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Dargen D’Amico, D’iO: “Quest’anno volevo presentarmi a Sanremo, per la prima volta nella mia vita”

Il rapper milanese torna con un nuovo disco di inediti, le sue dichiarazioni durante la conferenza stampa di presentazione

pubblicato 6 Febbraio 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 09:09

Torna con un nuovo disco di inediti, “D’iO”, il rapper milanese Dargen D’Amico. L’album, uscito lo scorso 3 febbraio, contiene inediti ma non solo: nell’edizione limitata infatti (ribattezzata ‘edizione enciclopedica’) in vendita solo nello store digitale di Amazon ci sarà tutta la sua discografia.

Questo per permettere anche a chi non lo conosceva prima di apprezzarlo, con la sua poetica ecletticità:

“Quando si cominciava a pensare alla scrittura del disco, per la prima volta ho deciso in qualche modo di guardare ciò che avevo fatto fino ad oggi, con i dischi che ho fatto in passato – 10 anni di canzoni -. Andando a stringere ho riconosciuto nei brani una scrittura che oscillava costantemente tra il personale, il particolare e l’universale. Non c’era titolo più adatto che ‘D’iO’, per racchiudere tutto quello che avevo fatto. L’apostrofo contraddistingue il cognome di questo progetto, essendo io un artista singolo”

In questo disco mancano i featuring, presenti invece in altri lavori del passato, e Dargen spiega perchè:

“Io sono una persona molto semplice, lavoro a codice binario. Quindi, se nel disco precedente ho avuto molti ospiti, nel disco successivo non ce ne sono. E’ uno stimolo anche per me cercare di fare qualcosa di diverso. Non mi verrebbe mai di pensare a dei brani simili a quelli di un mio disco precedente”

Il singolo che anticipa il disco è “Amo Milano”, una dichiarazione d’amore senza mezzi termini:

“L’idea del brano è nata da questo chiacchiericcio che c’è da un paio d’anni su questa città, per meriti/demeriti. Il bello di Milano è che non sai mai se le caratteristiche di Milano siano un merito o un demerito, è questo il fascino, questa maledizione. Sentendone tanto parlare mi sono detto, potrei raccontare le sensazioni che ho io rispetto a questa città. E ho scritto ‘Ami Milano’. Ho avuto una controprova schiacciante di quello che stavo dicendo: l’ultimo brano, a cui volevo dedicare più tempo, era ‘Modigliani’, perchè avevo un’idea della dimensione di quello che volevo dire. Mi sono preso un mese e sono andato in Islanda, convinto che fosse il posto più adatto come dimensione, umana ma anche disumana, perchè sei molto da solo in posti bellissimi. In un mese non sono riuscito a fare niente e sono tornato a Milano, mi sono chiuso in un sottoscala in Bovisa e in men che non si dica ho scritto la canzone. Io non sono in grado di scrivere con la velocità con cui scrivo a Milano, con la naturalezza con cui scrivo a Milano, da un’altra parte. Ci ho provato, ma non sono mai stato in grado. E’ il mio ventre materno. Qual è la mia influenza più grande, potrei dire Milano. E’ un microcosmo che ti insegna tantissime cose”

E, dato che tra pochi giorni si apriranno le danze, non si poteva non parlare di Sanremo 2015. Al cui Festival Dargen avrebbe partecipato volentieri:

“Per la prima volta quest’anno avevo intenzione, non è stato possibile per questioni logistiche ecc…ma avevo una grandissima intenzione di presentarmi a Sanremo, per la prima volta nella mia vita. Avevo due brani che avrei presentato, e sono qui dentro (nel disco ndr). Ho sempre seguito Sanremo, da quando ero un bimbo, mi è sempre piaciuto. Anche perchè – poi si può dire quello che si vuole – a rileggere i Sanremi è innegabile che ci siano delle fotografie della musica italiana”

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