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Cristina d’Avena racconta a Blogo la Magia di Natale tra sigle ormai cult, ricordi e… Sanremo

Cristina d’Avena si racconta a Blogo.it. E’ uscita la riedizione di Magia di Natale e abbiamo parlato con la cantante dei suoi ricordi, delle sigle ormai diventati veri e propri classici. E Sanremo? Come cantante o come ospite, perché no?

pubblicato 3 Dicembre 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 11:51

Cristina d’Avena fa pubblicato una nuova versione del suo album “Magia di Natale“. Un disco che comprende canzoni già presenti nell’album del 2009 con alcune aggiunte. Tre brani che hanno un grande significato per la cantante: ‘Noi vorremmo’, ‘Dio fa qualcosa’ e ‘Hallelujah’ di Leonard Cohen. Noi di Blogo abbiamo voluto intervistare la cantante per parlare della deluxe edition di questo progetto che farà sicuramente felici i fan, e non solo.

Quando ti trovi a parlare con Cristina, puoi abbandonare lo schema classico dell’intervista perché tutto prende una piega molto più personale. Si inizia parlando del suo nuovo disco e poi ti ritrovi ad allontanare via l’agenda dove ti eri segnato le domande. Perché non serve praticamente più l’elenco dei quesiti da farli. Ti ritrovi ad ascoltarla e tutte le curiosità nascono automaticamente. L’intervista si trasforma in chiacchierata e scopri molto più di quello che potevi sperare. Ti trovi davanti a Cristina persona, pronta a raccontare il suo Natale, a condividere i suoi ricordi privati e le i suoi pensieri. A 34 anni, la mia età, Cristina d’Avena è una sorta di sorella che ti ha accompagnato nell’infanzia. Quella “fata turchina” che, mentre inzuppavi i biscotti nel latte, di pomeriggio, in salotto, ti accompagnava -con le sigle- nel mondo dei tuoi cartoni animati preferiti: Occhi di gatto, Pollon, Mila e Shiro, i Puffi. C’è altro da aggiungere? E’ il passato che porti sempre con te e che ami rivivere.

Magia di Natale. Il tuo album uscito da pochi giorni, ce lo puoi raccontare?

Abbiamo ripubblicato questo cd a grande richiesta perché i fan volevano il mio cd di Natale o per fare qualche regalo o si aspettavano un disco di Natale che non era stato previsto perché c’era il “30 e poi parte II”. Invece abbiamo ricevuto tantissime mail che volevano questo cd. E abbiamo detto:” Visto che lo dobbiamo ripubblicare, diamogli una veste nuova, rinnoviamolo, aggiungiamoci tre brani”. Così abbiamo fatto: servizi fotografici nuovi, abbiamo cambiato copertina ed è venuta una confezione nuova di questo cd di Natale. Ho voluto ripubblicarlo in una veste nuova. Visto che dovevo rifarlo, aggiugo tre pezzi e, in accordo con la mia casa discografica, abbiamo ricantato queste tre canzoni. La prima è una canzone della serie tv “Cristina” molto conosciuta e fanmosa, che parla della pace, della serenità, di portarla a chi soffre. E’ un brano molto, molto bello, versione 2014. Ho poi ricantato “Hallelulaj”, un pezzo bellissimo, un capolavoro. Molti miei colleghi l’hanno cantato, io mi ci sono avvicinata con molta umiltà discrezioni e semplicità. E’ un brano talmente bello e importante che ho voluto ricantarlo dando la mia impronta e il mio stile di cantare, ma ribadisco sempre con molto rispetto perché é estremamente importante. Il terzo, invece, è tratto da un film della Walt Disney, Il Gobbo di Notre Dame, si intitola “Dio fa’ qualcosa”. Racconta dell’amore in generale ma soprattutto della fede. E’ una preghiera rivolta a Dio affinché riesca a far capire alle persone che non hanno più fiducia in lui o che credono che non gli stia aiutando, che invece permetta a loro di avere fiducia in lui perché c’é e può aoutarli. Io mi emoziono sempre tanto quando la canto, mi piace molto quello che dice e che trasmette.

