Laura Pausini, Simili: recensione album
Simili, il nuovo album di Laura Pausini. La recensione su Blogo.it
E’ uscito Simili, il nuovo album di Laura Pausini. E’ ben noto il successo internazionale della cantante, tra gli artisti moderni più amati non solo in Italia ma anche in Europa e Sud America. Non a casa, Laura è stata giudice in diversi talent show esteri e anche nel nuovo programma di Simon Cowell, La Banda. Non stupisce quindi la grande attenzione mediatica ottenuta con il suo atteso comeback di inediti dopo l’ultimo Gretest Hits dei suoi brani rivisitati. Ed ecco Simili.
Da subito, dobbiamo ricordare le parole di Laura durante la conferenza stampa:
“Racconto storie di noi esseri umani uguali ma che hanno sentimenti diversi. Non è un album autobiografico, per la prima volta sono solo interprete. E’ stato interessante, fino a qualche tempo fa non avrei avuto né la voglia né il coraggio di raccontare storie che non sono mie. La maternità mi ha resa più aperta e libera”
Molti gli autori con cui ha collaborato: Niccolò Agliardi, Biagio Antonacci, Giuliano Sangiorgi e Jovanotti. Grandi firme che però, purtroppo, non sempre hanno portato ai risultati attesi. Lato Destro del Cuore, il primo singolo che ha anticipato il disco, per molti non particolarmente radiofonico, è un pezzo che la stessa Pausini ha raccontato così
“Quando Biagio me l’ha portata io non l’ho capita subito. Più l’ascoltavo e più diventava una calamita, per me sarà un evergreen.
Tutti aspettavano una sorta di Tra te e il mare Atto II ma non è così. Eppure la canzone, dopo diversi ascolti, prende quota e conquista. Per assurdo, forse il brano memo radiofonico, diventa quello più efficace. Simili sarà probabilmente il secondo brano estratto e farà da sigla alla nuova stagione di Braccialetti Rossi. Sicuramente più immediato del precedente pezzo, è un inno all’amore, alle similitudine tra due persone che si riconoscono e si raffrontano. Se 200 Note, scritta da Tony Maiello, è rassicurante proprio per il sound tipico di Laura, la prima sorpresa arriva dal quarto brano. Purtroppo, una sorpresa negativa, perché Innamorata, scritta da Jovanotti, non centra il segno. E il risultato lascia interdetti, con un testo non particolarmente originale (“Tu non sai cosa può fare una donna innamorata, una donna innamorata della vita come me, posso riconoscere un amore tra milioni di impostori”) e un’incursione di genere non riuscita.
Va meglio con Chiedilo al cielo, potenziale nuovo singolo (molto radiofonico) del disco e Ho creduto a me sebbene il testo lascia – in certe parti- disarmati (“Volevo solo appoggiarmi a un cuore e avere il tempo per costruire”). In quest’ultimo brano, troviamo una versione della Pausini da Indipendent Woman (“Quando hai detto Mi spiace, troppo poco però”). Nella porta accanto racconta l’amore per un vicino di casa che ha un unico difetto “quello di non svegliarti accanto a me”. Poi Laura -interprete del brano, eh- è disposta a prenderlo anche com’è, ariete o vergine (cit.). Quando si dice lo spirito di sacrificio…
Il nostro amore quotidiano è il racconto della nascita di un sentimento e di un rapporto sentimentale nei minimi dettagli e dialoghi (“Ti ricordi come cominciò, ti dispiace stringermi la mano io ti ho risposto Non lo so, Ti ricordi come continuò, Ti dispiace adesso se ti amo, con gli occhi chiusi ho detto No”). Farà furore a San Valentino tra le coppie. Tornerò (con calma si vedrà), in collaborazione con Biagio Antonacci, è sicuramente meno convincente del già sottovalutato Lato destro del cuore.
Colpevole abbandona l’inno d’amore e del sentimento per un’accusa e una richiesta di distanza (“Dimmi che cosa vuoi da me”) che viene confermata dal successivo Io c’ero (+ amore x favore). La donna ha sofferto e si augura che l’uomo possa provare lo stesso dolore. Avanguardia pura, insomma. Sono solo nuvole, la collaborazione con Giuliano Sangiorgi, fa prendere quota all’album dopo i due non indimenticabili pezzi precedenti. Una canzone che, diversamente dalla collaborazione con Jovanotti, funziona e non suonerebbe male nemmeno in un ipotetico duetto con la voce dello stesso Sangiorgi. Potenziale singolo anche questo.
Ed ecco arrivare tre brani molto più personali e intimi. Per la musica , nonostante i cori presenti, lascia piuttosto tiepidi. Lo sapevi prima tu è una pura dichiarazione d’affetto al padre mentre E’ a lei che devo l’amore è una pura canzone d’amore (tenera eh, per carità) dedicata alla figlia. Una ninna nanna (letterale) con incursioni canore della piccola Paola.
Riassumendo, Simili è un album che non tradirà i fan, difficilmente ne conquisterà altri di nuovi e dai primi ascolti, non sembra presente un pezzo che possa aspirare a vero e proprio classico Pausiniano che ha fatto storia negli anni passati (da E ritorno da te a Invece no). Forse, ironia della sorte, ad avere maggiori possibilità è proprio quel Lato Destro del Cuore che, ad oggi, non ha brillato.
Un disco che non delude il suo pubblico. Ma nemmeno stupisce.
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