Noel Gallagher: “Se oggi sei primo in classica significa che fai musica di merd@”
A Noel Gallagher non piacciono le classifiche di vendita. Ma proprio per niente.
Noel Gallagher, ancora lui. Il nostro ex Oasis preferito. Negli ultimi tempi ci sta dando grandi soddisfazioni, basti pensare alla figuraccia che ha fatto fare alla figlia davanti ai suoi tanto amati One Direction o al dolce consiglio dato al fratello Liam, quello di tirar fuori le palle. Oggi torna alla carica per questioni extrafamigliari ma non per questo meno gustose. Il nostro tiene a sottolineare infatti un semplice concetto: oggi, se sei primo in classifica, fai musica di merd@. Ti vogliamo bene Noel. Tanto.
Ai microfoni di NME l’ex Oasis spiega perché, secondo lui, la band dal successo planetario che aveva messo su col fratello Liam non avrebbe mai lo stesso seguito guadagnato nei bei tempi andati se si affacciasse oggi sul mercato discografico:
Se gli Oasis non fossero mai usciti e dovessero iniziare a suonare domani, non otterrebbero mai il successo che hanno avuto. Perché oggi vieni giudicato subito, fin dal tuo primo concerto, non tanto per la musica ma per il numero di follower che hai su Facebook. Questo è ciò che interessa perfino alle radio. Gli Oasis non hanno mai subito imposizioni dalla A&R at Creation. Ci hanno semplicemente dato le chiavi del regno dicendo: “Bene, fate pure, ci sentiamo fra un po’”. Oggi il manager di una band deve sottostare a quanto dice chi sta sopra di lui che a sua volta deve farlo con chi lo comanda (e che, andando avanti così, perderà il lavoro).
Poi Noel pensa bene di approfondire questo discorso, arrivando a prendersela con chi sta ai vertici delle classifiche oggi:
Se sei al numero uno delle classifiche oggi significa automaticamente che fai musica di merd@. Le band adesso si presentano alle case discografiche con la coda tra le gambe e c’è già chi ha deciso per loro come farli arrivare al top delle classifiche. Ogni singola canzone in top 10 è la stessa merd@, cambia solo la voce di chi la canta. Ai nostri tempi gli artisti avevano le chiavi dell’industria musicale che tentò di reagire al Britpop, invano. Oggi i gruppi arrivano in una casa discografica e dicono: “Ok, vuoi questo? Noi possiamo farlo”. Quando sono usciti gli Oasis, invece, non c’era stato alcuno studio, accadde tutto in modo molto naturale, quasi per caso. L’industria musicale aveva paura di noi, non ci capiva. Dicevano: “Chi cazz0 sono questi? Cos’è questa roba? Sono solo un branco di drogati, gente con problemi, sputtanerann0 tutto!”. Infatti, si è visto.
Amiamolo. Tutti. Follemente.