Butcher Babies, l’intera band si apre alle telecamere di Soundsblog (video-intervista)
Groupies per i ragazzi ma non per le ragazze, fumetti, carinerie e psicoterapia per la band di Los Angeles.
Solitamente, quando si parla di ‘intervistare una band’, si intende dire che si incontrerà il cantante, o lo scrittore principale delle canzoni. Se proprio va malissimo, si incontra il batterista che rimanda tutte le domande su testi e musica a chi scrive i pezzi. In ogni caso, si tratta di incontrare un musicista e sentire cosa ha da dire sulla band.
E’ troppo facile pensare che nel caso dei Butcher Babies, intervistare il gruppo di Los Angeles significhi incontrare la fantastica accoppiata di Heidi Shepherd (cantante bionda) e Carla Harvey (cantante mora), visto che le due sono una delle armi principali della band. Invece, arrivati all’incontro poche ore prima del concerto a Romagnano Sesia, ci troviamo davanti l’intera lineup: come in una conferenza stampa al contrario, vengo fatto accomodare da solo da un lato del tavolo, mentre di fronte mi trovo le due cantanti, accompagnate da Henry Flury (chitarra), Chrissy Warner (batteria) e Jason Klein (basso). Segno che il gruppo vuole mostrarsi, appunto, come un gruppo e non solo come una band capitanata da due bellezze e con dei ragazzi che suonano – d’altronde è dal 2010 che la lineup è solida, fin da quando i cinque decisero di suonare insieme.
Oggi sono qui per parlare di Goliath, il loro primo disco, e del primo tour headliner in Europa, e sono di ottimo umore.
Purtroppo, il concerto a Romagnano non ha attirato le folle oceaniche che si potevano sperare, ma le cantanti hanno saputo aizzare il pubblico mentre i musicisti hanno mostrato tutte le loro capacità, suonando davanti ad un centinaio di persone con la carica di chi suona davanti ad uno stadio – foto e report dello show sono qui.
Benvenuti in Italia! E’ la prima volta per voi?
Carla: Io sono l’unica ad essere stata prima in Italia, per due settimane durante il mio viaggio di nozze. Sono stata a Firenze, Venezia e Roma, e mi sono innamorata dei posti e delle persone…
Heidi: E’ fantastico perchè tutti noi abbiamo sempre voluto visitare l’Italia, e venire qui oggi per suonare, quindi spinti dal lavoro, ci dà una marcia in più. Girare il mondo grazie alla musica è un’esperienza bellissima.
Qui in Italia vi aspettavamo fin dal 2012, ricordo che quando stava venendo annunciata la lineup del Gods of Metal in molti speravano foste inclusi nel bill. Invece vi troviamo ora, direttamente come headliner al vostro primo tour europeo… vi spaventa questa sfida, senza la rete di protezione di un’altra band con cui girare, ma con solo il vostro nome sul poster?
Heidi: Penso che ogni volta che vai da qualche parte a suonare per la prima volta, sia essa una città americana o una nazione europea, ci sia sempre un pizzico di preoccupazione, perchè non sai come sarai accolto, non sai che tipo di fan ci siano in quel posto, o se in effetti ci siano dei fan! Fino ad ora, però, è stato tutto incredibile: abbiamo ricevuto richieste da ogni parte del mondo per andare a suonare, come dici tu anche per il vostro festival in Italia. Quindi, la preoccupazione svanisce, quando ci rendiamo conto che finalmente incontreremo persone che ci aspettavano da tempo, incontreremo i fan, e non importa quanta gente ci sarà al concerto. Prima di arrivare in Italia abbiamo suonato quattro concerti in Spagna – alcuni ci dicevano che quattro forse erano troppi, e invece due sono andati soldout e gli altri due erano comunque pienissimi.
Carla, tu sei nota per la passione per i fumetti e ne hai anche scritto uno per i Butcher Babies, tu Heidi sei più appassionata del mondo cinematografico… cosa vi ha spinto a scegliere la musica come mezzo di espressione artistica, piuttosto che continuare a recitare o disegnare fumetti?
Carla: Semplicemente, adoro la musica, è stata con me fin dalla mia infanzia. Musica e fumetti mi hanno sempre spinta in avanti – ricordo che nell’adolescenza disegnavo fumetti ascoltando i Pantera, rinchiusa nella mia stanza quando mi sentivo arrabbiata con il mondo. La musica ha sempre avuto un ruolo importante nella mia vita, e quindi viene prima di tutto il resto.
Una domanda che ho sempre voluto farti, Carla: il tuo makeup di scena, quelle lacrime nere intorno agli occhi, sono più ispirate dal trucco di Alice Cooper, o da quello di Cry For Dawn, il personaggio dei fumetti?
Carla: Oh, da Dawn, decisamente. Adoro quel fumetto.
Vi dà fastidio l’attenzione spesso morbosa che viene data alla parte “fisica” della band? Sembra che venga prima quella della vostra musica…
Carla: Penso che non ci libereremo mai di questa cosa, e non ci dà fastidio.
