Katy Perry contro Lady Gaga: chi vincerà?
Le dive del pop sono tornate e sono già in contrapposizione con i singoli che anticipano le uscite degli album: la sfida delle vendite e delle classifiche è aperta.
Il 12 e il 13 Agosto hanno marcato una rottura netta con le hit estive, dominate dai successi maschili di Robin Thicke, Avicii e Daft Punk: sono tornate le dive donne del pop e con intenzioni di sfida aperta l’una contro l’altra. Katy Perry ha lanciato Roar, il primo singolo del nuovo lavoro Prism in uscita a Ottobre; Lady Gaga ha chiamato alle armi i suoi fan per l’uscita anticipata di Applause, primo estratto da Artpop atteso per Novembre.
Katy Perry e Lady Gaga non potrebbero essere più diverse: caramellosa, dolce, pop nel senso warholiano del termine la prima, tanto più eccessiva, sperimentale, artisticamente provocatoria la seconda. Parliamo naturalmente dell’immagine da popstar offerta in pasto ai media, che le contrappone in un universo identico.
Musicalmente non sono tanto diverse: fanno pop commerciale entrambe, più o meno di spessore a seconda del guizzo creativo del produttore di turno. Lady Gaga ci tiene a distinguersi componendo personalmente le sue canzoni; molte di quelle di Katy Perry sono inventate da team specifici di creatori e compositori ai quali partecipa anche lei, con molta meno impronta di Gaga.
La credibilità di Katy Perry è nella sua simpatia e nel porsi aggressiva ma dolce, innamorata dell’amore, una fidanzatina d’America che ha tolto il grembiule per sfoggiare il bikini spruzzapanna ma che sotto sotto, nel profondo dei suoi occhioni blu sgranati, è rimasta l’adolescente che sogna il principe azzurro. Anche Lady Gaga sogna il principe azzurro, ma travestito da cavaliere oscuro e con gli speroni d’argento sputafuoco. Gaga è l’eccesso, la provocazione, i look assurdi e le esagerazioni che solo lei riesce a sostenere ed affrontare; è l’annullamento della persona, denudata completamente per un giro a trecentosessanta gradi intorno al concetto di fama.
Gaga e Katy sono due personaggi creati ad hoc per incarnare due diversi approcci al divismo del pop. Non si parla di musica se non in modo marginale, come viatico verso un successo mediatico e di mercato che trascende la scrittura delle canzoni. Il contenuto, in questo caso, è meno importante del contenitore. Applause di Lady Gaga ha mandato in tilt Twitter, Roar di Katy Perry ha fatto impazzire gli statunitensi con un camion dorato: è il contorno dell’amplificazione mediatica che conta, ribadendo di grancassa il potere di vendita delle canzoni. Sono due macchine da guerra per un posto in classifica che non può essere altro che il numero uno.
La sfida è ripartita, come sempre, dalle canzoni. Roar e Applause sono in contrapposizione in questa fine estate, pronte a traghettare l’attesa fino all’uscita dei rispettivi dischi. I temi trattati sono diversi, stavolta: dichiarazioni di forza e di risalita dopo periodi duri per Katy Perry, che sembra trasformarsi in un’eroina di Tarantino ruggendo per la sua affermazione vendicativa come Beatrix Kiddo in Kill Bill 2, mentre Lady Gaga si dedica ad un omaggio ai fan, richiamandoli all’ordine dell’adorazione. Sola contro tutti Katy Perry, attorniata dal suo esercito plaudente Lady Gaga: diversi i temi per un approccio solo apparentemente distante.
Stando agli ultimi conteggi effettuati dagli esperti di Nielsen Soundscan, che raccoglie i dati per le classifiche americane dei singoli e degli album, la prima settimana di vendite decreterebbe una vittoria netta di Katy Perry su Lady Gaga in termini di vendite discografiche: 450 mila copie vendute per Roar a fronte delle stimate 200-250 mila di Applause, dovute anche alla precedenza di uscita per il il brano di Katy Perry.
Ruggiti di rivincita contro applausi scroscianti: non resta che aspettare la prossima settimana per vedere chi, effettivamente, avrà messo il piede avanti per la prima battaglia della Guerra Delle Dive Del Pop.
(grazie a Giacomo per l’elaborazione immagine)