The Black Keys, Turn Blue: recensioni del web e dei lettori
E’ uscito il nuovo disco del duo rock americano: ecco le recensioni di Turn Blue.
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Ottavo album in studio per i The Black Keys, gruppo nato nel 2001 e composto da Dan Auerbach e Patrick Carney.
Per il loro nuovo disco in studio, Turn Blue, la band ancora ha collaborato ancora con Danger Mouse, che ha co-prodotto e co-scritto il disco. È stato registrato principalmente al Sunset Sound di Hollywood, in California, da luglio ad agosto 2013, con registrazioni supplementari al Key Club di Benton Harbor, nel Michigan, e all’Easy Sound di Nashville nei primi mesi del 2014. Uscito il 12 Maggio 2014, presenta un sound che non tradisce il rock del gruppo ma evidenzia anche una sfumatura più malinconica.
Scopriamo cosa ne pensa la critica sul nuovo album del duo americano. Avrà convinto tutti?
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Turn Blue, recensioni
Los Angeles Times: Una sensazione marcata di discesa pervade Turn Blue.
The A.V. Club: I sentimenti sono sempre “opprimenti” o un “peso”, e l’amore è sempre “buio” o “luce”. E’ il territorio tematico che si sente stantio per la band, e il risultato è un disco che aspira a parlare della complessa natura dei rapporti, ma non ha nulla di significativo da dire.
This Is Fake DIY: Turn Blue è grande, roboante e molto ben fatto. Semplicemente, in alcuni punti, un po’ ostentato.
The Observer (UK): Turn Blue è meno immediato rispetto al suo predecessore, più tentacolare e – anche secondo il gruppo – creato per essere assaporato in cuffia.
Exclaim: Sembra tutto fantastico, ma le canzoni non affondano, non spingere oltre la superficie.
Drowned In Sound: Se stavi bramando per un ritorno alle loro radici garage-rock, Turn Blue vi deluderà; tuttavia, se ti è piaciuto dove la direzione della band che ha preso con la collaborazione di Dangermouse, troverete un sacco di motivi per apprezzare questo lavoro.
Chicago Tribune: Più di sette album sempre più ambiziosi hanno raffinato l’approccio, e Turn Blue comprende la loro musica più d’atmosfera e cupa.
Paste Magazine: E’ difficile non desiderare che scandaglino ancora di più l’oscurità.
Clash Music: E’ bruciante sensualità pura, più caldo di un pomeriggio di Nashville. Tuttavia è il loro lavoro migliore.
Uncut: Se El Camino era il più orecchiabile album dei The Black Keys, Turn Blue risulta essere il loro subdolo, più sottile e più seducente lavoro.
The Guardian: Nonostante tutta la sua diversità musicale, Turn Blue non appare incoerente.
The Independent on Sunday (UK): Furtività seducente di Turn Blue suggerisce questo: i loro istinti spiazzanti dovrebbero mantenerli nella giusta direzione.
All Music Guide: Le canzoni dei The Black Keys si allungano qui più di quanto non abbiano fatto in alcun precedente Lp, ma questo non si suona indulgente a causa della precisione della produzione.
Billboard.com: L’ottavo album dei The Black Keys non è carico di evidenti hit e questo è più che bene – perché questa è una collezione coraggiosa, varia e coinvolgente di canzoni.
The New York Times: E’ più sicuro e soddisfacente di uno dei precedenti album [El Camino e Brothers] e appare meno stentato.
Entertainment Weekly: E’ meticolosamente eseguito ma leggermente (e fiaccamente) monocromatico.
Pretty Much Amazing: Turn Blue è il suono dei The Black Keys pronti a mettere a nudo la loro anima e testare i propri parametri.
Rolling Stone: Turn Blue è un vero punto di svolta – verso un rock decisamente originale, con una tonalità più profonda di blues.