Heidi: Penso sia una cosa normale, se sei una donna e suoni in qualsiasi ‘genere’ musicale. La cosa fantastica di Goliath, è che quando il disco è stato pubblicato le persone hanno capito che c’è sostanza, oltre all’apparenza. Ma la nostra intera carriera, fino ad ora, è una lotta nel mostrare alla gente che si sbaglia – con alcuni riusciamo, con altri no. Ma non ci importa, noi continuiamo a macinare concerti su concerti e a divertirci, e quando qualcuno viene a vedere un nostro show, di solito esce pensando che è stato un buon concerto, e il fatto che le cantanti siano donne diventa un fattore secondario. Quando suoniamo dal vivo, aiutati anche da questi tre fantastici musicisti, si comprende che il nostro focus è la musica, non l’immagine.
E voi ragazzi come prendete l’attenzione focalizzata principalmente su Carla e Heidi?
Henry: E’ una cosa che ormai ci aspettiamo, e come ha detto Heidi ci piace far cambiare idea alle persone, e di solito molta gente viene da noi dopo il concerto e ci dice che non si aspettava una tecnica così intensa – questo è il miglior complimento che possiamo ricevere!
Heidi: Hey, e lo sai che sono i ragazzi a prendersi tutte le groupies? Noi due non riceviamo nessuna offerta oscena, loro invece sì!
Carla: I ragazzi hanno paura di noi e non si avvicinano!
Heidi: Quindi, direi che i ragazzi nella band ricevono MOLTA attenzione, da parte delle nostre fan!
Henry: No, non è esatto – le ragazze vogliono farsi le foto con le ragazze, mentre i ragazzi vengono da noi e vogliono parlare della nostra strumentazione musicale, della nostra tecnica…
Carla: Io però ricordo di un paio di occasioni in cui qualche ragazza mi ha spinta da parte mentre cercava di raggiungere Jason e Chrissy per farsi una foto… con me non la voleva proprio!
Visto che oggi siete tutti qui e che l’attenzione è su tutti voi: Carla e Heidi, diteci qualcosa di carino su ognuno dei ragazzi nella band!
Henry: Sì vi prego, diteci qualcosa di carino!
Jason: Oh wow, sì voglio sentire!
Carla: Jason è una delle persone più divertenti che conosca, secondo solo a mio fratello. Conosce un sacco di barzellette!
Heidi: Chris è sempre di ottimo umore e riesce a mettere tutti di buon umore.
Carla: Henry ci fa molto ridere perchè perde sempre tutto, passa metà della sua giornata a chiederci di dargli una mano a trovare qualcosa.
Henry: Quindi anche un mio difetto è una qualità… grazie ragazze!
Heidi: Penso che Henry sia un chitarrista fantastico, e fa delle cose magiche suonando una chitarra a 8 corde.
Grazie per averci presentato un po’ i ragazzi, così le fan ai concerti non li vedranno solo come pezzi di carne da portarsi a letto!
Heidi: Oh, ma loro sono ANCHE questo! Principalmente questo! Ahahaha!
Henry: Quel che spero la gente capisca, è che siamo una vera band, eravamo amici prima ancora di suonare insieme.
Heidi: Non è lo show di Heidi e Carla, è un gruppo di persone tutte uguali. Non è che diamo loro uno stipendio per suonare con noi, dividiamo tutto equamente.
Carla: Devi sapere che al nostro primissimo show, il gestore del locale è venuto da noi ragazze e ci ha pagato. Noi siamo andate subito a dare tutti i soldi ai ragazzi, ma loro ci hanno detto che non stavano suonando per venire pagati da noi, e che avremmo dovuto reinvestire i soldi nella band, perchè loro volevano far parte proprio di questa band.
Ok ragazzi, è il vostro turno: diteci qualcosa di carino sulle vostre cantanti!
Heidi: Oh no, questo è imbarazzante! Hai già detto che noi abbiamo sempre i riflettori puntati addosso, non voglio sentire i ragazzi parlare di noi!
Chrissy: Carla è un’artista fantastica, hai visto i suoi disegni per i fumetti? Disegna in continuazione cose bellissime. Heidi sa sempre come tenere viva una conversazione, ed è una cantante fantastica. E’ un modello per tutti noi, perchè lei vuole diventare una delle migliori cantanti in circolazione, e lavora veramente duro per raggiungere l’obbiettivo!
Henry: Io sono sempre stato un musicista metal, e non ho mai pensato di suonare con una voce femminile. Ma ora che sono nei Butcher Babies da qualche anno, non riesco ad immaginarmi a suonare in un gruppo senza donne, senza loro due. Vedere i loro progressi e la loro ambizione nel continuare a crescere, è una grande ispirazione per me.
Jason: Non troverai da nessuna parte due ragazze che sappiano far muovere il pubblico come fanno loro.
Henry: Sì, per loro non c’è nessun pubblico troppo ‘difficile’, entro un paio di pezzi avranno tutti in loro pugno a cantare, saltare, pogare.
Carla: Ohhh, mi sto per mettere a piangere, passiamo alla prossima domanda!
Ultima domanda, allora: c’è un messaggio che volete portare in Europa, con questo vostro primo tour?
Heidi: Vogliamo distruggere tutto e far casino!
Henry: Vogliamo lasciare il segno su ogni città che visiteremo, conquistarle una per una – per noi è un duro lavoro…