Se ti dico Natale qual è il ricordo che ti viene in mente, da piccola?

Il Natale è sempre molto legato alla mia famiglia, a Babbo Natale. Io sono stata una bimba che ha scritto le letterina a Babbo Natale e alla Befana. Io ero buona di mio eh, però ero ancora di più in quel periodo perché doveva arrivare (ride). Mi ricordo sempre di quando era piccola… Ho cercato per mari e per monti una bambola che piangeva, quando la toccavi. E anche una culla, per lei, azzurra, di legno, tutta dipinta. L’avevo vista in un negozio insieme alla mia mamma. Per cui dicevo sempre a lei “Voglio questa, che babbo natale mi porti questa”: La sognavo di notte! Ho scritto questa letterina straziante a Babbo Natale per questa bambola e questa culla. Sono stata sveglia tutta la notte, poi sono crollata perché non arrivava sto Babbo Natale e sono andata a dormire. A un certo punto mi sveglio al mattino, prestissimo. Ho dormito col pensiero che dovevo vedere Babbo Natale. Sono corsa sotto l’albero per vedere se mi era arrivata questa culla azzurra con i fiori bianchi… quando l’ho vista, con quella bambola, penso di aver pianto dalla felicità. Me lo ricordo ancora. E tu pensa che Babbo Natale mi ha anche risposto!

Meraviglia!!

Ma tu scherzi! Sia Babbo Natale che la Befana! (ride) Quindi io andavo a scuola con la letterina e dicevo “Voi non credete a Babbo Natale ma lui c’è!”. Io ho la lettera, il documento! Me la facevano trovare lì vicino. Mi ricordo un anno, invece, della Befana Avevo fatto i capricci e la Befana non mi aveva portato una cosina che le avevo chiesto. Mi aveva scritto una lettera -che io sempre portato a scuola- in cui mi diceva “Perché io so che ha fatto questo, quest’altro…”

La Befana ti aveva cazziat0!?

Mannaggia! Me ne aveva dette di tutti i colori! Io avevo fatto arrabbiare la mamma e quindi lei mi aveva detto “Guarda che se tu continui così non arriva più la Befana!” Io piangevo! Ma come fa a sapere quello che faccio io se arrivi una sola volta l’anno?! (ride) Era bellissimo! Ti giuro, ho cercato in uno scatolone le lettere, io le devo trovare, le dovrei pubblicare. Ma quanto sono belle!

Manca un po’, da grandi, questa parte spensierata vero?

Io spero che i bimbi provino ancora questa cosa, come la nascita di Gesù Bambino. Io andavo tutti gli anni a Messa, per essere lì, prendere la benedizione. Io sono molto religiosa ma non sono bigotta. Ho tanta fede in Dio, sono una persona molto legata al Natale. In più adesso, quando penso a questa festa, ho questa immagine della culla, delle lettere di Babbo Natale e della Befana. E i miei compagni mi dicevano “Ma che fortuna…”.

E le tenevi anche, è bella questa cosa.

Le tenevo per tanto tempo, poi tra i vari traslochi purtroppo queste cose qua si perdono. Ma le devo trovare perché sono sicura che ci sono. Sono meravigliose.

cristina

Cambiamo argomento e ti chiedo subito: ormai quindi è certo. Isola dei Famosi niente?

No, guarda, io sono molto contenta che l’azienda me l’abbia chiesto e la ringrazio. Ma io non prendo l’aereo ma il fatto che mi debbano lanciare da questo aereo… Se mi chiedessero di partecipare a qualche altro programma magari sì!

Parlando di programmi, ti piacerebbe fare giudice di un talent show?

Sai che c’è? Io sono una persona estremamente sensibile, mi emoziono molto. A volte mi faccio molto trascinare dalle situazioni, dalle circostanze e ho paura di non essere estramamente oggettiva proprio perché sono emotiva. Se ad esempio c’é la storia di un ragazzo, la sua vicenda, rischio di essere troppo buona e piagnona… Mi ci dovrei trovare, dovrei fare una puntata così capisco se potrebbe essere per me. Sicuramente non giudicherei dei bambini perché mi vedono come una Fatina. Quindi dovergli dire “Mi dispiace non passi il turno” mi piange il cuore. Non ce la posso fare.

