Jennifer Lopez Love? – La recensione
La recensione di Love, il nuovo album di Jennifer Lopez
Jennifer Lopez era un nome che sembrava rischiare di offuscarsi nel mondo della musica. Dopo i suoi primi album di grandissimo successo, ha inanellato una serie di insuccessi che hanno fatto riflettere. Pareva quasi che fosse finita l’era di J Lo. Le sue canzoni non erano così malvagie, però non sfondavano le charts e nemmeno i suoi album
Anche al cinema non era esattamente una garanzia di box office stellare. Il suo ultimo album “Love?” era stato più volte annunciato e poi rimandato. Serviva qualcosa per ottenere l’attenzione globale e per poi rilanciare così la sua carriera. Ed è arrivato “American Idol” insieme al suo nuovo singolo “On the floor“.
La Lopez ha fatto due mosse davvero intelligenti: essere giudice in un talent show seguitissimo negli Usa e campionare la ‘mitica’ lambada per il suo grande ritorno. Due sicurezze, due trampolini di lancio assicurati. E così è stato. ‘On the floor’ è diventato davvero un tormentone e ha venduto moltissimo. Ma l’album, sebbene in top 10 in molte classifiche, non ha sbancato come il suo singolo di comeback. Analizziamo insieme i brani contenuti in questo suo nuovo lavoro:
On the floor: la conosciamo tutti. Prendendo un sample della Lambada, J Lo ci ha costruito una canzone intorno featurinf Pitbull. Il risultato? Ai primi posti di moltissime classifiche. Un grande ritorno della Lopez che, però, allo stesso tempo gioca sul sicuro e non creare un nuovo tormentone ma ce lo… ripropone o rilegge. Voto: 6,5
Good hit: Debole, non ha mai un momento uptempo che conquista, alla lunga stanca. E tre minuti sembrano proprio lunghi. Si sente una differenza notevole tra il ritmo della precedente e questa. Voto 5
I’m into you: secondo singolo. Anche se meno impetuosa, la preferisco a ‘On the floor’. Invita a scuotersi e il ritmo è semplice quanto gustoso. Ma almeno è originale e più raffinata. Voto 7
(What is) Love?: E’ “All the good things”? Ah no, è JLo. E siccome la canzone della Furtado mi piaceva, anche questa è piacevole. Voto: 7
Run the world: Forse è proprio la scelta di “Run the world” che non porta particolarmente bene (citofonare Beyoncè) ma questa canzone è davvero insipida. Banalotta e poco coinvolgente. Voto: 4
Papi: Il titolo mi ha fatto tremare. Invece la canzone è una delle più brillanti finora. Chorus da tormentone, potrebbe diventare un perfetto successo estivo: Voto: 7+
Until it beats no more: Hallelujah! Una canzone in cui si sente la voce non particolarmente modificata. Hanno dimenticato spento l’auto-tune? Bella midtempo, mi ha subito colpito. E ti resta in mente. Voto: 8
One love: Si scende un po’ di livello ma la canzone è da salvare. Peccato la voce che torna ad essere quasi accessoria. Voto: 6,75
Invading my mind: Si torna ad una buona produzione, diretta, martellante e commercialissima. Perfetta per scatenarsi in discoteca: Voto: 7,50
Villain: Auto-tune a go go al tal punto di essere convinto di aver messo un cd di Britney Spears al posto del suo. La voce della Lopez quasi non si riconosce, il ritornello è orecchiabile ma non è certo da singolo. Voto: 5
Starting Over: Ok, in questa traccia è tornata la voce di Jennifer Lopez a Jennifer Lopez. Uptempo ritmata con una melodia malinconica. Voto: 6
Hypnotico: L’album si chiude con un pezzo dance che ricorda anche la Lopez dei vecchi tempi in versione “accelerata”. Non da singolo ma comunque contagiosa. Voto: 6, 50
Cosa possiamo dire di questo album, riassumendo il tutto? Che è un album da 6 e 1/2. Non è un ritorno bomba ma nemmeno deludente. All’interno del cd possiamo trovare molte canzoni come potenziali singoli. L’attesa che ha anticipato questo album è stata un po’ deludente perchè ci si aspettava forse maggiori hit. Ma del resto nessun album è davvero perfetto in tutto e per tutto.
Come comeback è soddisfacente. Ora col prossimo lavoro potrebbe convincere nuovamente del tutto e riaffermarsi completamente. Per ora, comunque, è sulla buona strada…