Ruben Mendes in conferenza stampa: “Non ho ricevuto critiche per essere uscito da un talent. Vorrei duettare con Tiziano Ferro”
Le dichiarazioni di Ruben Mendes in conferenza stampa per l’uscita del primo album, Ruben
Oggi, alle 12:00, presso la sede dell’Universal Music Italia a Milano, si tiene la roundtable, riservata ai giornalisti, con Ruben Mendes per l’uscita del suo album d’esordio, Ruben.
La parola a Ruben:
Era in progetto di tradurre il singolo Viaggi in mare in altre lingue.
Nato a Lisbona e poi trasferitosi con la famiglia a Roma (Ladispoli) da quando ne aveva 6, il giovane interprete si è fatto apprezzare subito per le sue doti vocali non comuni già a Italia’s Got Talent e Amici, dove, ancor prima di iniziare il serale (in cui peraltro era già stato ammesso), ha ricevuto la proposta di un contratto discografico con la Universal (caso unico nella storia del programma)
Normalità è quasi paragonabile al nulla. Essere oggi normale al giorno d’oggi è mischiarsi nella massa. Siamo talmente tanti, nel mio campo, che devi essere uno normale per farti un nome e spiccare sugli altri. Se non porti qualcosa di concreto, rimani sempre lì.
C’è un minitour che stiamo definendo. Stiamo lavorando su un tour in store.
La scelta che ho fatto la rifarei. Un giorno, ho pensato di essere un pesce piccolo in un mondo di discografia con i nomi più grandi. Sgomitando speriamo di farcela.
Io ascolto musica nera. Mia sorella amava Michael Jackson. Adoro Stewie Wonder, Michael Bolton, Michael Bublè.
Vorrei duettare con Tiziano Ferro. Mi piace come scrive. Di italiano è quello meno italiano.
8 brani (6 inediti, la sorprendente cover di When a man loves a woman – l’evergreen del 1966 di Percy Sledge – e una bonus track), dove la voce soul, calda e graffiata di Ruben racconta i sentimenti, l’amore, la vita, dispiegandosi sicura ed emozionante fra ballate romantiche e brani più ritmati dal sapore R&B, come Rossochiaro, il secondo singolo, con inserto gospel sul finale. Un giorno che nasce con te invece vede Ruben duettare con Angela Semerano, con la quale ha condiviso l’esperienza ad Amici.
Ho puntato molto su Neve che scioglie il sale che il mio produttore all’inizio non voleva. Cade la pioggia rispecchia il mio modo di cantare, le mie sonorità. L’abbiamo trasformata in un pezzo pop soul rock.
All’inizio i miei genitori avevano paura che avessi delle delusioni. Ancora oggi, non ce l’ho fatta. Sono soddisfatto. Voglio ancora volare basso ed esplodere.
Non ho delle aspettative. Guarderò la Fimi senza troppe ansie.
Fino a dieci anni volevo fare il dottore. Poi mi sono iscritto a Giurisprudenza a La Sapienza. Fino a cinque anni non sapevo nemmeno come fosse un microfono. I miei amici mi hanno portato ad un karaoke e da allora non ho più mollato. La prima canzone che ho cantato Hanno ucciso l’uomo ragno.
Non ho ricevuto critiche per essere uscito da un talent. Al giorno d’oggi il talent è la forma più diretta per fare qualcosa nell’ambito artistico. Il più forte resiste e ti dà la possibilità di farti conoscere. Amici ti aiuta di più perché ti mette sotto la stessa tuta. La gente ti giudica solo per la voce.
Da venerdì 24 gennaio il nuovo singolo, la power ballad Neve che scioglie il sale, sarà invece in programmazione radiofonica e disponibile in download in tutti i più importanti digital store; sarà online anche il videoclip del brano, firmato dal ballerino, cantautore e regista Emanuel Lo:
Ho sudato davvero tanto. Devi dedicarti anima e corpo per fare il cantante. Sono cinque anni che ho tentato tutte le strade: Amici, Italia’s Got Talent, di nuovo Amici e la versione inglese di X Factor. Mi hanno mandato via immediatamente perché non conoscevo la lingua.
Sto incominciando adesso a suonare la chitarra. Per l’estate riuscirò a fare qualche pezzo voce e musica.
Sto lavorando per abbracciare una nuova fetta di pubblico maggiore rispetto a quella di Amici.
Adesso mi sento un professionista vero e proprio perché un cantante con un contratto discografico. Aiuta d’immagine e mi sento protetto.