Trauma anche per loro!

E non ce la farei nemmeno caratterialmente. Io sono delicata, non sono una persona intraprendente. Sono un pelino più tenera rispetto a chi dice magari “Non mi piace, sei stonato, arrivederci”. Magari ci metto un’ora a dire che non mi piace e se devono aspettare me, magari… ecco (ride). Sai quelle cose che poi alla fine ti dicono “Ma lo vuoi vedere o lo mandi via?” Mi prenderebbe il panico. Perché poi immagino se succedesse a me ci rimarrei male.

Sanremo. Anni fa volevi partecipare? Poi hai cambiato idea? Ci spieghi qual è la verità e se parteciperesti in futuro?

Se vado a Sanremo devo andare comunque con un pezzo fantastico. Io ho già la mia storia, la mia vita, canto, incido dischi, pubblico cd. Sono comunque un personaggio popolare. O canto un pezzo per cui possono dire “Cavolo ma che pezzo che canta Cristina D’Avena!”. Se mi arrivano pezzi mediocri invece no… O al massimo potrei scrivermelo io.

E se arrivasse “il pezzo giusto”, parteciperesti?

Ma certo, perché no? Mi piacerebbe anche partecipare come ospite perché alla fine le sigle dei cartoni animati fanno parte della storia della musica. Io speravo che Carlo Conti mi chiamasse proprio perché se parla della storia della musica, trent’anni di sigle (ancora oggi le sforniamo) che hanno venduto quasi sette milioni di copie per portare la testimonianza delle sigle dei cartoni tv, non sono poche. Perché anche oggi fanno comunque tendenza. Non c’è solo la musica pop, anni ’80 o quella discoteca o rapper. Ci sono anche sigle importanti dei cartoni, dai Puffi a Memole o Occhi di Gatto, hanno fatto la storia della musica!

Glielo facciamo un appello a Carlo Conti?

Carlo! No dai (ride) un appello no però di dovrebbe pensare, oltre ai grandi della musica italiana o internazionale! Ai Migliori Anni ho partecipato, tutto il seguito che ho avuto mentre cantavo Kiss Me Licia in Rai, magari se lo canto anche al Festival di Sanremo…! Con tutti i partecipanti che la sanno! Sanremo è la musica italiana e anche i Puffi sono musica italiana.

Ma secondo te c’è una sorta di visione di musica di serie B per quella che riguarda le sigle dei cartoni animati?

Ogni tanto la etichettano un po’ solo come canzoni per bambini, “Poverina”, ma invece non è così! Questa è musica. Noi facciamo concerti con sold out ovunque. I giovani hanno voglia di cantare ballare e suonare questa canzoni oltre a Davide Guetta, Robbie Williams o Laura Pausini e a tutto il resto. Probabilmente i giovani hanno ANCHE voglia di tornare indietro nelle loro canzoni. Di cantare Holly e Benji e Mila e Shiro. Altrimenti le dodicimila persone che sono venute a trovarmi al Lucca Comics o sono dodicimila pazzi o sono dodicimila persona che hanno voglia di cantare questi pezzi.

Ultima domanda. E’ scema ma per me è fondamentale e non posso non farla: senti ancora Mirko, Satomi, Marrabbio e Andrea?

Mirko lo sento ogni tanto, Marrabbia l’ho visto qualche tempo fa ma non lo sento spesso, Andrea l’ho visto poco tempo fa, lui studia, si è laureato, non ha fatto spettacolo. Satomi, invece, vive in America e non lo vedo più. Sento più spesso Mirko, Marco Bellavia, con lui sono rimasta più in contatto, sì.

Ok, io sono un uomo felice e soddisfatto, oggi, sappiatelo.

Grazie a Cristina D’Avena per la sua disponibilità!

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