Home Interviste Andead: Andrea Rock risponde al test di personalita’ di Soundsblog

Andead: Andrea Rock risponde al test di personalita’ di Soundsblog

Il cantante/dj risponde alla nostra intervista molto personale, dopo averci spiegato perchè è meglio costruire che distruggere…

pubblicato 11 Dicembre 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 01:05

Ci sono poche persone, nella scena rock italiana, capaci di polarizzare le opinioni come Andrea Rock: per qualche ragione, a molti non va giù il fatto che sia un conduttore di Virgin Radio e al contempo canti in una band punkrock. La sua colpa, a quanto pare, è tutta qui. Se ne ha altre, scrivetecele pure nei commenti.

Nel frattempo, potete focalizzarvi sul fatto che accanto alle iniziative mainstream (come quella di Eugenio Finardi) e quelle dei rapper sardi (vedasi quattro rime per la Sardegna) in favore degli alluvionati in Sardegna, c’è anche la volontà e l’impegno attivo di Andrea di andare direttamente sul campo a dare una mano, utilizzando lo strumento della musica. Lo scorso weekend gli Andead hanno suonato direttamente ad Olbia, devolvendo l’intero ricavato alla città, e questo venerdì suonerà al Rock’n’Roll di Rho raccogliendo offerte per l’acquisto di stufe a gas da destinare ad alcune famiglie colpite dalla recente alluvione.

Tutto questo chiude il cerchio con Build Not Burn, il nuovo disco degli Andead, in cui si assume un atteggiamento propositivo anche per la scena punk. Andiamo a parlarne direttamente con il cantante, prima di sottoporlo al nostro test di personalità…

Build not Burn: ma il punk non era tutto nichilismo e (auto)distruzione? Cosa vogliono costruire gli Andead?

BNB nasce proprio in contrapposizione con il vecchio concetto nichilista del punk delle origini; in quegli anni serviva distruggere, per costruire qualcosa di nuovo. Dovevano “cadere” le band à-la Pink Floyd, Led Zeppelin, Yes… per fare posto alle nuove leve, veloci e dinamiche. Gli Andead si augurano di poter (ri)costruire un ambiente sano nel quale promuove musica vera, come il punk rock. Una musica che è stata il nostro appiglio da teenager e grazie alla quale abbiamo affrontato la vita con la giusta attitudine. Crediamo fermamente che anche le nuove generazioni debbano poter perlomeno valutare la possibilità di far entrare questo suono nelle loro vite. Per questo motivo abbiamo organizzato un tour promozionale, le cui date sono quasi sempre ad ingresso gratuito.

Vista l’importanza del vostro messaggio, non pensi che il fatto di cantare in inglese possa compromettere la trasmissione messaggio stesso al pubblico italiano? Non vi viene mai voglia di passare alla lingua italiana?

Ogni band che canta in inglese si augura sempre che l’ascoltatore dedichi un po’ del suo tempo a leggere (e tradurre) i testi, che per noi sono oggi ancora più importanti. Pensiamo contemporaneamente però in primis alla forma canzone; per un buon brano punk rock, la lingua italiana è uno scoglio difficile da superare. La scelta dell’inglese è per noi la più corretta melodicamente parlando.

Si dice che ormai, con le vendite dei cd in calo, le band sopravvivano principalmente grazie ai concerti. Eppure voi state portando in giro per l’Italia un tour completamente gratuito per gli spettatori. Quindi, come campate?

Ognuno di noi sta facendo dei sacrifici in questo momento. Ma come noi, ci sono un sacco di band in Italia che suonano gratis e che vendono pochi dischi. Eppure siamo ancora tutti qui, in giro per tutta Italia, a suonare con passione. Siamo matti? No. Semplicemente, quando fai musica, non puoi approcciartici come se fosse un vero lavoro, normalmente retribuito. Un complimento, qualcuno che torna a trovarti ad ogni concerto, i ringraziamenti da parte di pubblico e locale sono le monete per noi più preziose adesso.

E ora, spazio al nostro test di personalità con domande random!

Qual è la cosa che sai fare meglio di chiunque altro fra le tue conoscenze?

Parlare di musica attraverso i media, mantenendo un approccio reale e onesto.

Qual è l’album che hai ascoltato più di tutti, nella tua vita?

“…And Out Come The Wolves…” Rancid

Com’è disposta la tua collezione di cd? Per nome, per data, per etichetta, colore…?

Per genere.

Qual è la celebrità incontrata che più ti ha lasciato senza parole?

Ben Harper, Chuck Ragan, Brian Johnson, Frank Turner.

Qual è la cosa migliore della tua città natale?

La mia città natale: Milano, se ci togli la fauna, è la città più bella del mondo.

Spiegaci perchè il punk è lo stile musicale più importante mai creato dall’uomo.

Molto probabilmente non lo è, ma credo che una delle qualità più importanti dell’essere umano (per quanto rara), sia l’onestà. Il punk rock è un genere onesto. Per questo, per me, è maledettamente importante.

Come si intitolerebbe la tua autobiografia?

“Nothing to hide – la storia del dj che tutti amano odiare”.

Cosa faresti se domattina ti svegliassi e scoprissi di essere James Hetfield?

Tornerei a fare le cover dei Misfits, dei Ramones e degli Anti Nowhere League. E produrrei gli Andead.

Interviste