Uscite discografiche Luglio 2011: recensioni (2° parte)
Uscite discografiche 2011: The Horrors, Pure X, Lil B, Jill Scott, 3 Doors Down, Andy Stott e tanti altri
The Horrors – Skying : personalmente ho apprezzato molto anche il debutto (“Strange House”… garage/goth/surf), ma è sicuramente con la seconda prova (“Primary Colours“) chegli Horrors hanno acquistato grande credibilità e rispetto. Merito di tutto ciò, una brusca virata verso territori a metà strada tra post-punk e shoegaze. In “Skying” è probabilmente meno forte l’effetto sorpresa, nonostante che, nel complesso, sia un disco dal mood piuttosto diverso dal predecessore. Atmosfere più dilatate e psichedeliche e brani che tentano di essere pop songs senza riuscirci mai del tutto (ed è un bene): quando meno te lo aspetti arriva la sventagliata di chitarra, la pausa interrotta da batteria+tastiere in acido o un climax vorticoso. Un revival-non revival che alla terza prova si è spostato verso certe cose brit a cavallo fra ’80 e ’90, confermando il talento unico della band inglese. Difficile dire se sia meglio di “Primary Colours”, quel che è certo è che dopo album di questo livello non rimane che aspettare il grande capolavoro (e pezzi come “Oceans Burning” e ” Moving Further Away” già lo sono) in grado di consegnarli definitivamente alla storia. (z.) Voto: 7,5
Lil B – I’m Gay (I’m Happy) : caso praticamente unico nel panorama rap mondiale… un po’ come il suo grande “swag-rivale” Tyler, The Creator, Lil B sa benissimo come fare parlare di sè, soprattutto su Internet. Giovanissimo anche lui, sforna un disco dietro l’altro (difficile starci dietro… fra Ep, Mixtape e quant’altro siamo già attorno alla decina di uscite) e dopo gli esordi piuttosto immaturi, sembra che abbia iniziato ad imboccare (già dal precedente “Angels Exodus“) una via credibile… o almeno apparentemente seria. “I’m Gay (I’m Happy)”, titolo a parte, è probabilmente il primo grande tassello nella carriera di Brandon McCartney. Tecnicamente parlando ha ancora tanta strada da fare e sicuramente il talento naturale di Tyler, The Creator sarà sempre solo un miraggio, ma finchè continuerà ad inserire all’interno dei propri dischi, samples degli Slowdive (“Open Thunder Eternal Slumber”) e della colonna sonora di “Spirited Away/La Città Incantata” (“Gon Be Okay”), per lui avrò sempre un occhio di riguardo. Come se non bastasse ha condiviso su Twitter un link per scaricare gratuitamente l’album… (z.) Voto: 6/7
Pure X – Pleasure : un debutto quello dei Pure X (conosciuti anche come Pure Ecstasy) che per certi versi si potrebbe accostare a quello dei WU LYF, non tanto per motivi stilistici (fanno musica molto diversa), quanto invece per l’affinità nel proporsi come band di difficile classificazione. In “Pure X” (che arriva dopo diversi singoli e un EP) la band americana è alle prese con un’interessante mix che, autopunendomi, etichetterei “lazy-gaze/druggy-slowcore”. Brani da svacco/trip sul divano che nei momenti migliori regalano melodie veramente degne di nota. (z.) Voto: 6/7
Zomby – Dedication : 2011…post-dubstep sugli scudi. Come per SBTRKT, etichettare semplicemente post-dubstep (o dubstep) l’inglese Zomby è probabilmente sbagliato, ma è risaputo che quando un sottogenere esplode definitivamente, si finisce per metterci dentro di tutto. In “Dedication” (che ricordiamo, esce per la gloriosa 4AD) c’è spazio per il burial-sound, ma anche per tanta tanta musica elettronica anni ’90. Sedici tracce piuttosto eterogenee, che non fanno rimpiangere il buon “Where Were U in ’92?” di tre anni fa (maggiormente orientato verso suoni breakbeat). Presente mister Panda Bear in “Things Fall Apart”. (z.) Voto: 6/7
Andy Stott – Passed Me By : 1) procuratevi “Passed Me By” di Andy Stott 2) prendete gli auricolari 3) infilateli nelle orecchie 4) fate pressione con le dita sugli auricolari 5) premete play e preparatevi per un gran bel viaggio dalle tinte scure, in un universo primordiale e claustrofobico. (z.) Voto: 7-
We The Kings – Sunshine State of Mind : terzo disco per la band di Bradenton, Florida. L’omonino debutto di quattro anni fa era riuscito ad entrare nelle preferenze di molti adolescenti, probabilmente tristi per la fine della moda “fake-emo”. Il successivo “Smile Kid” (che titoli…) fallì nel tentativo di portare la band al grande successo di massa. Ci riprovano con “Sunshine State of Mind” un disco dalle intenzioni molto chiare ad iniziare dall’artwork: canzoni solari e maggiore presenza di innocue chitarrine acustiche ad accompagnare canzoni da spiaggia. Chi ha bisogno di certe cose (chi?) potrebbe anche apprezzare… chi ha bisogno di buona musica, no. (z.) Voto: 4,5
