Home Giffoni 2013, Giuliano Sangiorgi a Soundsblog: “Non odio i talent, ma non sono l’unico modo per sfondare”

Giffoni 2013, Giuliano Sangiorgi a Soundsblog: “Non odio i talent, ma non sono l’unico modo per sfondare”

“E’ importante tornare nelle cantine a suonare” dice il cantante dei Negramato. E concorda con Elio: bisogna trovare una soluzione alla pirateria: “Senza risorse non ci saranno più bei dischi, solo musica da ascensore”.

pubblicato 26 Luglio 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 06:00

“Non è vero che odio i talent, solo che non sono l’unica via per i successo. E’ importante tornare nelle cantine a suonare e se con i Negramaro siamo ancora qui dopo otto anni senza aver fatto talent vuol dire che un’altra via è possibile”.

A parlare è Giuliano Sangiorgi che oggi ha fatto scorrere i brividi lungo la schiena dei ragazzi che l’hanno incontrato al Giffoni Film Festival. Prima ha imbracciato una chitarra per cantare e suonare con i fortunati spettatori della Masterclass, quindi si è abbandonato alle domande dei giurati in Sala Truffaut, senza mai lesinare risposte alla stampa. Sarà l’entusiasmo del GFF, ma Sangiorgi sembrava più coinvolto e loquace del solito e a noi ha fatto molto piacere.

Proprio la gran voglia di comunicare – che evidentemente la scrittura musicale e letteraria non esaurisce – ci ha portato poi ad avere poco tempo a disposizione per le domande. Noi speriamo di averne fatta una buona, di certo lui ci ha raccontato il suo punto di vista sulla situazione discografica italiana, dicendosi d’accordo con Elio, che qualche giorno fa proprio a Giffoni aveva lanciato il suo ‘grido d’allarme’ non solo sulla ‘morte della discografia’, ma anche contro la pirateria, che sta progressivamente impedendo ai musicisti di fare il proprio mestiere, suonare.

“Il settore della discografia è in crisi, per tutti, perché siamo di fronte a un bene di consumo quotidiano, come il pane. Se c’è qualcuno che glielo dà gratis… io lo capisco, ma invito a pensare a una soluzione, perché se mancano le risorse non ci saranno grandi dischi da ascoltare”.

L’invito ai ragazzi è quello di tornare in cantina. Sì, ma vale la pena sentirlo.