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U2 a Che Tempo che fa: tutte le dichiarazioni ed esibizioni video

La band ospite del programma di Fabio Fazio

pubblicato 12 Ottobre 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 13:43

Grande ospitata quella di Fabio Fazio, questa sera, nella puntata domenicale di Che tempo che fa. Il conduttore ha ritrovato gli U2 dopo quattordici anni dall’ultima ospitata e come prima apparizione televisiva mondiale. La band ha eseguito due brani per l’occasione, The Miracle Of Joey Ramone e il nuovo singolo Every Breaking Wave.

Molti gli argomenti toccati durante la lunga intervista in diretta, dalla nascita del nuovo disco in relazione con Apple:

“Abbiamo fatto questa canzoni tra di noi, ci abbiamo messo un sacco della nostra vita e del nostro tempo. Sappiamo che è un momento difficile per i musicisti, per i cantautori che se la passano male. Per chi scrive canzoni è difficile in questo periodo. Apple ha insistito per far pagare i musicisti. E siamo andati da loro dicendo “Perché non fare un regalo a tutti coloro che l’hanno comprata la musica?”. Pensavano ad una canzone. “Volete dare l’album gratis?” “No no voi lo pagate e poi siete voi a darlo gratis alla gente”. Non siamo stati pagati tantissimo ma sono riusciti a portare la bottiglia del late davanti alle porte di tutte le persone”

fino al loro noto impegno politico a livello di canzoni e testi:

“Ho questa rabbia e ho un luogo dove confinarla, è la musica. Proprio come il signore che ha vinto il Tour di France. Aveva una rabbia dentro di sé, suppongo. Il motivo per cui noi scriviamo canzoni contro la violenza politica può dipendere che nel 1984 il venerdì sera tre autobomba sono esplose insieme per fare il più male possibile nel centro della città e hanno ucciso 33 persone insieme. in quel momento io avrei dovuto essere lì e invece, quel giorno sono andato in bicicletta. Mi sono salvato la vita così.”

Fazio ha anche domandato se fin da subito, con la formazione iniziale del gruppo, provavano già una sorta di premonizione di quello che sarebbe stato il loro immenso successo raggiunto.

“Dobbiamo dire la verità. La megalomania inizia a volte a un’età molto, molto giovane… Ma sapevamo esattamente che cosa ci rendesse speciali: era il fatto di stare gli uni con gli altri. Avevamo certo dei talenti, qualcuno più di altri… ma avevamo questa chimica che ci metteva insieme. Sapevamo che quando suonavamo insieme c’era qualcosa di speciale”

Infine, il ricordo omaggio a Luciano Pavarotti con il quale gli U2 erano legatissimi sia a livello professionale che umano:

“Mio padre mi diceva, tu sei un baritono che pensa di essere un tenore. Quando ci siamo incontrati con il Meastro era così importante per mio padre questa cosa che dopo mi chiese ‘Incontrare un vero cantante che cosa ti è sembrato?’. Se vogliamo essere più seri, quando mio padre morì, io lo amavo tantissimo, alla fine ci siamo sentiti uno accanto all’altro e quando morì, la mia voce cambiò. La mia voce improvvisamente mi è sembrato di essere in grado di cantare molto meglio, mi è sembrato di essere diventato un tenore, nel momento in cui è morto mi ha fatto questo regalo particolare della voce”

Qui sotto le due esibizioni video della serata, sicuramente tra le più storiche e indimenticabili (oltre per i fan della band)

U2 ospiti a Che Tempo che fa

Un grande ritorno in Rai per gli U2 ospiti della puntata di domenica 12 ottobre 2014 di Che Tempo che fa.

Fabio Fazio, infatti, ospita dopo ben quattordici anni il gruppo, già intervistati da lui quattordici anni fa durante la loro partecipazione televisiva a Sanremo. C’è ovviamente una altissima attesa da parte dei fan e la loro presenza arriva a poche settimane dal rilascio mondiale del loro ultimo album, Songs of Innocence, gratuitamente via iTunes.

Inoltre, proprio quella di questa sera è la loro prima apparizione TV a livello mondiale per la presentazione del nuovo disco, in diretta e in esclusiva, a CHE TEMPO CHE FA per una lunga intervista ed una esibizione live.

Questo il messaggio di Bono in occasione della pubblicazione internazionale si Songs od Innocence

Sin dal principio come U2 abbiamo sempre voluto che la nostra musica raggiungesse quante più persone possibile, la riprova sta già nel nostro nome, credo: quindi oggi è incredibile per noi. Il disco più personale che abbiamo scritto potrà essere condiviso con mezzo miliardo di persone..- soltanto con un click. Se solo scrivere canzoni fosse così facile. È eccitante e quasi umiliante pensare che le persone che non conoscono gli U2 o non ascoltano musica rock, per quel che importa, potranno trovarci nella loro libreria. Lavorare con Apple è sempre un’esplosione. Vogliono fare cose che non siano mai state fatte prima – è un brivido anche solo farne parte.

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