Katy Perry, Prism: recensione del web e dei lettori
Ha debuttato al numero uno della Billboard 200 ma Prism è piaciuto alla critica?
Terzo album di inediti per Katy Perry – escludendo la riedizione di Teenage Dream- primo posto nella Billboard 200 e secondo singolo estratto, da oggi, la ballad Unconditionally.
Prism era attesissimo dai fan e da coloro che erano incuriositi di poter ascoltare i brani contenuti, con i quali sembrava aver preso le distanza dalla precedente era. Immagini più dark, ai tempi si narrava, con un sound diverso. E’ così? Prism è uscito da diverse settimane e i critici come hanno reagito all’ascolto dell’ultimo lavoro della cantante?
Qui sotto possiamo leggere alcune recensioni e prima, come sempre, il sondaggio al quale siete invitati a votare. Prism: pollice su,giù o medio?
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Prism, recensioni
Pop Matters: Con Prism, chi si aspetta un sequel di Teenage Dream trova esattamente questo: gli stessi temi, e anche alcuni dei trucchi di produzione con i quali la Perry non rivela nulla di nuovo su se stessa. Per i suoi fan, è eccitante. Per chiunque altro, è una delusione.
No Ripcord: Prism è a corto, rispetto ai suoi predecessori, di innovazione e carisma.
Q Magazine: Prism suona un disco di transizione, l’opera di un artista abbastanza intelligente per essere inquieta, ancora in grado di separarsi da una formula vincente
Pretty Much Amazing: Prism ha due momenti brillanti e di successo in cui tutto suona bene insieme: Il primo è “Roar” e l’altro è l’inno “Love Me”, che è l’esatto opposto di “Roar”
Absolute Punk: Un album con troppi cuochi in cucina e non abbastanza belle canzoni da consigliare
Chicago Tribune: Anche se non esattamente spirituale, Prisma risulta come un più serio – se non meno stereotipato – album rispetto al suo predecessore. Ma essere presa sul serio potrebbe essere ancora la più grande sfida della Perry
Spin: “furbo” e “noioso” non si escludono a vicenda
The A.V. Club: Nel complesso, Prism è dimenticabile. Non è né buono né cattivo, e non è sufficiente d’ispirazione se non per una ragazza di 11 anni, una adolescente o un fanatico della Perry.
The Guardian: il resto dell’album segue l’esempio di Roar: se le ballate sono un problema standard, la vagamente ispirata Dark Horse suona come singolo di successo, come del resto Birthday e, nel bene o nel male, This Is How We Do.
The Indipendente (Uk): Anche se è in gran parte un album moderno dance-pop del tutto prevedibile ci si poteva aspettare dalla produzione di hit come Max Martin e Dr Luke qualche credito e speranza in più per iniettare un po’ di originalità in Prism.
MusicOMH.com: Non c’è dubbio che Prism farà esattamente quello per cui è stato creato (vendere milioni, dare le basi per un tour redditizio e fare un sacco di soldi per un mucchio di gente), ma è ‘sicuro’ e freddo, quando poteva essere audace e coinvolgente.
Tiny Mix Tapes: Non richiede la pazienza o IL coinvolgimento emotivo/intellettuale che gli album che di solito ascolto richiedono. La cosa interessante, però, è che non hanno un bel po ‘di valore di redenzione
Los Angeles Times: A suo modo magistrale, infatti, la nuova opera di Perry contiene come molta sorpresa il sound del momento come qualsiasi altro moderno album pop di quest’anno.
Boston Globe: E la Perry al 101 per cento: ballate emozionanti, inni da party e odi sul rispettare se stessi.
Billboard: Con una serie di singoli di successo sotto la sua cintura, Perry sperava di creare un album multi-sfaccettato e ci è riuscita.
The Line of Best Fit: Prism mostra un lato più maturo della cantante, una capacità di connettersi veramente con le sue esperienze mentre continua a produrre assoluti pezzi pop. E’ una combinazione che le si veste molto bene.
The Telegraph (Uk): Risulta come una donna e un artista che si sono finalmente ritrovate