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Jeff Hanneman Celebration: i video dalla cerimonia d’addio al chitarrista degli Slayer

Il chitarrista degli Slayer è stato ricordato da tantissimi musicisti e da una marea di fan.

24 Maggio 2013 14:16

Pomeriggio emozionante al Palladium Theater di Los Angeles, il 23 Maggio: si è tenuta la cerimonia d’addio a Jeff Hanneman, morto all’età di 49 anni lo scorso 2 Maggio, a causa di una insufficienza epatica legata ad anni di abuso di alcool (che si è innestata su un fisico già provato dalla fascite necrotizzante causata da un morso di un ragno velenoso).

Tantissimi fan e tantissimi musicisti sono intervenuti, proprio nel teatro da cui gli Slayer furono banditi nel 1988 a causa delle risse scatenate in strada dai fan. Una location decisamente ironica, il primo omaggio ad un musicista sardonico.
La rivista Metal Hammer UK ha mandato un inviato alla cerimonia, ed è dal suo articolo che traduciamo e riassumiamo quel che è successo.

La coda fuori dal teatro era già di oltre un isolato alle 13.30, due ore prima che le porte si aprissero. I fan, vestiti rigorosamente o con magliette degli Slayer o magliette nere, si sono intrattenuti bevendo un po’ e mostrando le chiappe ai pullman turistici che facevano rotta intorno al teatro. Tutti erano pronti all’arrivo dei contestatori/idioti della Westboro Baptist Church, la chiesa che trova gioia a picchettare i funerali di musicisti e soldati, e che aveva detto che Hanneman era stato ucciso da dio in persona a causa della sua fede metallara.
Alla fine la Westboro non è arrivata, e l’unico cartello esibito in strada era di un fan che annunciava “God Hates Us All”.
Alle 15.05 arriva Dave Lombardo, che chiacchiera con gli altri musicisti. Compresi gli Slayer, sì. Forse le cose si stanno appianando con la sua band, che a Gennaio l’aveva “temporaneamente rimpiazzato” per motivi di soldi.
Alle 15.30 nel teatro entrano Gene Hoglan, John 5, Chuck Billy, Robb Flynn, Paul Bostaph. C’è anche Dave Navarro.
Alle 15.40 i fan entrano nel teatro. Sul palco c’è un mega-schermo che proietta foto di Jeff, poi due enormi pareti di amplificatori Marshall e una fila di chitarre. Al centro, la sua preferita, quella dell’Heineken/Hanneman. I fan sono in piedi, ci sono le transenne come ad un concerto, e durante la cerimonia saranno incitati momenti di pogo fra il pubblico.
Il primo a salire sul palco, alle 16.40, è Nick Bowcott, ex-chitarrista dei Grim Reaper e ora direttore del marketing per la Marshall. Dice a tutti che questa è una festa, e di far casino. Apprezza gli Slayer perchè non si sono mai venduti e non hanno mai ceduto a mosse commerciali.
Tocca poi al presidente della Metal Blade, Brian Slagel. Conclude la sua orazione dicendo che “Ronnie, Dimebag e Jeff si staranno divertendo un casino a jammare, in questo momento.”
Sale sul palco, alle 17.10, Kerry King. Ha scritto degli appunti sul suo iPhone, e inizia con il ricordare i primi giorni degli Slayer: Jeff non aveva la patente, e Kerry era il suo autista, doveva portarlo ovunque. Seguono parecchi aneddoti, e in conclusione Kerry si augura che tutti possano “ricordare bene mio fratello”.
Alle 17.25 sale Rob Trujillo dei Metallica, per ricordare a tutti il fatto che nonostante Jeff parlasse poco nelle interviste, adorava fare scherzi. Spesso chiamava Rob in piena notte per dirgli che la sua faccia assomiglia ad una lucertola.
Alle 17.30 sul palco arriva un anziano signore, nessuno ha ben chiaro chi sia, finchè non dice di chiamarsi Gary Kahler e di essere l’inventore della “whammy bar”, strumento chitarristico fondamentale nel sound degli Slayer. “Grazie Jeff per aver suonato la mia invenzione del cazz0”, la sua lapidaria sentenza.
17.32: Shavo Odadjian dice che, senza mezzi termini, senza Jeff Hanneman non ci sarebbero stati i System Of A Down. L’ispirazione della band, e il fatto che li abbiano portati in giro per il primo tour fuori dalla California, arrivano tutti per Jeff.
17.42: viene letto un comunicato dalla vedova di Jeff, Kathryn: ringrazia tutti per il loro sostegno, e ricorda con affetto Gary Holt, dicendo che quando scoprì che sarebbe stato il chiatrrista degli Exodus a sostituirlo mentre era malato, Jeff esultò urlando “Fuck Yeah!”.
17.45: un montaggio fotografico di Jeff viene mostrato sul megaschermo, con foto fin da bambino. Il tutto sulle note di Fade To Black dei Metallica, che poi sfociano in South Of Heaven: in quel momento cinque circle-pit si creano nel pubblico, e si scatena l’inferno.
18.00: la cerimonia si chiude, con l’augurio di farsi un goccio in memoria di Jeff, ma di non guidare per tornare a casa.

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