Sanremo 2014, Perturbazione: “Il Festival è un’oasi fantastica in mezzo alla tempesta di un’Italia distrutta”
La band parla della loro partecipazione al Festival di Sanremo 2014
Non tutti conoscono i Perturbazione ma loro sono una band originaria di Tivoli e composta da Cristiano Lo Mele, Elena Diana, Rossano Lo Mele, Tommaso Cerasuolo, Alex Baracco e Gigi Giancursi. Parteciperanno al Festival di Sanremo -cantando durante la prima serata del 18 febbraio 2014- e sono stati inseriti nella sezione Big, in sfida con altri nomi più noti al grande pubblico italiano. Si presenteranno con i brani L’unica e L’Italia vista dal bar. Ma per loro, Sanremo è sempre stato un sogno a cui non hanno mai voluto rinunciare – è questo è il sesto tentativo- come hanno raccontato a Sorrisi. Tommaso, per esempio, ha dichiarato:
“L’abbiamo fatto quando avevamo dei pezzi o dei dischi adatti. È un sogno nel cassetto da anni: è vero, veniamo da un mondo cosiddetto indipendente, ma non abbiamo mai fatto mistero di ambire a suonare per un pubblico più ampio possibile. Tant’è che, per fortuna, chi viene ad ascoltare i nostri concerti è un pubblico molto affezionato ed è anche eterogeneo, non ci siamo mai ghettizzati. E si è rinnovato man mano con i dischi che abbiamo fatto. Penso che questo si rifletta nelle nostre ambizioni, non c’è la spocchia di entrare in un mondo moralmente inferiore o superiore, siamo dei musicisti che vogliono comunicare il più possibile”
Tra gli altri cantanti, Tommaso ammette di tifare Riccardo Sinigallia ed è interessato a sentire Frankie Hi-Nrg, (“Mi piace molto come lavora con i testi e le atmosfere”)
Elena, invece, ammette la grande emozione di esibirsi davanti al pubblico del teatro Ariston e ai milioni di spettatori collegati, con un Festival descritto come “un’oasi fantastica in mezzo alla tempesta di un’Italia distrutta”:
“Io sono l’immagine della paura. È un palco difficile, si sa, anche per artisti navigati. Noi abbiamo fatto tantissimi concerti, però quello è un palco speciale, un’emozione grande per la sua tradizione oltre che per la vastità del pubblico”
Infine, a livello di vestiario, ecco qualche anticipazione su come si presenteranno nella città dei fiori per la prima volta:
” Noi abbiamo iniziato in jeans, fatto tanti concerti, siamo partiti da ragazzini con un suono piuttosto duro e avevamo un immaginario più aggressivo. Poi ci siamo accorti che svuotando e andando verso una dolcezza e una tenerezza che ci veniva naturale, inserendo per esempio il violoncello di Elena, tutto il suono poi quadrava. E il look è stata una di quelle cose che è arrivata tardi, quando ci siamo resi conto che non c’era soltanto l’emotività ma anche la performance, quello che dici tra un pezzo e l’altro, come ti atteggi sul palco. Quindi negli ultimi anni ci divertiamo a vivere questa cosa con gioia, piuttosto che subirla.