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Pritz, il contrattacco Nazi-Koreano alle Babymetal

Se le Babymetal stimolano chi vuole un po’ di minorenni nel metal, le Pritz stimolano chi vuole un po’ di estetica nazista nel metal appena maggiorenne.

pubblicato 21 Novembre 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 12:20

E’ innegabile che nel 2014 il fenomeno delle Babymetal sia deflagrato, contagiando l’Occidente con i primi concerti tenuti in Europa e America e facendo impazzire anche metallari di vecchia data (Slayer e Kirk Hammett non hanno saputo resistere alla tentazione di farsi una foto con le tre minorenni asiatiche, ad esempio!).

Come tutti i fenomeni, era questione di tempo prima che arrivassero le imitazioni, e nel caso delle Babymetal la concorrenza è altrettanto asiatica, lievemente più maggiorenne e lievemente più… nazista?

Grazie a metalinjection, abbiamo infatti appreso delle Pritz, un gruppo koreano che sembra ispirarsi a piene mani alle Babymetal ma con sottili differenze: sono quattro (anzichè tre), sembrano appena maggiorenni (anzichè appena minorenni), hanno musicisti con teste giganti di robot e mostri pucciosissimi (anzichè musicisti-scheletri che si mimetizzano con lo sfondo).
A quanto pare, sono pronte a invadere il mondo con il loro k-pop semimetallaro, ma si sono appunto scontrate contro un grosso problema: nel loro primo videoclip, sorasora (che potete vedere qui in apertura di articolo), indossano delle fasce al braccio dall’inconfondibile gusto nazista – rosse, con un cerchio bianco ed una croce nera in mezzo.
Appena avuto il sentore del casino estetico combinato, le Pritz hanno subito specificato che

“Il logo è ispirato ai cartelli stradali, che hanno una scritta nera su fondo bianco rotondo, circondato da un cerchio rosso. La forma a X con le frecce, simboleggia l’ambizione della band a espandersi in tutte le direzioni.”

Ma ormai il danno era fatto, e qualche malizioso ha anche intravisto una somiglianza del logo con quello (praticamente identico) del partito antisemita ungherese Arrow Cross.

A quel punto le “spiegazioni” si sono fatte un po’ più complesse, in stile “arrampicata sugli specchi”. Sul loro canale YouTUbe ufficiale hanno affermato:

“La gente è libera di pensare ai Nazi quando guarda le fasce al braccio a forma di X. Non siamo Nazi, siamo Pritz. Le Pritz, arrivate sulla Terra per salvarvi. Siamo PRITZ, Pretty Rangers In Terrible Zone. Tutto qui.”

Il che ha perfettamente senso nel mondo dei Power Rangers.

Rispondendo ad una domanda diretta del Daily Mail, il management ha dato un’ulteriore spiegazione:

“Non ci siamo accorti della somiglianza fra il logo e una svastica.”

Certo, una band costruita a tavolino per rivaleggiare con le Babymetal, decine di persone che lavorano su look e musica, e nessuno si accorge che sul braccio portano una semi-svastica.

Forse, l’unica spiegazione plausibile sul fenomeno l’ha data Vice Italia in un articolo dello scorso Giugno, intitolato “Hey Indonesia, Hitler non era un calciatore famoso”, in cui viene spiegato l’attaggiamento naif di molti orientali verso l’iconografia nazista.

“La conoscenza che gli indonesiani hanno di Hitler viene dal film americani—non sanno molto altro. Contrariamente ai loro coetanei europei, gli studenti indonesiani difficilmente assistono a lezioni di storia sulla Seconda Guerra Mondiale. Sanno poco o niente della persecuzione degli ebrei, per dire. Vedono Hitler come un rivoluzionario, simile a Che Guevara—non come il responsabile della morte di milioni di ebrei. Certo, lo condannano per le sue gesta, se ne sono a conoscenza, ma sono attratti dagli emblemi della Germania nazista perché hanno scoperto questi simboli attraverso i video punk e hard rock. Per loro sono simboli di ribellione.”

pritz

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