The Voice 2016 contatta Andrea Appino per partecipare alle selezioni, lui rifiuta e polemizza
The Voice 2016, casting: Appino contattato, lui risponde per le rime.
Chiara Iezzi, Alessandra Drusian dei Jalisse, Dennis Fantina, Sarah Jane Olog. Sono solo alcuni degli artisti che hanno cercato – invano – di rilanciarsi partecipando al talent musicale The Voice of Italy. La nuova edizione, rinnovata, è alle porte, a gennaio cominceranno le registrazioni delle blind audition (trasmesse, poi, su Rai 2 da inizio marzo) e la redazione del programma è alla ricerca di nomi forti per lanciare la quarta edizione.
Fra i contattati c’è anche Andrea Appino, cantautore pisano nonché frontman e voce del gruppo indie-rock Zen Circus. Un nome noto nell’ambiente. “Ti scrivo dalla redazione di The Voice. Ho avuto modo di ascoltarti e mi piacerebbe sapere se sei interessato ad un’eventuale partecipazione alle selezioni del programma. In caso positivo, lasciami il tuo contatto telefonico, così da poterti chiamare al più presto”: è il messaggio che un redattore del talent ha inoltrato ad Appino. Un messaggio, immaginiamo, che sarà arrivato copiato e incollato a chissà quanti altri artisti (e potremmo contestare il metodo, potremmo parlare di quanto sia inutile per un ‘comune mortale’ iscriversi alle selezioni, ecc ecc).
Appino, però, ha preferito rispondere a quel messaggio. Lo ha fatto così (fonte Facebook):
“Ciao, io non ti conosco e immagino tu stia lavorando, quindi cercherò di essere il può rispettoso possibile. Ironicamente mi hai scritto in una delle poche giornate libere, dopo due mesi spesi fra concerti e studio, al lavoro su de dischi di altri progetti ed in procinto di cominciare il nono album della mia band. Così oggi, causa trasloco, mi sono finalmente messo a sistemare ricordi per oltre 20 anni di musica”.
Quindi parla degli Zen Circus, “un nome che a te o a molti del vostro pubblico non dirà nulla – e ci mancherebbe – ma che è parte fondamentale della mia vita ed importante per molti ragazzi e ragazze, uomini e donne là fuori. Mi dispiace, ma non c’è cosa più distante dei talent show dal mio modo di vedere e fare musica da 20 anni. Trovo anzi molto impertinente questa richiesta, che per te magari sarà normale amministrazione ma che io trovo un poco irrispettosa nei confronti della mia storia musicale, del mio lavoro e delle persone che seguono la mia e tante altre band”.
Prosegue:
“Odio fare lo splendido, ma visto che i talent show si occupano di creare ‘successi’ mi vedo costretto ad informarti che gli Zen hanno una storia bellissima, un pubblico favoloso, una lista di concerti che van ben oltre i mille, molti dei quali sold-out, 12 dischi all’attivo (compresi due da solo), uno finito primo su iTunes ed in top ten senza mai essere passato dalla televisione o dai grandi network radiofonici” […] Ecco ora secondo te, seriamente, che cose vuoi che me ne freghi di partecipare alle selezioni di The Voice of Italy? Declinerei pure si trattasse di fare l’ospite pagato, figurati a fare ‘le selezioni’. Non ho niente contro chi partecipa o chi guarda i talent, ma personalmente credo siano uno specchietto per le allodole ed i ragazzi che partecipano da voi dovrebbero essere piuttosto spinti a scoprire chi sono e quale è la loro musica non in tv, ma in cantine o sale prove, locali, club, ecc”.
Insomma, Appino sarebbe dovuto passare sotto il giudizio di Emis Killa, Dolcenera, Max Pezzali e Raffaella Carrà. “Non credo a nessun giudizio e nessun giudice, l’idea di ‘vivere un sogno’, questa bolla dove l’importante è essere famosi, questo provarci. Non mi interessa: io non ci voglio provare. La tv nega a queste persone la cosa più bella di tutte: il costruire la propria musica e la propria persona con le proprie mani senza che nessun giudice (per quanto con una storia dietro le spalle, grande talento e tutto quello che vuoi) decida se è dentro o fuori”.