The Clash rimbalzati da una discografica nel ’77: “Non vedereste una copia”
È stata resa pubblica una lettera in cui la Epic Records spiega nel dettaglio i motivi per cui i Clash non sarebbero stati in grado di avere successo…
Tempi duri per chi vuole sfondare nella musica al giorno d’oggi. Ma anche nel 1977 non è che le cose andassero molto diversamente. Lo sanno bene i Clash che, proprio quell’anno, si sono visti recapitare una lettera da Bruce Harris, boss della casa discografica Epic Records. Una lettera che spiegava, in modo piuttosto approfondito, tutti i motivi per cui, dopotutto, il loro album d’esordio non potesse funzionare sul mercato discografico del tempo. Nonostante la stima che trapela dalle parole di Harris, sembra chiaro che i Clash, per come erano a quei tempi, non sarebbero stati destinati a lasciare la giusta impronta nel mondo delle sette note. O che, in ogni caso, avrebbero miseramente fallito.
Rolling Stone publishes the Epic Records rejection letter sent to The Clash in response to their self-titled debut 🙂 pic.twitter.com/nacW3HyNKl
— Sean Luther Hall (@SeanLutherHall) 15 Giugno 2015
Il primo disco dei Clash, per amor di cronaca, uscì comunque nel 1977 per la CBS Records. Registrato in tre settimane per un costo totale di 4000 sterline non fu l’album che donò loro la gloria. Quindi, forse, Harris aveva le sue ragioni. Ma siamo certi che, ad un certo punto, tipo qualche anno più tardi, avrà rosicato fortissimo.
Tornando alla lettera, spedita in risposta a un fan dei Clash che si chiedeva come mai la sua band preferita fosse stata rimbalzata dalla casa discografica in questione, è stata pubblicata proprio oggi da Rolling Stone America. E noi siamo pronti ad armarci di sano coraggio poliglotta e a tradurvela passo passo:
Caro Paul,
Purtroppo le decisioni del boss della Epic Record non si basano interalmente sui suoi gusti musicali. Ti risulterà difficile crederlo ma, personalmente, sono davvero fan dei Clash. La mia responsabilità non è però quella di pubblicare gli album che mi piacciono ma mettere sul mercato dischi che credo possano dare profitto all’etichetta. Potrai pensare che questo tipo di ragionamento sia immorale ma per me sarebbe altrettanto immorale essere pagato senza fare al meglio delle mie possibilità ciò per cui percepisco uno stipendio. Sarebbe facile per me starmene seduto qui e dire che mi piacciono i Clash, i Vibrators, gli Adverts e Blondie, ma il mio lavoro sta nell’andare oltre ai miei gusti personali. Tu hai il sentore che pubblicare un disco dei Clash cambierebbe la scena musicale americana, le radio, la stampa e via dicendo ma dal mio punto di vista, ti sbagli. Stando alla mia esperienza nel mondo della musica, mi sembra chiaro che il disco dei Clash fallirebbe miseramente sul mercato.
Inoltre, è importante notare che l’album dei Clash, nonostante tutta la qualità che dimostra di avere nei testi, nella musica e nei momenti in cui il gruppo si esibisce dal vivo, non è all’altezza degli standard di produzione a cui è abituata la Epic Record. I concerti dei Clash sono mille volte migliori di quello che si sente nel disco e non avrebbe proprio senso pubblicare un album così inferiore rispetto alle loro potenzialità live. Dire che le tracce siano state registrate così male perché è così che si funziona nella new wave non è un argomento valido. È semplicemente un autogol. Il disco dei Sex Pistols, ad esempio, è prodotto dignitosamente e infatti suona in modo perfetto, veicola alla perfezione la forza della band. Credo fermamente che i Clash possano fare dischi migliori e che saremmo felicissimi di pubblicarli se volessero farceli sentire.
Sono davvero interessato a far nascere e germogliare il genere punk rock in America ma credo che solo prodotti di altissima qualità (come il disco dei Sex Pistols) possano raggiungere questo scopo.
Il fallimento non piace alle case discografice. I tuoi commenti sulle radio hanno sicuramente una loro validità ma se provi a pensare un po’ più oltre, penso che riuscirai a vedere come siano le radio a bloccare l’avanguardia musicale, non le case discografiche.
In ogni caso, come ogni altro nuovo movimento, il punk ha bisogno di tempo. Forse lo consacreranno i Talking Heads con il loro secondo disco che sta per uscire oppure i Dead Boys riusciranno nell’impresa.
Credo davvero che i Clash siano migliori di chiunque altro sulla piazza eccetto i Sex Pistols e sarei felicissimo di guidare la produzione del loro secondo disco. Non voglio che suonino come gli altri vogliono che suonino ma nemmeno che sembrino una band amatoriale.
Il tuo interesse per loro è meraviglioso e anche se non siamo d’accordo con te, sono davvero felice di aver sentito la tua opinione. Spero davvero che il prossimo disco dei Clash sia abbastanza valido per noi. Nel frattempo, sarai contento di sapere che la Columbia Records pubblicherà il disco dei Vibrators l’anno prossimo mentre noi della Epic penseremo al disco d’esordio di una nuova band inglese, i Masterswitch. Per far sì che la new way non sia solo un fenomeno passeggero, bisogna fare le cose per bene.
Cordiali saluti,
Bruce Harris