SoloMacello Fest 2013: foto-report dal 26 Giugno
Il ‘festival a volume smodato’ manda in archivio con successo l’edizione 2013.
In una Estate piuttosto carente sul lato dei mega-festival, le piccole realtà riescono a brillare. In particolare, il SoloMacello Fest festeggia i cinque anni di attività (compreso il “cambio di ragione sociale”, che lo vide debuttare come MiOdi nel 2009) con un ennesimo successo che abbina grandi nomi molto amati dalla “scena” a novità (dei Wrust dal Botswana ormai saprete tutto, vero?), il tutto con un rapporto qualità-prezzo imbattibile.
I palchi, come sempre, sono tre, anche se quest’anno il tendone ospita le distro e al contempo si è deciso di non usare il palco-forno all’interno del locale-bar del Magnolia: il “Gabbia-Stage”, quindi, si è posizionato all’ingresso del locale, e nei momenti di successo delle band (o one-man-band, nel caso di Graad) era quasi impossibile accedere alla struttura: un ‘problema logistico’ da tenere in considerazione per le prossime edizioni…
Gli altri due palchi, fra ‘Main’ e ‘Messicano’, hanno goduto di ottima acustica e ottima visibilità in qualsiasi punto ci si trovasse: cose fondamentali, per un raduno musicale. Le band, quindi. Parlare di ogni singola esibizione e recensirla freddamente è un lavoro inutile, che fa perdere un po’ lo spirito del Fest, per il quale un “salto” da un palco all’altro è quasi benvenuto, per ascoltare cosa c’è di buono nella scena “stoner/doom/heavy” odierna. Si può appuntare il fatto che ai Black Moth l’onore/onere di portare sul palco l’unica presenza femminile dell’intero festival: la band propone un ottimo doom dei giorni nostri, l’unico “difetto” è la giovane età che li rende più derivativi e meno personali di altri – ma probabilmente molti erano più impegnati ad ammirare la cantante e le sue performance vocali, per muovere critiche. Si può ammirare il nervosismo dei Wrust prima del loro primo concerto fuori dall’Africa. Ci si può stupire per la performance fantastica dei Karma To Burn, nonostante in formazione mancasse il bassista (quindi, sì, sul palco erano solo in due e hanno spaccato per dodici). Si possono applaudire tutte le performance dei gruppi Italiani, in particolare gli In Zaire che hanno fatto viaggiare chiunque fosse sotto il palco Messicano. Per il finale, davanti a più gente rispetto all’edizione 2012, i Red Fang esaltano tutti, con una performance rodata da oltre due anni di tour ininterrotto.
I concerti ‘brevi’, anche degli headliner, esaltano proprio la formula del ‘divertiamoci intensamente, senza aver tempo di romperci le scatole’. Formula che funziona, aiutata anche dalle birre a 4 Euro…
Le foto, a cura di Eugenio Crippa, erano troppe di troppe band. Eccone quindi una selezione, con un limite di cinque per ogni band. Sono in ordine temporale: i Veracrash sono i primi, i Black Moth li riconoscete in quanto hanno una ragazza in formazione, gli Zolle hanno scritto il loro nome sul fondo del palco, poi ci sono i Nero Di Marte, poi i Fuzz Orchestra che sono vestiti come una orchestra (abito elegante nonostante il caldo tropicale), i Wrust sono del Botswana e li individuerete subito, In Zaire sono dispersi nel fumo, Karma To Burn e Zeus! sono entrambi con due soli membri sul palco, e gli headliner Red Fang spero li riconoscano tutti…