Simona Molinari in esclusiva a Soundsblog: “Ho studiato musica leggera, musica lirica, soul..ma la migliore scuola é il live”
Ci aveva colpito nell’interpretazione del brano “Egocentrica”, al Festival di Sanremo dell’anno scorso, poi diventato traccia portante dell’omonimo album che ha ricevuto numerosi riconoscimenti da parte della critica come il Premio Mogol, il Premio Carosone e il Premio Lunezia per il miglior album d’esordio del 2009. Ora Simona Molinari, raffinata interprete jazz, dopo l’uscita del
Ci aveva colpito nell’interpretazione del brano “Egocentrica”, al Festival di Sanremo dell’anno scorso, poi diventato traccia portante dell’omonimo album che ha ricevuto numerosi riconoscimenti da parte della critica come il Premio Mogol, il Premio Carosone e il Premio Lunezia per il miglior album d’esordio del 2009.
Ora Simona Molinari, raffinata interprete jazz, dopo l’uscita del nuovo album “Croce e Delizia” lo scorso 22 giugno, anticipato dal singolo “Amore a Prima Vista” cantato in duetto con Ornella Vanoni (qui nell’esibizione al Wind Music Awards), già disco d’oro, si prepara per il tour che la vedrà impegnata nei migliori festival e rassegne jazzistiche in Italia.
Se ascoltate anche solo l’anteprima dei brani dell’album dal sito ufficiale, scoprirete stile personale, musica diversa, brani freschi, e grande maturità nonostante la giovane età dell’artista. In aggiunta, la cantante é dotata di un sorriso aperto e un viso dolcissimo che non guastano. Soundsblog l’ha intervistata per sapere qualcosa di più sulla sua formazione e le sue passioni.
Ciao Simona, puoi parlarci della tua formazione musicale? Sei giovane ma per come canti sembri una veterana.
Wow, ti ringrazio…in effetti ho avuto la fortuna di capire presto cosa avrei voluto fare da grande e mi sono dedicata sempre a questo. Avevo 8 anni quando ho iniziato a cantare. Un giorno a scuola fui selezionata per intraprendere un corso di canto ed iniziai. A quell’età cantare era il mio gioco, poi ho iniziato a studiare diversi repertori e ho cominciato a prendermi sul serio. Ho studiato musica leggera, musica lirica, soul, poi ho trovato il jazz e poi ancora mi sono appassionata al cantautorale e ho iniziato a scrivere delle cose mie. Rimango comunque del parere che la migliore scuola sia il live: dal pianobar, alla seratina con il tuo gruppo o con gli amici, dalla rappresentazione di un musical all’andare assiduamente ad ascoltare concerti.
Come e nata la collaborazione con Ornella Vanoni iniziata già nel corso della 59a edizione del Festival di Sanremo e continuata per il brano “Amore a prima vista” di cui mi sono innamorata al primo ascolto?
Con Ornella ci siam tenute in contatto durante questo anno, e’ nato un rapporto di rispetto e stima e non finirò mai di ringraziarla. Ornella è una persona schietta, nel bene e nel male. Un giorno con un pò di spregiudicatezza le ho proposto il mio brano, sapevo che nessuno meglio di lei avrebbe potuto interpretarlo. Puoi immaginare che gioia, anzi, che delizia sia stata il suo Si!
Il tuo mestiere in cosa è ‘Croce’ e in cosa è ‘Delizia’?
In ogni cosa. Ogni aspetto di questa vita ha una duplice faccia. Ad esempio non avere dimora fissa è divertente, affascinante e stimolante, ma ci sono scelte difficili da fare in campo affettivo. Essere soggetti ai gusti della gente e scegliere di mettersi al centro dell’attenzione ti fa sentire importante, ma devi accettare di non piacere a tutti e questo a volte non è facile. Rimanere oggettivi, dare il giusto valore alle cose e imparare a dominare i battiti cardiaci sopra il palco e poi fuori, quando il giorno scorre normalmente, non è scontato. L’unico antidoto a tutto questo è il rimanere sempre umili e ricordare la strada fatta.
Ci parli delle importanti collaborazioni all’interno dell’album?
