“Music Hole” il capolavoro annunciato di Camille (e le date italiane del tour)
Non è una raffinata cantautrice voce + chitarra, stile Suzanne Vega o Carla Bruni in Sarkozy. Non è una sperimentatrice assoluta e inquieta, come la Yoko Ono negli anni 70. Non è un elfo elettronico come Bjork o la Emilie Simon della colonna sonora originale della Marcia dei Pinguini. Non è un’acrobata della voce e
Non è una raffinata cantautrice voce + chitarra, stile Suzanne Vega o Carla Bruni in Sarkozy. Non è una sperimentatrice assoluta e inquieta, come la Yoko Ono negli anni 70. Non è un elfo elettronico come Bjork o la Emilie Simon della colonna sonora originale della Marcia dei Pinguini. Non è un’acrobata della voce e dei vocalizzi come Diamanda Galas, né una Prince in gonnella, né una regina del musical come Liza Minnelli o Lola Ponce, né tanto meno una soul diva tutta campionamenti, mugolii sexy e bling-bling.
Però c’è un po’ di tutto questo (e molto di più) nella sua personalità e nel suo nuovissimo disco dal titolo “Music Hole”, in uscita anche in Italia il prossimo 18 aprile. Stiamo parlando di una delle realtà più interessanti e talentuose della scena francese, Camille. Il disco è anticipato dal singolo “Gospel With No Lord”, di cui vi riportiamo al fondo il divertente video.
L’album conterrà canzoni in francese e, per la prima volta, anche in inglese. Spazierà tra generi e sperimentazioni vocali, comprese alcune prove a-cappella. La ragazza ha un approccio davvero originale e un grande talento, che scatena soprattutto nelle esibizioni dal vivo. Qui da noi la potremo vedere in due date, il 1 luglio a Roma e il 2 a Milano: ne varrà sicuramente la pena. Ma da dove arriva Camille?
Gli amanti del cool e delle atmosfere lounge la ricordereranno come vocalist del primo cd dei Nouvelle Vague (new wave made in UK in versione electro-bossa nova). I francofili avranno sentito parlare dell’exploit, tre anni fa, del suo concept album “Le fil”, grande successo di critica e pubblico, costruito attorno ad un’unica nota (un “Si”) dall’inizio alla fine, tenuta vocalmente “tesa” come una corda di contrabbasso: un progetto originale e di grande impatto emotivo. Qualcuno poi forse ricorderà il bel pezzo “Le festin” incluso nella colonna sonora di “Ratatouille“.
Nell’attesa che questo nuovo disco arrivi da noi, sappiate solo che in Francia, dove è uscito un paio di settimane fa, gli elogi si sprecano. Compresi quelli del notoriamente severo e poco nazionalista “Les Inrocks“, che lo ha definito senza mezzi termini un capolavoro.
Video | Camille “Gospel With No Lord”