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Cd invenduti di Robbie Williams riciclati in Cina

Robbie Williams richia grosso, lo sappiamo, rischia addirittura il licenziamento per aver fatto investire alla EMI 80 milioni di dollari nel tentativo di sfondare sul mercato americano. L’operazione non solo è stata un enorme flop, ma anche un colpo durissimo ai bilanci dell’etichetta inglese, che già non navigava in buone acque.E così, dopo l’allontanamento dello

pubblicato 17 Gennaio 2008 aggiornato 31 Agosto 2020 23:30

Robbie Williams richia grosso, lo sappiamo, rischia addirittura il licenziamento per aver fatto investire alla EMI 80 milioni di dollari nel tentativo di sfondare sul mercato americano. L’operazione non solo è stata un enorme flop, ma anche un colpo durissimo ai bilanci dell’etichetta inglese, che già non navigava in buone acque.

E così, dopo l’allontanamento dello storico manager Tony Wadsworth, dopo gli annunciati 2000 licenziamenti, alla EMI non resta che grattare soldi da dove possono. Anche svendendo i cd invenduti come materiale di recupero. Infatti ben un milione di copie invendute di Rudebox, il suo l’ultimo lavoro, hanno preso la strada della Cina dove verranno riciclati e usati per pavimentare strade e per costruire semafori.

Non c’è che dire, per l’artista oltre il danno, la beffa. Credo che se con il prossimo lavoro non riuscirà a scalare di nuovo le classifiche, non saranno solo i suoi cd ad essere mandati al macero. Chissà se ora si pente di aver detto no, anche con un pizzico di presunzione, alla reunion dei Take That? Dammi retta Robbie: sei ancora in tempo, prima di trovarti su un cargo diretto a Hong Kong, dai un colpo di telefono a Gary e soci, magari c’è ancora posto.

Via Repubblica

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