Recensione: Max Gazzè “Tra l’aratro e la radio”
La partecipazione a Sanremo di Max Gazzè ha avuto l’effetto sorprendente(?) di vedere la sua canzone “Il solito sesso” tra le più scaricate e programmate dalle radio. Ottima partenza per il lancio del nuovo disco “Tra l’aratro e la radio”, a 4 anni dal precedente “Un giorno”. Come spesso accade agli album più belli, il
La partecipazione a Sanremo di Max Gazzè ha avuto l’effetto sorprendente(?) di vedere la sua canzone “Il solito sesso” tra le più scaricate e programmate dalle radio. Ottima partenza per il lancio del nuovo disco “Tra l’aratro e la radio”, a 4 anni dal precedente “Un giorno”.
Come spesso accade agli album più belli, il cd ti conquista ascolto dopo ascolto. Musicalmente è infatti ricco di sfumature, come Gazzè ci ha sempre abituato. Allo stesso tempo suona parecchio rock e ci sono molti pezzi che colpiscono. Non mancano comunque le ballate e i momenti più intimi.
I testi sono pieni di giochi, astuzie lessicali, parole ricercate e divertissement, in continue acrobazie. Spesso introspettivi, tanti brani sono piccoli affreschi di momenti di vita quotidiana. C’è un filo conduttore che attraversa l’album, un’urgenza comunicativa.
Sembra volerci dire – senza arroganza e come lo potrebbe fare un fratello maggiore – un grande “facciamo attenzione”: di fronte ai nuovi comportamenti e stili di vita, forse rischiamo di perdere di vista le cose importanti, del mondo (la natura) e di noi stessi (i rapporti con gli altri).
Molte cose sono cambiate negli ultimi anni, dal passaggio a un’etichetta indipendente al bellissimo tour dello scorso anno in trio con Paola Turci e Marina Rei (chiamate come ospiti nella serata dei duetti di Sanremo – loro l’abbinata più efficace della serata). Quest’ultima partecipa nelle vesti di corista e percussionista ma non è l’unico ospite illustre. Compare anche un’altra amica alle chitarre: Carmen Consoli.
Poco importa se la voce di Max non è proprio perfetta, il nostro è un bravo musicista e un ottimo autore. Che forse paga il prezzo di non essere né un cantautore nel senso più classico del termine, né abbastanza “indie” da fare tendenza. Ma queste non sono debolezze, rappresentano al contrario la sua forza e originalità. E il nuovo disco ne è ancora una volta la conferma. Valeva la pena aspettare un po’.
Max Gazzè – Tra l’aratro e la radio
01 L’evo dopo il medio [10]
02 Il solito sesso [9]
03 Siamo come siamo [8]
04 L’ultimo cielo [7]
05 Crisalide [8]
06 Mostri [9]
07 Elogio alla sublime convivenza [8]
08 Camminando piano [7]
09 Tornerai qui [9]
10 Il mistero della polvere (così in cielo come in terra) [7]
11 Vuoti a rendere [10]