Emozioni Renato Zero su Rai Due: lo speciale del 22 maggio 2013
Va in onda stasera alle 21 lo speciale Emozioni, Renato Zero” su Rai Due: segui il liveblogging su Soundsblog
Si è concluso “Emozioni, Renato Zero“, lo speciale trasmesso da Rai Due per riassumere in un paio d’ore la carriera del cantante.
C’è stato tempo per molti ricordi, dalla sua carriera che ha inizialmente trovato difficoltà nel decollare, tra qualche ruolo da comparsa al cinema e al teatro. E’ con la musica dance che arrivano i primi risultati, con abiti sgargianti, voglia di provocare e stupire. Arriva “Il triangolo”, i pezzi più lenti e intimisti come “Il cielo” e la nascita di Zerolanda.
Arriva poi la partecipazione al Festival di Sanremo, l’annuncio di un ritiro e- fortunatamente- la scelta di continuare per amore del pubblico che lo osanna. Il sogno di Fonopoli si scontra con la burocrazia ma ecco nascere una nuova era per il cantante che, proprio a marzo 2013, ha pubblicato il suo nuovo album “Amo”.
Qui sotto il riassunto, punto per punto, dello speciale sull’artista italiano ancora amatissimo da decenni.
Emozioni, Renato Zero, lo speciale su Rai Due
Giorgio Paraniello è talmente sorcino da aver imparato ad imitarlo alla perfezione. Ed ecco il “confronto” durante una puntata di “Torno Sabato”. “Il cielo” viene ricordata nel finale di questo speciale, un inno di malinconia, un invito a spingersi sempre più in alto
Il 30 settembre 2000 ecco i cinquant’anni di Renato Zero festeggiati da Raffaella Carrà. Ed ecco, a sorpresa, arrivare i nipoti a fargli gli auguri. L’anno successivo, purtroppo, sua madre muore.
Ecco ora “Nei giardini che nessuno sa” (meravigliosa…) e “I migliori anni della nostra vita”. Ha ritrovato il connubio di successo e pubblico.
Ritorna a Sanremo con “Ave Maria” dopo un viaggio a Loreto. Quattro minuti di applausi con la gente in piedi. Ma… arriva quinto. Dissenso in sala. E parte del pubblico se ne va.
Nasce così il progetto Fonopoli , allargare così Zerolandia, per fare lo stesso percorso che aveva fatto lui. I sogni però si scontrano con la burocrazia. Lui cerca comunque di rendere realtà il suo sogno, scrive un album “Passaporto per Fonopoli”
Ecco la sua partecipazione al Festival di Sanremo con “Spalle al muro”. Un testo contro il mondo dello spettacolo che ha cercato di metterlo da parte, di una società che emargina e rottama. Sul palco, nella seconda serata appare Grace Jones (con baffi finti disegnati compresi). Ed ecco l’annuncio del ritiro prima della conclusione del Festival. Zero è costretto a tornare sul palco dopo la performance. Per molti la sua canzone è la vincitrice morale di Sanremo. Per lui il secondo posto, dietro Riccardo Cocciante con “Se stiamo insieme”. Dopo l’affetto del pubblico cambia idea e rinuncia a ritirarsi
Nel 1986 ecco Renato Zero con un cambio di look.
Il 28 dicembre 1982 le autorità mettono i sigilli a Zerolandia. Il tendone non è abbastanza sicuro per ospitare il pubblico. Sembra il simbolo della fine di un’epoca.
Renato Zero arriva a Fantastico 3 condotto da Raffaella Carràe ottiene una parte tutta sua
Un giorno il giornale pubblicò il suo telefono. Lui registrò questo messaggio nella segreteria telefonica “Questo non è più il numero di Renato Zero. Il nuovo numero è il seguente” E dopo il numero del direttore della rivista.
Ecco il ricordo dell’esibizione di Zero al Festivalbar al Castello Sforzesco. I fan sono troppo, crolla la spalletta di un ponte e la gente è caduta giù. Una ragazza morta. Piovono inutili e assurde polemiche sull’accaduto. E una canzone scritta anni prima diventa involontariamente un inno: “Il carrozzone”
Con questo pezzo, è riuscito anche a conquistare suo padre: “E’ la più bella canzone che hai fatto”. Prima di morire gli chiede di cantargli quella canzone per lasciare questo mondo.
“Essere sorcino è una filosofia, un’appartenenza a un mondo”, ammette Giorgio Panariello
I sorcini, come i topolini della favola, seguono il loro pifferaio magico seguendolo ovunque. “Amico” diventa l’inno ufficiale per i fan del cantante, poi è la volta di “Più su”
Panariello ricorda:
“Quando canta queste canzoni tu ti senti dalla sua parte e lui si sente dalla tua parte”
Gioca il suo personaggio senza mai chiarire se sia gay o etero come la gente si domandava.
