hanno poi conquistato con la hit I was made for lovin’ you, pubblicato per la prima volta come traccia dell’album Dynasty proprio pubblicato per la prima volta come traccia dell’album Dynasty del 1979.
In questi stessi mesi Blondie seduceva le classifiche di tutto il mondo con Heart of Glass, sensuale e romantica allo stesso tempo.