Home Green Day, Dookie: anniversario del disco uscito il 1 Febbraio 1994

Green Day, Dookie: anniversario del disco uscito il 1 Febbraio 1994

Il disco d’esordio della band punk rock compie vent’anni e invecchia ancora benissimo, malgrado qualche scivolone dei suoi autori.

pubblicato 1 Febbraio 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 22:53

Tre ventenni riuniti, il 1 Febbraio 1994, diedero ufficialmente alle stampe un disco che avrebbe cambiato notevolmente la fruizione della musica punk rock sulla scena mondiale: si trattava di un disco con una copertina solo apparentemente naif, disegnata come uno schizzo a mano, che dipingeva delle bombe in caduta sulla città e racchiudeva trentanove minuti e trentotto secondi di riff fortissimi, lyrics slabbrate e potenza senza pari.

Quel disco era Dookie e loro erano tre ragazzoni californiani giovanissimi: Tre Cool, Mike Dirnt e Billie Joe Armstrong, ovvero i Green Day.

Il

Sono passati vent’anni dalla pubblicazione di Dookie e le cose nel mondo del punk rock sono un bel po’ cambiate: questo disco ha funzionato da cerniera tra il punk rock underground e il mercato commerciale, affamato di canzoni che potessero esprimere al meglio la potenza di certi messaggi veicolati da riff esplosivi, oltre che durate brevi.

Il potere di Dookie è stato quello di far dimenticare, almeno per un attimo, le tinte fosche che avevano accompagnato il nichilismo e le disperazioni della scena di Seattle e del grunge: era la California a risorgere, con il sole e gli skate, la voglia di divertimento che nascondeva molto in fondo quel male di vivere che sembrava essere stata la cifra stilistica del grunge di Nirvana, Pearl Jam, Alice In Chains, Soundgarden e Mudhoney.

Do you have the time to listen to me whine about nothing and everything all at once?

(Hai tempo di ascoltarmi mentre mi lamento di niente e tutto al tempo stesso?)

Cominciava così la canzone più famosa contenuta in Dookie, quella Basket Case che consentì ai Green Day di conquistare definitivamente MTV e far sbarcare il punk rock sulle frequenze televisive, non senza polemiche e accuse di essersi venduti al sistema e alla commercializzazione; ma è proprio grazie a Dookie che le generazioni successive sono riuscite a risalire ad altri padri fondatori del punk e del rock quali Clash e Dead Kennedys, così come è grazie a Dookie che sono nati numerosi dischi successivi che richiamavano gli stilemi promossi dai tre californiani. Uno su tutti: Tragic Kingdom dei No Doubt, ai gloriosi tempi di band ska-pop con influenze punk e rock.

(Ok, scherzavamo. In certi altri casi andrebbe detto “a causa”, ma vabbè).

Dookie compie ufficialmente 20 anni e i suoi tre genitori se la passano ancora abbastanza bene, malgrado il flop dell’ultima trilogia di dischi poco apprezzati dai fan, la rehab di Billie Joe e i suoi progetti paralleli che spaziano fino al folk. Ma Dookie ha segnato un’era, rendendo accessibile il punk rock davvero a tutti.

Green Day, Dookie: scheda del disco

dookie1

Produzione: Green Day, Rob Cavallo

 

Tracklist
1. Burnout
2. Having a Blast
3. Chump
4. Longview
5. Welcome to Paradise
6. Pulling Teeth
7. Basket Case
8. She
9. Sassafras Roots
10. When I Come Around
11. Coming Clean
12. Emenius Sleepus
13. In the End
14. F.O.D.
15. All by Myself (hidden track)