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Max Cavalera, Greg Puciato, Troy Sanders, Dave Elitch: side-project in arrivo

Non ha ancora un nome la band composta da membri di Soulfly, Mastodon, Dillinger Escape Plan e Mars Volta. Però stanno già registrando qualche brano…

pubblicato 6 Settembre 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 04:41

Sembrava uno di quei supergruppi troppo grossi e composti da persone troppo impegnate, per diventare realtà. E invece la band “ancora senza nome” composta da Max Cavalera (Soulfly), Greg Puciato (Dillinger Escape Plan), Dave Elitch (ex-Mars Volta) e Troy Sanders (Mastodon) è ufficialmente entrata agli Fortress Studios di Los Angeles con il produttore Josh Wilbur (già al lavoro con Lamb Of God e Gojira) per registrare il debut album.

Max Cavalera ha parlato al telefono con Terrorizer proprio mentre si dirigeva allo studio:

“Sarà fantastico. Anche se non abbiamo ancora un nome. Il nome è una gran rottura di scatole, serve trovare il nome giusto, ma la musica è già grandiosa. Ci stiamo lavorando su da due anni.
Greg Puciato mi ha contattato nello stesso modo in cui Alex Newport mi contattò per i Nailbomb: voleva assolutamente che io facessi parte di questo progetto. Gli dissi che ero già impegnato con Soulfly e Cavalera Conspiracy, e che non cercavo altre band, ma lui era talmente insistente che alla fine mi sono arreso e ho detto ‘Facciamolo!’.
Quindi abbiamo iniziato io e Greg, poi abbiamo trovato Dave Elitch, che è un batterista fenomenale, e poi Greg conosceva Troy e gli ha chiesto di essere il nostro bassista, e all’improvviso ci siamo accorti di essere un ‘supergruppo’. Abbiamo suonato insieme un paio di volte, e la seconda volta tutto era perfetto, con spunti pesanti e potenti. Penso che la cosa migliore di questo progetto sia che tutti e tre cantiamo in ogni brano.”

Greg Puciato, all’inizio di quest’anno, aveva parlato così di questo progetto:

“E’ nato tutto nel backstage di un concerto dei Deftones, io e Max abbiamo scoperto di avere tanti ascolti in comune, e ci siamo trovati a dirci che avremmo dovuto lavorare insieme. Poi ci siamo trovati di nuovo, e abbiamo capito che proprio dovevamo provarci…
Nessuno nel mondo del metal fa collaborazioni come si fa nel jazz o nell’hip-hop. Non c’è bisogno di creare una band che faccia dozzine di prove e poi vada in tour, si può trattare solo di un disco, per divertirsi e per trovare ispirazione con persone nuove.”

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