Black Tusk: morto il bassista Jonathan Athon, in un incidente con la moto
Aveva 32 anni il bassista coinvolto in un incidente: l’annuncio tramite il sito facebook della band Sludge Metal della Georgia.
Purtroppo, c’è stato appena il tempo di un aggiornamento-lampo via Facebook, il 9 Ottobre: i Black Tusk annunciavano che il bassista Jonathan Athon era rimasto vittima di un grave incidente stradale.
Poche ore dopo, la tragica notizia: il supporto vitale per Jonathan è stato staccato, ed il bassista è stato dichiarato morto.
Ecco le due notizie, da parte del gruppo Sludge Metal americano:
“Ieri sera Athon e la sua ragazza Emily sono stati coinvolti un incidente serio con la moto. Da quel che ho capito, una macchina non si è fermata allo stop e loro si sono schiantati contro. Al momento Athon è al centro di terapia intensiva, in un coma farmacologico. Emily non ha perso conoscenza e sembre in via di ripresa. Al momento i dottoci ci han detto che possiamo solo aspettare e sperare. Vi terremo aggiornati.”
Un giorno più tardi, oggi:
“E’ con estremo rammarico e cuore triste che dobbiamo dirvi che Athon è scomparso questa mattina, a causa delle ferite riportate nell’incidente in moto. I dottori hanno detto che ha subìto danni cerebrali irreparabili nell’incidente. L’hanno mantenuto in coma farmacologio, ma seguendo i suoi desideri, abbiamo staccato la spina ed i suoi organi saranno donati.
Il suo corpo sarà cremato e stiamo pianificando una cerimonia per amici e parenti a Savannah. Aveva 32 anni e ci mancherà per sempre. Grazie a tutti voi per il sostegno in questo momento per noi devastante, lo avreste reso fiero.”
Secondo un giornale di Savannah, venerdì sera Jonathan ed Emily erano in sella alla sua Harley Davidson in centro a Savannah, quando alle 21:28 si sono schiantati contro la portiera di un SUV guidato da un 85enne. Le cause dell’incidente sono ancora in corso di indagine.
I Black Tusk erano da poco entrati in studio per registrare un nuovo disco.
Erano passati nel 2012 anche in Italia, di supporto ai Red Fang. Purtroppo me li ero persi, ma non posso non segnalare il live-report del compare Ciccio Russo su metal Skunk, che così definiva l’ingresso sul palco dei Black Tusk: “Dagli scenari lovecraftiani e dagli incubi di Mario Bava si precipita in una fetida palude degli stati confederati dove veniamo assaliti da un groove famelico e spietato come un branco di alligatori a digiuno da una settimana.”