Stromae a Quelli che il calcio: “Racine carrée? E’ una sorta di mix tra la matematica e le mie radici”
Il cantante belga si è esibito due volte nel programma di Rai 2.
Il cantautore belga, Stromae, è stato l’ospite musicale della puntata odierna di Quelli che il calcio, il programma domenicale di Rai 2 condotto da Nicola Savino. Stromae, in classifica con il suo secondo album da solista Racine Carrée (che in Italia ha esordito direttamente alla posizione numero uno della classifica Fimi) e reduce dalla partecipazione alla serata finale dell’ultima edizione del Festival di Sanremo, si è esibito due volte, cantando le canzoni Papaoutai e Tous les memes.
Dopo la prima esibizione, il cantante, intervistato dal conduttore della trasmissione, ha spiegato il significato del titolo del suo album (trad. Radice quadrata). Queste sono state le sue dichiarazioni:
E’ una sorta di mix, c’è un legame tra la matematica, con la grafica e il visual che fanno parte del nostro lavoro, e le mie radici, che sono in parte africane, in parte legate alla canzone francese e alla musica elettronica.
Riguardo la canzone Papaoutai, Stromae ha svelato che la canzone ha preso spunto dal legame del cantante con suo padre:
Parla della paternità in generale. E’ una domanda che mi sono fatto. Io sono cresciuto con mia papà che era lontano. Io mi sono reso conto che quando si è adolescenti, è una conseguenza logica della vita diventare papà e volere un papà che può essere presente o può essere assente, dipende dalla vita. Io mi sono reso conto che invece di avere una visione da adolescente, volevo avere una posizione più chiara. Nella canzone, infatti, dico: “Tutti sanno fare dei bambini ma nessuno sa fare i papà”. Mio papà? L’ho visto qualche volta ma è morto nel genocidio del Ruanda quando avevo 9 anni.
Dopo aver cantato il singolo Tous les memes, Stromae ha anche ricordato (sbagliando inizialmente data) che il prossimo 1° luglio terrà un concerto in Italia (unica data nel nostro paese del suo tour), precisamente all’Alcatraz di Milano.