Home Arisa Arisa: “Sanremo mi ha cambiata, è un momento di sperimentazione”

Arisa: “Sanremo mi ha cambiata, è un momento di sperimentazione”

La cantante lucana ha rivelato alcuni dettagli dei concerti del tour di Se Vedo Te nel corso di un’intervista, così come il suo giudizio su Sanremo e i progetti del futuro.

pubblicato 6 Aprile 2014 aggiornato 20 Febbraio 2021 13:45

Arisa sta vivendo un momento d’oro, inutile negarlo: Controvento le ha portato il successo della vittoria a Sanremo 2014, il nuovo disco Se Vedo Te è in tutte le classifiche d’ascolto e stasera 6 Aprile inizia l’anteprima del tour a Roma.

Mi sento cambiata. Un momento di grande cambiamento e sperimentazione. Sono nella fase che precede l’età adulta e nel mio nuovo album ci sono canzoni che parlano esattamente di questo. Mi sento diversa da ieri nelle piccole cose. Fino ad oggi sono stata un po’ abbattuta. Ma siamo tutti metereopatici

Grande momento, quindi, ma non è sempre stato così. Arisa si è un po’ sfogata, rivelando che l’industria musicale italiana l’ha spesso sottovalutata.

In Italia bisogna dare un nome alle cose. Da noi si fa distinzione tra musica «indie» e «mainstream». Nei primi anni della mia carriera ero percepita come un personaggio divertente e poco più. Ero simpatica ma non ero certo considerata una cantante

E via il primo sassolino. Un giudizio su Fabio Fazio e la conduzione del Festival mostra un’Arisa sì critica, ma costruttiva e soprattutto contro chi apre la bocca per dargli fiato.

Fazio è una persona che fa un tipo di intrattenimento molto inglese. Lo trovo una persona molto coraggiosa. La sua comicità non è nazional-popolare. Non si può certo piacere a tutti. Questa modalità di critica la trovo un eccesso di democrazia che dovrebbe servire a costruire. A me sembra che in Italia non vada mai bene niente a nessuno. Bisogna puntare sui contenuti e non sul gossip.

A proposito di contenuti, il suo tour sarà particolare e speciale? Arisa si entusiasma: niente duetti, è una cosa che preferisce fare da sola. A sottolineare le canzoni ci saranno le luci di Klefish, uno scenografo molto particolare.

Sarà un concerto con tanta buona musica e senza tanti orpelli. Badiamo solo al messaggio e al suono. Vorrei che la gente chiudesse gli occhi e ascoltasse. Lavorerò con Klefish che metterà a punto una scenografia inusuale. Si occupa di allestimenti per palchi e ho visto un suo lavoro durante il concerto di Anna Calvi. Costruirà un’atmosfera molto nordeuropea e minimale con specchi che riflettono la mia immagine. Niente duetti. Sono due ore di spettacolo solo con le mie canzoni. Magari più in là potrebbero esserci sorprese ma durante le due anteprime di Roma e Milano voglio concentrarmi solo sulle canzoni del mio repertorio

E nel futuro? Arisa non esclude un anno all’estero, magari in Messico o a Copenhagen. Esportazione di talenti?

Via | Il Tempo

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