Baby K, Kiss Kiss Bang Bang: conferenza stampa – Tutte le dichiarazioni
Le parole di Baby K alla conferenza stampa per la presentazione del suo nuovo album Kiss Kiss Bang Bang.
Baby K ha presentato il suo nuovo album, Kiss Kiss Bang Bang, in uscita venerdì 11 settembre. Dopo il grande successo di Roma Bangkok con il featuring di Giusy Ferreri, è il momento di ascoltare il suo disco di inediti, raccontato così dalla rapper:
Spero che vi piaccia il mio disco, che possiate entrare nel mondo di Baby K, eclettico, colorato, sempre sincero. Mi auguro possiate amarlo e divertirvi all’ascolto.
Baby K ha risposto alle domande della stampa, partendo dai concetti -anche ironici. che rappresentano alcune canzoni del suo disco, come Anna Wintour e Hipster Love:
In Anna Wintour, più che del lato femminile voglio sottolineare un approccio diverso, continuo a sostenere il principio della Femmina Alfa. La strada ognuno se la fa da sola, con le proprie gambe, a spalle larghe. Ho voluto quasi evolvere il concetto di Femmina Alfa, l’esserlo in un mondo di uomini: l’importante è sembrare sempre più una donna ma pensare come un uomo. E’ un po’ tutto ironico, un’evoluzione del concetto di Femmina Alfa che porto sempre avanti. Nel pezzo Hipster Love ho voluto raccontare l’idea che io sono questa fidanzata che ha portato un hipster in casa. So che ha delle cose strane ma ahimè ti ho portato dentro casa un hipster (ride).
La nascita di questo album è stato un viaggio, un percorso in costante movimento:
Dopo Una seria ho passato un anno pazzesco dove non mi sono fermata mai. Nel frattempo, dopo questo anno super frenetico, ti chiedi cosa vuoi dire e come vuoi che gli altri ti percepiscano. Mi sono affacciata come una emergente era ora di fare un disco che fosse più concentrato e lucido, che mettesse di più delle radici. Ho voluto far capire come sono io. Al secondo disco, ci deve essere quel passo in più, è stato un percorso perché per la prima volta parlo molto di me, delle mie esperienze. Non avevo mai veramente parlato di me ma dei miei pensieri e delle mie filosofie. Questo disco – come si sente da pezzi come Brucia, Chiudo gli occhi e salto- è una evoluzione, un costante viaggio, un tema della mia vita.
Tra i featuring, nel disco, troviamo una collaborazione con Madh, finalista a X Factor:
Ho conosciuto Madh al Coca Cola Summer Festival ma avevo seguito il suo percorso a X Factor, Ho pensato che un connubio con lui sarebbe stato interessante. So che lui è molto esterofilo, per cui ho pensato a lui per questo brano. Avevo questo pezzo che parlava di una serata assurda in discoteca. Lui aveva un altro brano che era molto simile, Fakeness, sulle serate frivole. E ci siamo detti “Uniamo le due cose” e abbiamo tirato fuori questo mondo, anche a livello sonora, molto esterofilo, dal sound della Giamaica al suono elettronico molto duro. Quello che io avevo detto a lui è che i suoi fan sarebbero rimasti sorpresi ma felici di questo featuring perché c’é un connubio molto interessante tra me e lui. Abbiamo lavorato a distanza ma con molto affiatamento. (…) La musica per me è sopratutto uno sfogo, anche l’idea che io sia appassionata di rap fa sì che i miei gusti non siano tipicamente legati al mondo classico della musica italiana. Già dal fatto che io rappi… Mi piace l’idea di essere una novità che stia in qualche modo rompendo delle regole. A livello di sounds sono sempre varia, non mi voglio limitare a paranoie legate all’hip hop, non voglio legarmi troppo al mondo pop. Ammicco molto a un sound estero ma perché sono cresciuta fin da piccola con Frank Sinastra, Stevie Wonder. Non è una cosa che voglio fare forzatamente, è la strada più difficile, le porte non sono necessariamente aperte a un sound così, un terreno un po’ incognito, non conosciuto.
