Home Interviste The Voice 2014, Giacomo Voli: “Il Padre Nostro non ha vinto sul rock!” (Video)

The Voice 2014, Giacomo Voli: “Il Padre Nostro non ha vinto sul rock!” (Video)

Giacomo Voli, secondo classificato a The Voice 2014, si racconta a SoundsBlog subito dopo la finale…

di grazias
pubblicato 6 Giugno 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 18:01

Giacomo Voli è arrivato secondo a The Voice 2014. Prima di lui solo la celeberrima Suor Cristina che, senza grandi sorprese, si è portata a casa lo show grazie ad un vero e proprio plebiscito al televoto. Il ragazzo, nel Team Pelù, ha cercato di portare il rock sul palco del talent di RaiDue e non si può dire che il suo sforzo non sia stato apprezzato. Anche grazie agli acuti da urlo che ci ha regalato di puntata in puntata. Noi di SoundsBlog l’abbiamo avvicinato subito dopo la finale e poco prima che si dirigesse alla festa organizzata dalla produzione di The Voice. Il tempismo è tutto.

La prima domanda è di rito: il Padre Nostro ha vinto sul rock?

Io non la vedo così. Personalmente ero già felice anche alle semifinali per cui figuratevi stasera quanto posso essere felice! Come dico sempre, si vedrà domani come evolverà questa situazione perché penso che la musica sia altro. Stasera era un’occasione per farsi pubblicità, per farsi conoscere per cui sono stracontento di essere arrivato fino a qui. Questa era la cosa più importante!

Gli altri finalisti ci avevano confessato di non avere grandi speranze di vincere perché in qualche modo presagivano che Suor Cristina si sarebbe piazzata sul gradino più alto del podio. Anche Giacomo era dello stesso avviso oppure, in fondo in fondo, un po’ ci credeva?

Arrivando in finale, ovviamente un pensiero alla vittoria l’ho fatto. Ma non mi interessava, sinceramente. Ero molto più interessato a far conoscere un pezzo inedito con la mia voce rock, mi bastava quello. Se fossi arrivato quarto, sarebbe stata la stessa cosa, l’importante per me era far sentire il mio pezzo!

Piero Pelù è stato suo coach e maestro durante questa avventura. C’è chi dice che le assegnazioni musicali del frontman dei Litfiba abbiano forse penalizzato il percorso di Giacomo. Lui che ne pensa?

Diciamo che è stata una scommessa con me stesso perché ho dovuto studiare, impegnarmi tanto. E questo è uno sprone per poter lavorare sempre meglio!

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