Il disco, uscito il 22 giugno, è un lavoro a cui tengo molto. Contiene 9 tracce di cui due cover e sette inediti. Anche in questo disco c’è la magica tromba di Fabrizio Bosso, new entry invece è uno dei migliori clarinettisti d’Italia: Bepi D’Amato. I Solis String Quartet hanno invece impreziosito uno dei miei brani più riflessivi e la chicca del disco è naturalmente Ornella Vanoni. Non da meno è la mia band, la Mosca Jazz Band, di cui vado molto orgogliosa, costituita da Raffaele Pallozzi, Fabio Colella, Fabrizio Pierleoni, Carmine Ianieri. Nel disco c’è anche un live registrato ad Hong Kong in una data del tour asiatico, con la chitarra di Carlo Avarello.
Nel momento della creazione del brano come si snoda il processo. Cosa scrivi prima, testo o musica?
Non c’è una regola precisa, è capitato spessissimo che nascessero insieme testo e musica. Diciamo che parto da un’idea ritmica e incastro in quell’idea un testo…la melodia viene da sè.
Che musica ascolti? Dimmi qual’ é la tua canzone preferita italiana e straniera e perché.
Ascolto un pò di tutto, sono molto curiosa e vado a cercarmi delle chicche che magari è difficile trovare sul mercato.
E’ difficilissimo dirti la mia canzone preferita… ci sono cose di Jovanotti o di Carmen Consoli che mi piacciono moltissimo, mi viene in mente ad esempio Blunotte. Ma adoro Vinicio Capossela in canzoni come: “Ultimo Amore”. Se penso a canzoni straniere invece mi viene in mente “Georgia on my mind”.
Hai qualche punto di riferimento nel panorama della musica internazionale?
Nella musica internazionale credo che le cose più interessanti arrivino dalla Francia e dall’America. Mi piacciono i mondi di Madeleine Peyroux e Peter Cincotti, ma anche Amy Winehouse, o gruppi come i Maroon 5. Il mio mito comunque è Freddy Mercury.
Mi racconti di un incontro o un aneddoto che ha segnato la tua carriera?
Sicuramente l’incontro con Carlo Avarello, il mio attuale produttore, che ha creduto in me da subito. Poi l’incontro con La Mosca Jazz Band… ma soprattutto una dura delusione amorosa che mi ha portata a buttarmi completamente in questa passione.
Come giudichi la decima posizione del tuo singolo nella classifica Fimi raggiunto in una sola settimana dall’uscita?
E’ naturalmente una delizia infinita. Tra le persone che devo ringraziare per questo risultato, un posto rilevante ce l’ha Linus che ha gradito molto il brano e lo mette spesso su Radio Deejay, spero di avere presto l’occasione di dirgli grazie personalmente. So che sta andando bene anche l’album. speriamo continui così.
Cosa pensi degli artisti usciti dai talent show. Partecipare a questo genere di show televisivi secondo te aiuta a sfondare nell’universo musicale?
Devo confidarti che non guardo la tv, la mia l’ho trasformata in un portafoto, perciò non guardo i talent show. Conosco però gli artisti che ne escono fuori. Mi piacciono molto sia Noemi che Marco Mengoni. I talent show sono oramai una realtà in Italia. Hanno un pò stravolto le regole di mercato ma sicuramente è un modo veloce per raggiungere una popolarità incredibile. Crea si degli artisti, ma soprattutto dei personaggi televisivi. Nonostante questo, secondo un mio personalissimo parere, la diffusione di questi programmi a lungo andare possono creare un danno alla musica, anche se apparentemente la foraggiano. Vorrei spiegarmi al meglio perchè non è un discorso semplice e non vorrei essere fraintesa: credo che che mostrare al pubblico tutti i lati “umani” di un artista in fase di affermazione, se da una parte ti fa affezionare al personaggio, dall’altro ti toglie la curiosità e l’ammirazione che si provano per i miti. Io non vorrei mai vedere Ligabue o Jovanotti o Elisa piangere per un commento infelice, non vorrei sapere quanto sono permalosi o non vorrei vederli litigare, per me l’artista deve rimanere qualcosa di irraggiungibile.
Ci racconti qualche chicca sul prossimo tour estivo che partirà a luglio?
Il concerto è in fase di preparazione, ci sarà il disco nuovo, ci sarà la Mosca Jazz Band, ci sarà la voglia di fare musica e la prima data ufficiale è stata a Monopoli il 22 luglio, e continuerà fino a settembre. Il calendario, ancora in fase di allestimento, sarà a breve consultabile sul mio sito… vi aspetto mi raccomando.