Baby K confessa anche di aver avuto un altro sogno, inizialmente precedente a quello di essere una cantante nel panorama italiano. E lo si può evincere anche dai testi dei suoi pezzi:
Avevo l’ambizione di diventare stylist ma ho sempre fatto musica fin da quando avevo pochi anni. Non pensavo fosse possibile percorrere una strada nel mondo dello spettacolo con la musica. Amo la moda, sono in fissa (in questo periodo gli anni 90) sono sempre spessissimo online a fare shopping, la cosa per cui spendo più soldi in assoluto. Volevo che il disco parlasse del mio mondo, in questa età femminile, volevo raccontare un po’ più di me.
Ed ecco come è nata Roma Bangkok con la collaborazione di Giusy:
Ci mancava il brano di apertura dopo due anni di attesa volevo tornare con un “Bang”. I miei produttori, nel giro di 5 giorni, mi mandano questo brano super estivo. Mi sono messa a ballare appena ascoltato, era super estivo, divertente. Volevamo un contrasto, la mia voce con un timbro abbastanza pacato, soave. Volevamo un bang nel ritornello “Secondo noi nessuno si aspetta Giusy Ferreri, ha una voce diversissima”: Abbiamo proposto il brano a Giusy e lei ci ha mandato il provino dopo pochissimo ed è nato subito un affiatamento, nessuno si aspettava questo featuring. Sono molto contenta (…) La cover dell’album? In realtà sono in fissa anche con gli anni 80. Secondo me è molto femminile, amo gli anni 80/90, in realtà questo corsivo era un richiamo di un mondo femminile, un po’ notturno anche: la notte affascina sempre un pochino di più. Uno degli elementi come la scelta dei font e del libretto, ci sono richiami al mio mondo, ai miei gusti, a quello che mi appassiona e mi rappresenta.
Kiss Kiss Bang Bang, il titolo album, è una fusione delle sue sfumature:
E’ una perfetta sintesi di quello che volevo comunicare e rappresentare con il mio disco: contrasti, la mia femminilità, con il mio aspetto molto più femminile. C’è il brano con Fred Palma che è molto Spy movie. Abbiamo visto attraverso i talent che si sono fatti avanti le rapper. Quello che volevo dire è che non è facile. Lo spazio c’è ma c’è tanta gavetta, molta strada da fare, perché ci sono molto pregiudizi. Secondo me farsi percepire come una figura credibile e non una raccomandata o bambolina manovrata, le persone sono arrivate da me perché hanno visto qualcosa in cui credevano. Lo spazio c’è è solo che te la devi sudare, tutto qua.
Nel suo nuovo disco -come nel precedente- non mancano le collaborazioni (sebbene non troppe):
E’ una tradizione tipica dell’hip hop e dei rap, ci sono sempre tantissimi featuring. Nei miei due dischi ufficiali con la Sony non ce ne sono state tante. Nel primo c’erano 2/3 su 12 brani, non sono tanti per un disco percepito come rap in questo disco ce ne sono 4 su 14. Ho fatto molta più collaborazione nel disco degli altri che sui miei. Credo sia facile collaborare con me (…) Il successo di Roma Bangkkok aiuta ma non garantisce niente, è solo la tua costante ansia e paranoia che accomuna gli artisti sui propri progetti. Con il successo del primo singolo inizi in una maniera positiva ma non garantisce minimamente nulla .I singoli non assicurano la vincita dell’album. Ci sono molti artisti che sono artisti da singoli, non garantisce niente, si parte con un sorriso però, con una nota positiva.
Infine, Baby K sarà ospite -con Giusy- a Miss Italia, nella finale di domenica 20 settembre 2015:
Sono contenta di partecipare perché é l’occasione, nell’evento che giudica la femminilità dell’estetica, per dare un po’ più di grinta, pepe, palle… Un po’ più di “Bang Bang” a Miss Italia.