Il 10 ottobre 1978 le radio trasmettono per la prima volta “Il triangolo” una vera e propria canzone di rottura. Nel 2010 si esibisce con Massimo Ranieri e Gigi d’Alessio in una versione riveduta e riscritta per una performance divertente
Successivamente arriva la collaborazione con Togni, sotto il tendone, con spettacoli diretti e interpretati da lui stesso. Ha capito che il costume era un elemento fondamentale. E, da trasformista quale era, era in grado di passare anche a canzoni come “Il cielo”. Diventa il simbolo del riscatto della gente comune. De Sica conferma, insieme a Mollica:
“Penso che abbia rapporti con gli emarginati, con la periferia, con i ‘diversi, con la gente che è in difficoltà”
Si interrompe il sodalizio con Migliacci, come ricorda lui stesso
“Ti accorgi che sei superfluo, che non c’è bisogno di te (…) E’ mancata la collaborazione ma lui non ne aveva bisogno”
Nel 1975 pubblico un disco con la celebre “Un uomo da bruciare”. Ma c’è anche un’altra canzone inserita, quasi un brano ‘scherzoso’. Ed è sul ritmo che prende vita il personaggio di Renato Zero. Giorgio Panariello ricorda anche “Madame” che diventa uno dei pezzi più ballati dai ragazzi. E’ poi il momento di “Mi vendo”, il lato opposto del grande boom di De Gregori di quei tempi
I primi dischi non sono un vero e proprio successo. Le canzoni e il tono dell’artista stridono. Una sera, il pubblico è composto da una sola persona. Lo stesso Renato, una volta famoso, ne fa la parodia in un video, interpretando l’unica persona presente. Un’altra sera, Migliacci ricorda di aver richiamato gente dalla strada a vedere lo spettacolo.
Franco Migliacci vede Renato Zero esibirsi sul palco e ne rimane estasiato: “Sei geniale, hai un carisma, un dono divino”. E’ un grande successo aver colpito l’autore di “Nel blu dipinto di blu”. Lo invitò a fare un provino come cantante. Gli consigliò di essere più discreto ma, al casting, non si ridimensionò. Nonostante i dubbi, alla Rca decidono di dargli una possibilità.
Renato Zero, in un video shock sugli effetti della droga, venne censurato in Orfeo 9. Aveva il ruolo del pusher
Inizia come figurante nel cinema e attore di teatro classico. De Sica ammette:
“Era già poeta allora e io lo guardavo con ammirazione”
Da giovane si avvicina una donna che vuole assolutamente conoscerlo. Si chiama Loderana Bertè
Anche Vincenzo Mollica ricorda l’amicizia tra i due e la grande fatica per raggiungere il successo. Passano molto tempo a Cinecittà in cerca di fama e gloria. E proprio lì, Federico Fellini lo chiama spesso come comparsa e gli predice un futuro meraviglioso
Padre poliziotto, madre casalinga e tre zii preti. Ama la sua famiglia ma fin dall’adolescenza va alla ricerca della sua strada per diventare musicista. Lo ricoprono anche di insulti dicendogli: “Non vali niente, sei uno zero” E da lì nasce il suo nome d’arte fin da quanto ha solo quindici anni.
Christian De Sica:
“A volte dovevamo scappare perché suo padre ci aspettava fuori con la volante! Usciva di casa con la cravatta e quando usciva dalla macchina aveva le piume in testa!”
Capelli lunghi, abiti stravaganti, capelli lunghi e mascara. Inizia così la favola di Renato Zero
“Fa parte del mio io, di un modo di essere. Io amo il teatro, come modo di essere”
Inizia lo speciale su Renato Zero, con le parole di Christina De Sica che ammette di averlo amato da sempre nonostante alcune persone fosse invece più dure nei suoi confronti. Stessa stima riportata anche dalle parole di Gigi d’Alessio
Questa sera, alle 21, su Rai Due, andrà in onda lo speciale “Emozioni” con protagonista Renato Zero
Il cantante è uscito lo scorso 12 marzo 2013 con il nuovo album “Amo” e arrivato ai primi posti della classifica italiana. Lo speciale inizia dal locale Piper di Roma dove è stato presentato il disco e il posto dove ha mosso i primi passi l’artista, con padre poliziotto e madre casalinga. Ecco le sue parole sull’ultimo disco di inediti:
“In un solo mese ho scritto ventinove canzoni, Amo è il primo capitolo. Poi ci sarà Amo 2 che si chiuderà con un inedito di Armando Trovajoli. Amo è un grande disco e farlo mi è costato parecchio: ho parlato di me, dei miei ricordi e anche delle mie speranze per poi maturare una convinzione: si nasce vecchi e si muore bambini”
Si ripercorreranno gli anni in cui Zero sfidava il bullismo uscendo con boa di struzzo e stivali. Non mancherà il ricordo di quel periodo e i pensieri di Don Lurio, Loredana Bertè, Mia Martini, Stefania Rotolo e Gianni Boncompagni.
Infine le testimonianze di altri artisti molto vicini a Renato come Ennio Morricone, Christian De Sica, Giorgio Panariello, Gigi D’Alessio, Renato Serio, Dario Baldan Bembo, Mariella Nava
Il primo contratto discografico è stato ottenuto con “Madame”, poi il grande successo e il boom con gli album “Zerolandia”, “Carrozzone” e il riscontro positivo al cinema con “Ciao Ni”
A partire da aprile 2013 Renato Zero è impegnato in una serie di concerti di un mese a Roma, al Palalottomatica.
Appuntamento per stasera, alle 21, con il consueto liveblogging su Soundsblog di Emozioni, Renato Zero. A fra poco!