Michele Bravi, A passi piccoli è il primo disco: tutte le dichiarazioni dalla conferenza stampa
Michele Bravi presenta il suo primo disco, A passi piccoli. Scopri tutto su SoundsBlog!
Si è tenuta ieri a Milano la conferenza stampa di presentazione di A passi piccoli, il primo disco di Michele Bravi, vincitore di X Factor 7. Nell’album ci sono undici tracce tra cui le già note La vita e la felicità e Sotto una buona stella scritte rispettivamente da Tiziano Ferro e Federico Zampaglione. Se volete sapere tutto sull’album, non potete perdervi questo post (e nemmeno la videointervista di SoundsBlog). Qui trovate le dichiarazioni di Michele su ogni aspetto di A passi piccoli, buona lettura…
A passi piccoli – il titolo
È stato un lavoro principalmente di ricerca. Mi sono dovuto prendere il mio tempo, ma ci tenevo a fare un disco onesto rispetto a quello che sono. Il pubblico mi ha dato tanta fiducia quando mi ha portato alla vittoria di X Factor e non posso tradirla: sarebbe stato poco rispettoso fare qualcosa di poco coerente a me stesso. Come titolo ho scelto A passi piccoli perché queste parole racchiudono tutta la filosofia del progetto: ho rifiutato grandi occasioni di visibilità, Sanremo in primis, in vista di un lavoro più consapevole. Oggi non posso dire che questo sono io musicalmente parlando, non mi posso dire “Pronto a correre” come Marco Mengoni. Lui ha la maturità necessaria, io mi muovo a piccoli passi.
A passi piccoli – grandi autori
I brani del disco arrivano da grandi autori che hanno voluto darmi una mano. Mi hanno dato credito, sarebbe stato difficile rifiutare quei pezzi ma non ne ho avuto bisogno perché li ho sentiti subito miei. Sono stato molto fortunato. Hanno collaborato ai testi perfino James Blunt e un autore storico di Lana Del Rey. La loro presenza come quella di Tiziano Ferro, Giorgia, Luca Carboni e Federico Zampaglione mi riempie di orgoglio ma anche di responsabilità. In particolare, Tiziano è il “padre nascosto” di questo lavoro: mi ha protetto, ha scelto dei pezzi per me lasciandomi però la possibilità di camminare da solo. Non voleva fare un disco di Tiziano Ferro cantato da Michele Bravi, voleva che fosse il disco di Michele Bravi.
A passi piccoli – il produttore è Michele Canova
Mi ha stupito molto Michele Canova, produttore dell’album. Pensavo fosse distante da quello che volevo fare, ovvero un disco solo orchestrale. Lui mi ha fatto capire che sarebbe stato difficile gestire quel suono, che avrei corso il rischio di fare un disco anacronistico. Grazie a lui mi sono fatto rapire dall’elettronica, genere che avevo sempre un po’ stupidamente snobbato. Non c’è stato un vero e proprio cambiamento rispetto alla mia idea iniziale, solo un’evoluzione: ho imparato ad apprezzare sonorità diverse che non pensavo potessero appartenermi. A piccoli passi non è un lavoro compiuto, è il frutto delle mie conoscenze fino ad oggi.
A passi piccoli – il supporto di Carlo Verdone
A Carlo Verdone devo tanto, mi ha stupito. Ci siamo conosciuti durante la promozione del suo ultimo film, Sotto una buona stella. Lui è un amante della tradizione musicale da Jimi Hendrix in poi. Però è anche curioso delle novità musicali. Mi passa sempre dei dischi che mi consiglia di ascoltare per la mia formazione, mi ha fatto conoscere Scott Walker, ad esempio. C’è una scena del film in cui il figlio di Verdone fa un provino per un talent e lui dice ai giudici: “Mio figlio non canta la perfezione, mio figlio canta l’anima”. Carlo mi ha detto che quel verso mi definisce perfettamente, è stato un grande onore. Sotto una buona stella è la canzone che è stata inserita nella colonna sonora del film e anche nel mio disco. L’ha scritta Federico Zampaglione dei Tiromancino in venti minuti e sintetizza perfettamente la trama della pellicola. Racconta i pensieri di un ragazzo che ha perso la mamma e, secondo me, anche grazie alla sua brevità, è un ottimo modo per dire “Ti amo” a qualcuno.
A passi piccoli – Prima di dormire scritta da Michele Bravi
Prima di dormire è l’ultima traccia del disco e l’ho scritta io, parole e musica. L’avevo fatta sentire al produttore senza un’intenzione precisa, solo per ricevere un feedback. Lui è rimasto molto colpito da una caratteristica di questo brano che io pensavo fosse il suo difetto principale: il testo è destrutturato, quasi un flusso di coscienza, uno sfogo. Per Canova era un tratto distintivo del pezzo, tanto che mi ha proposto di metterlo nel disco. Mi ha stupito leggere sui social che Prima di dormire sia una delle tracce più apprezzate dell’album. Comunque non è l’unico pezzo che ho scritto, ne ho molti altri ma non mi sentivo ancora pronto a proporli al pubblico. Diciamo che se ci dovesse essere un secondo disco, Prima di dormire è il gradino da cui partirò. Non che le altre interpretazioni in A piccoli passi non siano vere, ma il testo che ho scritto rispecchiava un’esperienza personale e l’ho rispettata non al 100 ma al 200 %. Musicalmente l’avevo concepito pieno di archi, insomma…molto più brutto, diciamolo. Canova ha trovato questo suono del pianoforte in sottofondo, con la mia voce che pare quasi un bisbiglio e il coro che riecheggia il rumore dei pensieri.
A passi piccoli – Amarti da qui, Luca Carboni e l’amore
Amarti da qui è stata scritta da Luca Carboni ed è una trasposizione di una poesia di Pablo Neruda. Sono restio a cantare d’amore perché, visto che questa esperienza non mi appartiene, temo sempre di essere un po’ troppo lirico e poco credibile. Oppure, il contrario, ho paura di sembrare troppo giovane e spensierato, facendo perdere profondità al testo. Luca mi ha aiutato a entrare in questa canzone, durante una telefonata in particolare, mi ha detto che l’amore è lo stesso che si provi a 20 anni o a 40, cambia solo il significato. Alla fine il brano, secondo me, ha una drammaticità che non è per niente scontata.
A passi piccoli – Morgan assente?
Con Morgan c’è stato uno scambio di idee, lo sento tuttora molto spesso: mi passa dischi per arricchire la mia cultura musicale. È presente nell’album anche se il suo nome non spunta tra gli autori, è una presenza latente. Lui ha un modo di scrivere complesso perché stupisce nel testo come nella melodia quindi forse sarebbe stato un po’ troppo presto per me interpretare un suo brano. Ma chissà, magari in futuro ci si ritroverà…mi farebbe molto piacere, ovviamente.
La “paura” del talent
Il talent è una realtà che mi spaventa. So che sembrerà strano sentirlo dire da me però voglio dire che il talent è una bella realtà se lo prendi come laboratorio musicale, se lo vivi invece come trampolino di lancio, stai già sbagliando qualcosa. Ti dà la possibilità di lavorare con grandi artisti, come Morgan che ha saputo indirizzare al meglio la mia voce. Inoltre X Factor mi ha aiutato a confrontarmi con il pubblico, a stare sul palco. Ed è così che, secondo me, si deve prendere un talent.