Home Notizie Rob Zombie: “I musicisti hanno un gran talento nel rovinarsi la carriera”

Rob Zombie: “I musicisti hanno un gran talento nel rovinarsi la carriera”

Il cantante si sfoga verso chi ha lasciato la sua band, e ammira chi ha “tenuto duro” nei periodi duri dei gruppi, come Lars Ulrich e Kerry King

pubblicato 10 Ottobre 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 13:45

Interessanti dichiarazioni da parte di Rob Zombie durante un’intervista a “The Louvau Show”, una radio dell’Arizona.

Ad una ‘semplice’ domanda sui tanti cambi di formazione all’interno della sua band, Rob ha fornito una analisi approfondita e molto personale.

“Penso che sia necessario trovare persone che hanno la maturità di capire che non per forza fuori dalla mia band si sta meglio. John 5 è stato con tantissimi musicisti – da Marilyn Manson a David Lee Roth – ma ora quando fa un’intervista dice sempre ‘Sono in questa band, e voglio stare con Rob’. Sta con me da dieci anni, dando il suo massimo senza cercare altri gruppi con cui suonare.
Altri musicisti invece sembrano volermi usare come trampolino di lancio. Stanno con la mia band, ma pensano che fra poco potranno fondare una band tutta loro. Poi mi lasciano, e dopo un po’ mi chiamano e mi dicono ‘Hey amico, posso tornare?’, e io gli dico ‘No, amico, ti abbiamo rimpiazzato perchè tu te ne sei andato, cosa vuoi da me adesso?’.

I musicisti sono strani. I musicisti hanno un gran talento nel rovinarsi la carriera con la peggior scelta che possono prendere. Gli dai due scelte, e scelgono sempre la peggiore.

Io cerco solo chi comprenda il suo ruolo all’interno di un gruppo, che abbia la maturità di capire che se scrivi ottime canzoni, è fantastico, ma il cantante sono io, è naturale che io finisca sotto i riflettori. Se le tue canzoni iniziano a far schifo, è chiaro che non le useremo sul disco, e non ti puoi offendere, ma impegnarti di più a scrivere meglio.
Io cerco di tener con me tutti, non voglio mai che nessuno se ne vada.

Ma sono stato sul palco con musicisti che mi dicevano che volevano andar via, stavamo suonando davanti a 30,000 persone e gli dicevo ‘Guarda quanta gente. Stai anche facendo un sacco di soldi, questa band tira. Cosa c’è che non va?’
E invece vanno, fanno il loro side project, suonano nei bar davanti a quattro persone per due settimane, e poi mi chiamano. Mi chiamano sempre. ‘Hey amico, posso tornare?’ ‘No. Ti ho rimpiazzato con qualcuno che è diecimila volte meglio di te’.

La cosa triste è che al contempo i membri più stabili di una band, quelli che ci credono fino in fondo, sono visti come ‘quelli cattivi’. Kerry King, Lars Ulrich, quel tipo di musicisti… Gli Slayer sarebbero spariti venti anni fa, se non fosse stato per la determinazione di Kerry che vive e respira Slayer, così come Lars vive e respira Metallica. Ma certe volte il pubblico riceve un’immagine distorta di chi dice di amare una band, e li vede come str*nzi. Ma non sono str*nzi, sono quelli che tengono insieme la band.”

Per vedere tutte le foto ed il report dal concerto di Rob Zombie a Milano il 27 Giugno 2014, cliccate sul link

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