Ghost in concerto a Trezzo: foto-report dal Live Club, 23 Novembre 2015
Papa Emeritus III e i suoi Nameless Ghoul non hanno paura di niente, e offrono ai loro fedeli fan uno spettacolo incredibile. Ecco com’è andata.
Papa Emeritus III ha un messaggio importante da lanciare al mondo, stando sopra al palco di Trezzo. Lo fa usando la lingua Italiana, prima di un assolo della prima canzone, Spirit: “NOI NON ABBIAMO PAURA”.
Non si perde in altri discorsi, non va oltre quelle quattro parole in ammirevole italiano: la gente capisce, l’animo si solleva, ci si rilassa e si può godere della funzione. Non è questo, lo scopo di un Papa? Di cosa dovrebbe aver paura, Emeritus? Non ce l’ha nemmeno di Dio, che probabilmente sta maledicendo ogni sera di questo “Black To The Future Tour” per l’empia offerta alle prime file del corpo e sangue dei Ghost, aiutati da due sorelle-suore ogni sera diverse.
Non ha paura di chiudere il concerto con una canzone particolare come Monstance Clock, anzichè scegliere come unico bis una Year Zero che ha veramente dato la sensazione di una messa, quando è stata cantata (a metà set) da un Live Club pieno di gente, più del triplo rispetto a quella vista al precedente concerto a Milano, nel Giugno 2014. Infine, non ha paura di mostrarsi nei momenti più conviviali, togliendosi le vesti messaniche e presentandosi come un ballerino anni sessanta, con gilet e senza la mitra in testa: quando si materializza così sul palco, le somiglianze con John Travolta citate a Soundsblog durante un’intervista con un Nameless Ghoul non sembrano più tanto bizzarre.
Parliamo dei Nameless Ghoul, il lato musicale del rituale chiamato “concerto” dai meno fedeli. Perfetti. Perfetti tecnicamente, con un senso del ritmo e della potenza incredibili; perfetti scenicamente, con i loro abiti e maschere tutti uguali, una presenza inquietante e al contempo rassicurante. Ammirevole il tastierista, la cui musica fa da base a tutte le composizioni, e che quando non deve suonare non cazzeggia davanti alla tastiera, ma rimane in piedi in atteggiamento marziale, con le mani dietro la schiena in attesa del suo turno. Un segreto che pochi potevano notare? Il ritmo dato dal Nameless Omega pestando i piedi sul palco come se si trattasse di un ballerino, indossando scarpe eleganti con le ghette. E’ nei dettagli, che si annida il diavolo.
I Ghost hanno un progetto, e non stanno scendendo a compromessi per realizzarlo. Meliora è il loro miglior disco ed uno dei migliori dischi dell’anno, avendo azzeccato una serie di singoli e melodie perfette su cui incastrare la loro ammirazione per Satana, Lucifero e Asmodeo. Quando, salendo al piano superiore del Live Club, trovi una famigliola con la madre che fa headbanging mentre registra un video, il padre che canta a gran voce e la figlia di nove anni circa che recita a memoria i versi (anche in Latino) “He is / Nostro dis pater, nostr’ alma mater / He is”, capisci che il mondo può anche essere un mondo migliore. Soprattutto per chi è dotato di senso dell’umorismo.
In apertura dell’articolo trovate la galleria fotografica con tutte le foto della serata – altre foto del pubblico sono disponibili sulla Pagina Facebook di MusicaMetal/Soundsblog, pronte per essere taggate. Chissà se le Sisters Of Sin si ritroveranno negli scatti…
Prima dei Ghost si sono esibiti i Dead Soul, duo svedese che dal vivo si esibisce con l’aggiunta di un chitarrista ed una base registrata di batteria. L’impatto con le prime canzoni non è esaltante, ma man mano che passa il tempo (e che si alzno i volumi della batteria), si comprende che lo spirito che li anima, e la musica che compongono, ha molto in comune con la visione dei Ghost. Alla fine si prendono una valanga di applausi, avendo stupito tutti gli scettici. Non si sa in che altri contesti li si potrebbe apprezzare, ma di sicuro per questo tour sono una scelta azzeccata per scaldare gli animi.
Ghost setlist – Live Club Trezzo, 23 Novembre 2015
Spirit
From the Pinnacle to the Pit
Ritual
Con Clavi Con Dio
Per Aspera ad Inferi
Majesty
Body and Blood
Devil Church
Cirice
Year Zero
Spöksonat
He Is
Absolution
Mummy Dust
Jigolo Har Megiddo (acoustic)
Ghuleh/Zombie Queen
If You Have Ghosts
—–
Monstrance Clock