Amy Winehouse è morta: un anno dopo
La morte di Amy Winehouse dopo un anno esatto, i duetti, l’album postumo Lioness: Hidden Treasures e il ricordo di Soundsblog
Era il 23 luglio 2011. Faceva caldo e una telefonata improvvisa, mentre rientravo a casa, mi aveva aggiornato su quello che era successo. Una voce che non pareva credere, nemmeno lei, all’assurdità della notizia: “Controlla su Google, mi hanno detto che è morta… Amy Winehouse”. Ho digitato e appena ho terminato il nome, già apparivano i primi risultati. Senza che nemmeno aggiungessi altro. Amy Winehouse morta era già un “suggerimento”. La morte, quella vera, era già apparsa senza che riuscissi neppure a digitarla.
In pochi secondi, la news ha fatto il giro del mondo e per settimane ha tenuto banco in cima alle notizie più lette e cercate. Una stella che si è spenta troppo in fretta, avevo scritto. E, ancora oggi, lo penso. Perchè, a un anno di distanza, la sua scomparsa rattrista e, soprattutto, innervosisce ancora. Era da aiutare, la si doveva portare in qualche rehab e buttare la chiave fino a quando non riusciva ad uscire da quel circolo vizioso di droga e alcol. E, invece, tutti -noi semplici spettatori e le persone che le stavano intorno- non siamo riusciti a fare altro se non guardare il suo inesorabile e scontato declino. Ma qualcuno, forse, poteva fare qualcosa? Domande retoriche a cui una risposta non ci sarà mai. E, mai, sarà data.
Nel corso di questi dodici mesi, nessuno ha mai dimenticato Amy Winehouse, nè la stampa, nè il web, nè gli amanti della sua musica. Su alcune pagine Facebook, come “Le più belle frasi di Amy Winehouse“, Il 23 luglio dovrebbero cancellarlo dal calendario . Anche se io sono convinto che siano anche i mesi che l’hanno portata in quello stato, in quella debolezza e fragilità che dovrebbero essere cancellati e modificati. Retorica? Necessaria, però. E veritiera. Come il fatto che Amy sia stata “con noi” anche in questo ultimi dodici mesi, come potete leggere dopo il salto
23 luglio 2011: Le ambulanze vengono chiamata dalla casa di Amy Winehouse, a Londra, poco prima delle quattro di pomeriggio. La cantante è dichiarata morta.
26 luglio 2011: Il funerale di Amy Winehouse si svolge in una cerimonia privata al cimitero di Edgwarebury, a Londra. Il rabbino Frank Hellner svolge la cerimonia, con i genitori presenti, insieme a Mark Ronson e Kelly Osbourne
27 luglio 2011: Il produttore Mark Ronson omaggia la sua amica, con la performance della loro cover di Valerie all’Old Royal Naval College, a Londra, il giorno successivo al funerale della cantante
Agosto 2011: Back to Black, l’album vincitore di un Grammy nel 2006, sale nelle vendite dopo la morte della Winehouse, raggiungendo la vetta della classifica inglese e rientrando nella top 200 alla numero 9
1 Agosto 2011: Mentre è ospite del programma The View, Lady Gaga commenta così la scomparsa di Amy Winehouse: “Penso che Amy non avesse bisogno di lezioni da nessuno. Credo che la lezione sia per il mondo affinchè possa essere più sensibile nei confronti di una superstar”
7 agosto 2011: un partito politico svizzero è al centro di feroci polemiche per un poster sugli effetti negativi della droga (contro la liberalizzazione) con al centro una foto impietosa di Amy Winehouse, usata come esempio e soggetto in negativo.
Agosto 2011: Bruno Mars fa un tributo in suo onore durante i VMA, cantando “Valerie”
14 settembre 2011: il duetto “Body And Soul” di Amy con Tony Bennett viene rilasciato
21 settembre 2011: L’album Duets II, che contiene il duetto Body and Soul viene pubblicato. Diventa la prima numero 1 della Billboard per l’85enne cantante
26 ottobre 2011: La causa della morte di Amy viene rivelata: il tasso alcolico nel sangue era cinque volte superiore al limite legale per guidare.
3 dicembre 2011: Il primo album postumo, Lioness: Hidden Treasures, viene pubblicato. Arriva in cima alla classifica inglese, al quinto posto in quella americana. Mitch, il padre della cantante, ha detto che ci sarà almeno un altro LP con le registrazioni della figlia.
18 dicembre 2011: Si svolge il VH1 Divas Celebrates Soul. Florence Welch of Florence + The Machine fanno una cover di “Back To Black” in onore ad Amy.
12 febbraio 2012: Body and Soul di Amy Winehouse e Tony Bennett vince il Grammy come Best Pop/Duo/group Performance.
31 maggio 2012: La casa a Camden di Amy Winehouse, dove nemmeno un mese dalla sua morte, alcune persone erano entrate rubando alcuni oggetti, viene messa in vendita per 4 milioni di dollari.
26 giugno 2012: esce il libro sulla vita di Amy, scritto dal padre Mitch, dal titolo “My Daughter”, Amy: mia figlia.
5 luglio 2012: Un duetto tra Nas ed Amy Winehouse, intitolato “Cherry Wine”, esce online. E’ la seconda collaborazione tra i due, la prima era “Like Smoke” ed è stata inserita nell’album “Lioness: Hidden Treasures”
17 luglio 2012: Nel decimo album di Nas “Life is Good”, viene inserita la collaborazione ufficiale Cherry Wine.
Per qualcuno, nonostante la sua morte, Amy Winehouse non ci lascerà mai e si cercherà di trovare una sua pallida “erede” nei modi di cantare, nella voce, nell’abbigliamento. Ma non sarà mai uguale a lei, non ci sarà mai quella ragazza apparentemente forte, dalla voce sicura, dall’abbigliamento estroso, dall’aria ribelle che non si preoccupava di farsi fotografare in qualsiasi stato e condizione dai paparazzi. Ma che, dentro di sè, era l’immagine dell’insicurezza, della fragilità, della dipendenza (non solo di droga e alcol, ma quella invisibile ai dottori, quella dell’amore per il suo Blake).
Fa effetto leggere sul web di una sua dichiarazione prima della tragedia. Diceva: “If I died tomorrow, I would be a happy girl”.
“Se morissi domani, sarei una ragazza felice”
Era l’ottobre del 2010. Meno di un anno prima della sua vera morte.
E chissà che non possa essere davvero felice, ovunque sia, Amy. Se lo stanno chiedendo molti suoi fan, ancora a dodici mesi di distanza da quel maledetto 23 luglio 2012.
Sì, Amy. Non solo domani. Ma, ancora, dopo un anno intero…