Flame Fest con Coal Chamber, Asking Alexandria, Caliban: foto-report – 19 Giugno 2013
Sette band hanno invaso il palco del Live Club di Trezzo (Milano). Eccom com’è andata…
Partiamo da un dato innegabile: non c’è stata molta gente, fra il pubblico di questo Flame Fest. I motivi sono insondabili, visto che in scaletta c’era una reunion attesissima (Coal Chamber), due band capaci da sole di riempire il palco B dell’Alcatraz (Asking Alexandria, Caliban), due band di nuovo hardcore da tenere sempre d’occhio (Deez Nuts, Chelsea Grin), e due ‘jolly’ come The Sword e Clutch, forse indirizzati ad un target diverso ma comunque interessantissimi. Non si spiega quindi perchè il pubblico non sia accorso, ma la cosa importante è che alle band non è pesato questo “buco” in platea, e tutti si sono esibiti dando il massimo. Anzi, in alcuni casi si è potuto assistere a prestazioni migliori delle ultime viste in Italia.
I Chelsea Grin picchiano duro per mezz’ora, mentre ancora non si capisce se il pubblico deve ancora arrivare. Tirano dritto, schiacciano sassi, e nonostante un settaggio dei suoni non proprio perfetto, conquistano il centinaio di persone presenti (sì, il pubblico ‘grosso’ doveva ancora arrivare). Dopo di loro lo stoner dei The Sword colpisce un po’ tutti di sorpresa, e la band che pochi anni fa aveva suonato prima dei Metallica a Bologna non riesce a convincere i ragazzi che comunque mantengono il posto nelle prime file del Live Club. Con un altro notevole stacco, si passa poi all’hardcore dei Deez Nuts: uno show convincente, cattivissimo, quadrato e massiccio. Il cantante, però, si scontra con la barriera linguistica italiano/inglese, e dopo aver cercato di incitare le folle, passa a dire cretinate a sfondo sessuale che intrattengono principalmente la band e chi capisce certe allusioni. Prestazione comunque superlativa. I Clutch ottengono in realtà più di quanto ci si aspettasse – gli applausi sono copiosi fra una pausa e l’altra, merito soprattutto del carisma di Neil Fallon e di canzoni coinvolgenti. Decisamente non metalcore, ma massicci in ogni caso. La serata inizia a scaldarsi con i Calban, con una band in gran forma e capace di una prestazione superiore alle ultime viste dalle nostre parti. Merito soprattutto di un impianto sonoro assolutamente adeguato, suoni perfetti che mettono in risalto la voce di Andy Dörner. Anche chi non li conosceva (ma la maggior parte delle persone cantava senza problemi le loro canzoni) ha apprezzato la cover di Sonne dei Rammstein…
L’eccitazione poi sale di due tacche quando viene montato il palco degli Asking Alexandria, e anche loro si fanno perdonare alla grande una prestazione non proprio perfetta vista a Milano lo scorso Febbraio. Danny Worsnop ha ritrovato la voce, per questa sera, e lo show fila liscio, compresa la geniale richiesta di far partire “il wall of death più piccolo del mondo”, con una decina di persone a scontrarsi. Veramente uno show impressionante, giustamente osannato dai fan.
Infine, i Coal Chamber. Nel weekend avevano suonato al Download Festival in Inghilterra, davanti ad 80,000 persone. Il cambio paesaggistico è notevole, ma la band non sembra accorgersene: a partire da Loco fino a Sway, è una mazzata dopo l’altra. Suonano meno di un’ora, e l’intensità rimane inalterata dall’inizio alla fine. Suonano meglio che dieci anni fa (compresa la nuova bassista, Chela Rhea Harper), Dez Fafara sa mangiarsi la folla con uno sguardo, e Mike Cox si conquista il trofeo di “pazzo della giornata”, distruggendo costantemente la batteria (con tutto il rispetto per Baul Bostaph, che contemporaneamente all’Alcatraz stava suonando con gli Slayer, ma penso che mazzate del genere si siano viste raramente sulle pelli e sui piatti!). All’improvviso, la sorpresa: in seconda fila, nel pubblico, spunta Jason Newsted, che aveva appena suonato di supporto agli Slayer. Dez lo invita sul palco, ma il concerto ormai è finito: saluti rimangono relegati al backstage, mentre i fan speravano in qualcosa di epico sul palco. Ma la prestazione di Coal Chamber è stata comunque epica, già da sola.
Chelsea Grin, The Sword, Clutch, Deez Nuts @ Flame Fest 2013 – Foto di Paolo Bianco
Caliban, Asking Alexandria, Coal Chamber @ Flame Fest 2013 – Foto di Paolo Bianco
Tantissime altre foto del pubblico, e delle prime file, si trovano sulla pagina Facebook di MusicaMetal-Soundsblog, pronte per essere taggate. Provate a cercarvi…
Un video del meet and greet con gli Asking Alexandria.
Bonus, per gli amanti degli Asking: quel sex symbol di Danny Worsnop si prepara così al meet & greet…