Jill Scott – The Light of the Sun : sono passati più di dieci anni dall’ottimo esordio “Who Is Jill Scott? Words and Sounds Vol. 1” e quattro da “The Real Thing: Words and Sounds Vol. 3” ultimo disco prima di questo “The Light of the Sun”. Album che segna un nuovo corso… almeno dal punto di vista extra-musicale: è passata alla Warner (e per la prima volta il titolo non presenta la sigla “Words and Sounds”). Musicalmente Jill Scott (che in passato ha collaborato con artisti di primo livello… The Roots, Common e Lupe Fiasco quando ancora faceva cose interessanti), anche in “The Light of the Sun” continua per la sua strada e bisogna dire che per una volta l’avvento di una major non ha fatto troppi danni (anche se i livelli degli esordi sono lontani). Se amate le voci femminili e la musica black (soul, r&b…) meglio passare da queste parti che dall’ultimo di Beyonce. (z.) Voto: 6+
Colbie Caillat – All of You: se qui in Italia continuiamo ad amare imperterriti e senza motivo certi cantanti imbolsiti e legati alla tradizione, in USA sembra proprio che non riescano a fare a meno delle belle cantanti acqua e sapone pseudo-country (Carrie Underwood, Taylor Swift…). L’album di debutto di Colbie Caillat, uscito praticamente in contemporanea con il debutto della più interessante Sara Bareilles) ebbe un gran successo grazie anche al singolo “Blubby”. Acoustic soft-pop anche nel successivo e meno fortunato “Breakthrough”. “All of You” non presenta grosse evoluzioni (a cominciare dalla copertina, con il solito faccione rassicurante in primpo piano) e probabilmente il sole che l’ha illuminata per un paio di anni sta iniziando a spegnersi. (z.) Voto: 5-
Com Truise – Galactic Melt : Luglio 2011 decisamente chillwave… dopo l’ottimo Washed Out e dopo Memory Tapes (che si è distaccato in parte da certe sonorità) arriva un altro disco dai connotati “glo”: “Galactic Melt” di Com Truise. Un nome che difficilmente passa inosservato (come il nostro Digi G’alessio), correndo però il rischio di essere più memorabile della musica proposta. Chiariamoci, ci sono cose interessanti (chillwave maggiormente concentrata sui synth e sull’elettronica che sulla forma canzone) ma manca quel qualcosa in grado di elevarlo sopra alla media o di competere con i pesi masimi della scena. (z.) Voto: 6+
3 Doors Down – Time Of My Life : per motivi anagrafici ho vissuto in prima persona il boom dei 3 Doors Down targato 2000 (“Kryptonite”, “Loser”)… dopo tutto Brad Arnold&co si rivolgevano ad un target in cui sguazzavo allegramente e non ho problemi ad ammettere che mi capitava di ascoltarli piuttosto spesso. Poi per fortuna si cresce e ci si rende conto che ad una band come i 3 Doors Down (rock FM/post-grunge made in USA) non si potrà mai chiedere tanto di più che una manciata di canzoni (magari ballads semi-acustiche) da scena clou di qualche telefilm. Se questo vi basta, “Time Of My Life” non è neanche malvagio. (z.) Voto: 5+
YACHT – Shangri-La : DFA-sound un po’ alla frutta… (z.) Voto: 6
Gillian Welch – The Harrow & the Harvest Voto: 7 (z.)
Yes – Fly From Here Voto: 6 (z.)
Theory of a Deadman – The Truth Is… Voto: 5- (z.)
N.A.N.O. – I Racconti dell’Amore Malvagio Voto: 6,5 (z.)
Deadbeat – Drawn and Quartered Voto: 6/7 (z.)
Queensrÿche – Dedicated to Chaos Voto: 5- (z.)
Hooray Hor Earth – True Loves Voto: 6+ (z.)
Curren – Weekend at Burnie’s Voto: 6+ (z.)
Black Stone Cherry – Between the Devil and the Deep Blue Sea Voto: 6- (z.)
—————
LEGENDA
10: la perfezione… non esiste
9: capolavoro, fra i migliori di sempre
8: grandissimo disco, probabilmente destinato a rimanere nella storia
7: album di ottimo livello, manca solo quel qualcosa che lo renda veramente memorabile
6: discreto, passa abbastanza inosservato… innocuo
5: disco trascurabile, banale e poco degno di nota
4: album completamente inutile
3: disco dannoso, difficile trovare di peggio.
2: neanche Justin Bieber
1: …
—— Precedenti ——
Luglio 2011 – 1° Parte
I Migliori Album del 2011 (Primo Semestre)
Giugno 2011 – 2° Parte
Giugno 2011 – 1° Parte
Maggio 2011 – 2° Parte
Maggio 2011 – 1° Parte
Aprile 2011 – 3° Parte
Aprile 2011 – 2° Parte
Aprile 2011 – 1° Parte
PRIMO TRIMESTRE 2011
Dicembre 2010
Novembre 2010 – 2° Parte
Novembre 2010 – 1° Parte
Ottobre 2010 – 2° Parte
Ottobre 2010 – 1° Parte
Settembre 2010 – 2° Parte
Settembre 2010 – 1° Parte
Agosto 2010