Rockstar morte giovani: da Elvis a Morrison, teorie e sospetti sulle loro scomparse
Che fine hanno fatto i miti del rock? A decenni dalle loro morti, riemergono sospetti e teorie complottiste…
Hanno fatto molto discutere le ultime rivelazioni di Marianne Faithfull sulla morte di Jim Morrison che, a suo dire, sarebbe stato ucciso. Ma il frontman dei Doors non è l’unica rockstar ad essere scomparsa in circostanze tuttora misteriose. La sventurata fine di molti miti del rock è entrata a far parte della leggenda che incarnano tuttora, ad anni di distanza dal loro ultimo giorno di vita. Nessuno dimentica Jim Morrison. E nemmeno tutti gli altri. Il Telegraph ha pubblicato di recente una lista delle morti più misteriose del mondo del rock. SoundsBlog riceve e diffonde per la gioia del piccolo Adam Kadmon che è dentro ognuno di noi.
Brian Jones – Rolling Stones
Era il 1969 quando il ventisettenne Brian Jones, polistrumentista tra i fondatori dei Rolling Stones, annegò nella piscina di casa sua, nel Sussex. La dinamica più accreditata pare essere quella dell’incidente domestico: il ragazzo, alle prese con un giochetto alcolico in compagnia dell’amico costruttore Frank Thorogood, sarebbe scivolato in acqua per poi affogare. Frank scrisse un poema sulla morte di Brian (“A Normal Day For Brian, A Man Who Died Every Day”) e si sentì responsabile dell’accaduto fino al suo ultimo giorno di vita. Ma, nel corso del tempo, sono nate molte teorie che gettano ancora più ombre sull’accaduto: c’è chi sostiene che siano stati gli stessi membri dei Rolling Stones a volere e commissionare la morte di Brian, mentre altri sostengono che ci fosse stato lo zampino degli Hell’s Angels. Molti libri sono stati scritti basandosi su entrambe le ipotesi o aggiungendone di nuove e i loro autori non sembrano avere alcun dubbio sul fatto che si sia trattato di omicidio. Segue questa presunta certezza anche il film Stoned, uscito nel 2005.
Jimi Hendrix
La mattina del 18 settembre 1970 Jimi Hendrix fu ritrovato privo di vita nell’appartamento che aveva affittato al Samarkand Hotel, al 22 di Lansdowne Crescent, Londra. Monika Dannemann, ragazza tedesca che passò con lui la notte precedente alla sua morte, raccontò di come Hendrix fosse stato soffocato da un conato di vomito conseguente all’assunzione di un micidiale cocktail di alcol e tranquillanti. Ma questa versione, ovviamente, non soddisfa gli amanti del complotto. La ricostruzione più originale è quella che vedrebbe Jimi annegato nel vino rosso dalle forze dell’ordine americane, decise ad eliminarlo per la pessima influenza che la rockstar aveva sulle giovani menti. Ma c’è anche ci sostiene, più pragmaticamente, che a toglierlo di mezzo sia stato il suo manager Mike Jeffery, intenzionato ad intascarsi la cospicua assicurazione sulla vita di Hendrix.
Elvis Presley
Alle 9:30 del 17 agosto 1977 Elvis Presley prese il libro A scientific search for the face of Jesus, scritto da Frank O. Adams, e si diresse verso il bagno di casa sua, Memphis. Alle 13.30 la compagna Ginger Alden lo ritrovò lì agonizzante. Un’ora e mezza più tardi fu dichiarato morto in seguito ad un arresto cardiaco. A provocarlo il destino, forse, oppure un’ingente dose di barbiturici. Ma per qualcuno, anzi, per molti, Elvis sarebbe ancora in vita. C’è chi dice che la DEA lo caricò, vivo e vegeto, su un elicottero nero il giorno seguente alla notizia della sua morte. A metà anni Ottanta circolò una foto di Presley con l’amico Muhammad Alì che infittì il mistero. Mistero che, almeno quello di certo sì, vive ancora oggi.
Bon Scott – AC/DC
Il cantante degli AC/DC Bon Scott fu ritrovato senza vita nel febbraio del 1980. Il suo corpo giaceva sui sedili posteriori della macchina di un amico, Alistair Kinnear nel quartiere londinese di East Dulwich. L’autopsia parlò di avvelenamento da alcol ma voci ricorrenti fin da quei tempi sostengono che Scott la notte della sua morte si vide con l’ex fidanzata pusher Margaret “Silver” Smith che gli diede una dose letale di eroina. Ad infittire il mistero la più recente scomparsa di Alistair Kinnear, svanito nel nulla insieme al suo yacht nel 2006.
John Lennon – Beatles
Hey, Mr. Lennon!. Subito dopo aver pronunciato questo saluto cordiale, Mark Chapman esplode cinque colpi di pistola contro John Lennon la sera dell’8 dicembre 1980 di fronte all’ingresso del Dakota Building, lussuoso palazzo in cui la rockstar dei Beatles abitava con la moglie Yoko Ono e il figlio Sean. Chapman era semplicemente un pericoloso folle? Per alcuni dietro alla sua pazzia ci sarebbe molto di più: c’è chi ritiene che l’uomo fosse stato ingaggiato dalla CIA per eliminare Lennon, sul punto di rivelare al mondo intero le tecniche di controllo mentale con cui gli Illuminati pianificavano di conquistare il mondo.
Kurt Cobain – Nirvana
L’8 aprile 1994 il corpo di Kurt Cobain fu ritrovato nella serra presso il garage della sua casa sul Lago Washington, Seattle, dall’elettricista Gary Smith. La morte del frontman dei Nirvana è uno dei temi più discussi dai complottisti soprattutto perché non si sa nulla o quasi sui sette giorni precedenti al momento in cui il tormentato Kurt imbracciò un fucile e si sparò alla tempia. La moglie Courtney Love ingaggiò un detective, Tom Grant, per ricostruire con chiarezza i fatti che portarono al presunto suicidio del marito ma l’uomo, di indagine in indagine, cominciò a sospettare di lei fino ad accusarla apertamente di aver pagato un sicario per assassinare Kurt.