Alice In Chains, The Devil Put The Dinosaurs Here: la recensione di Soundsblog
Una review accurata dell’ultimo lavoro della band di Seattle, canzone per canzone: un disco da ascoltare con una certa concentrazione, alla ricerca dei dèmoni perduti del rock.
Ieri vi avevamo anticipato l’uscita di The Devil Put The Dinosaurs Here, il nuovo lavoro degli Alice In Chains in formazione rinnovata, dopo la morte dell’ex bassista Mike Starr nel 2011. Il disco arriva a quattro anni di distanza dall’ultimo Black Gives Way To Blue e, malgrado una qual certa continuità artistica, sembra essersi allontanato un po’ dai suoni del vecchio album.
Per ascoltare questo disco, bisogna partire da alcuni presupposti: gli Alice In Chains non sono quelli di una volta e ci tengono ad allontanarsi dall’eredità di Layne Staley. Stanno prendendo un’altra strada e le sperimentazioni sono in corso, seppure appena ribollenti sottopelle. La produzione di Nick Raskulinecz ha debitamente aiutato la band ad uscire dal solco del passato, indirizzando l’atmosfera verso nuovi lidi; inoltre, la lunghezza dei brani e l’atmosfera generale del disco non sono proprio per tutti, perché richiedono una certa concentrazione e focalizzazione nell’ascolto.
The Devil Put The Dinosaurs Here si apre con i riff e il ritmo appesantito profondamente stoner rock di Hollow, scelta come primo singolo, e Pretty Done, che non si discosta molto dalla canzone di apertura: con le atmosfere tirate all’estremo, si respira un’aria intossicata e pesante, come piena di fumo. Gli Alice In Chains mettono subito le cose in chiaro: non stiamo qui a fare del rock-simpatico-che-piaccia-alla-gente, noi parliamo d’altro.
Infatti Stone, terzo brano e secondo singolo del disco, rimarca perfettamente il concetto: il riff di Jerry Cantrell è sì esplosivo, ma contenuto, come compresso da una forza di gravità. La potenza c’è tutta e il brano è naturalmente perfetto come singolo, in quanto racchiude in sé la maggiore radiofonicità dell’intero disco. Voices è una canzone più leggera, acidificata dalle armonie vocali di William DuVall e Jerry Cantrell; sembra respirare di più, dando un tocco quasi pop nella costruzione del ritornello e nella progressione della batteria, prima di ritornare alle atmosfere oscure della title track The Devil Put The Dinosaurs Here, summa del grunge-pensiero e del Seattle Sound: sembra esserci qualcosa dei Soundgarden mescolato ai Queens of The Stone Age nell’aria.
Lab Monkey e Low Ceiling sono due brani molto simili, giocati sul classico schema armonie vocali-chitarre ipnotiche-batteria martellante. Breath On A Window ha una progressione interessante nel riff del ritornello della chitarra, che richiama alcune cose più blues e oscure del rock americano: decisamente uno dei pezzi più interessanti dell’intero disco.
Scalpel comincia con un’inaspettata chitarra acustica che ammorbidisce i toni serrati tenuti sinora, fino a trasformarsi in un rock più leggero ma teso, comunque potente. Ha un altissimo potenziale radiofonico, poco ma sicuro. Phantom Limb cambia completamente le carte in tavola e trasporta i suoni verso un il metal, con un riff cattivissimo e graffiante che si dipana per sette minuti di atmosfera. Hung On A Hook e Choke chiudono degnamente la lunghissima cavalcata finale, riportando le atmosfere sulle note iniziali, come a chiudere il cerchio.
The Devil Put The Dinosaurs Here non è un disco facile. Bisogna scegliere un particolare momento per ascoltarlo, concentrarsi, infilare le cuffie e spegnere tutte le luci, volendo anche il sole, per sentirlo veramente. Non sono canzoni brevi e veloci, non sono pezzi allegri, non c’è molto respiro: è un disco oscuro, da pozzo profondo di dèmoni. Se siete disposti a dedicargli un po’ di ascolto attento, noi di Soundsblog ve lo consigliamo; se cercate riff divertenti e canzoni rock che coniughino orecchiabilità e musicalità, forse è il caso di rivolgersi da un’altra parte.
Brani migliori: Phantom Limb, Breath On A Window, Voices, Stone
Tracklist:
1. Hollow
2. Pretty Done
3. Stone
4. Voices
5. The Devil Put Dinosaurs Here
6. Lab Monkey
7. Low Ceiling
8. Breath On a Window
9. Scalpel
10. Phantom Limb
11. Hung On a Hook
12. Choke