Lacuna Coil a Trezzo: foto-report del concerto al Live Club, 28 Novembre 2016
I Lacuna Coil del 2016 sono i migliori Lacuna di sempre? O sono pronti per il manicomio? O forse… entrambe le cose? Ecco com’è andata a Trezzo.
Ci sono band che, con il passare degli anni (e dei dischi), ammorbidiscono il proprio sound, cambiano in maniera “commerciale”, o semplicemente mostrano segni di stanchezza artistica, che li portano ad adagiarsi su canoni stabiliti all’inizio della carriera.
Non è così per i Lacuna Coil: nei vent’anni di attività della band il sound è mutato di continuo, ed il nuovo Delirium li trova più heavy che mai. Per quanto per molti fan la perdita di tre membri di lunga data (avvenuta fra il penultimo e l’ultimo album) sia stata una shock, per i Lacuna Coil è stato sicuramente uno shock positivo – la band vista sul palco del Live Club è più energica, più aggressiva, più potente, più rumorosa che mai. E ha anche una scenografia coinvolgente, visto che laddove in passato c’era solo un logo sullo sfondo, ora ci sono una batteria rialzata, gabbie per rinchiudere i musicisti, manichini da manicomio appesi in giro… se anche l’occhio vuole la sua parte, anche l’evoluzione visiva dei Lacuna sta raggiungendo l’apice, e se già da tempo si presentavano sul palco tutti vestiti uguali, ora sono tutti con camicia di forza e trucco spaventoso.
Parlavamo dei fan della prima ora: questa evoluzione ovviamente può non piacere a tutti, soprattutto se ci si aspetta di ascoltare i brani dei primi dischi, e delle 16 canzoni in scaletta, 10 sono estratte dagli ultimi due album, mentre una da Comalies (The Ghost Woman and the Hunter) fa il suo debutto live trasformata secondo nuovi canoni. Chi invece accetta il cambiamento, o per chi si è avvicinato di recente alla band, non può che confermare una cosa: questi sono i migliori Lacuna Coil di sempre. Come cantano prima dei bis, Nothing Stands in Our Way, e la cosa sembra ormai un dato di fatto.
Prima degli headliner, sul palco del Live Club sono passati gli italiani Genus Ordinis Dei mostrano un’ottima presenza di palco e dei suoni discretamente puliti – il fatto che siano su una label danese anzichè italiana la dice lunga sul loro appeal internazionale, e probabilmente sentiremo ancora parlare del loro Symphonic Death Metal .
Dopo di loro, sono arrivati i Forever Still, dei quali una delle cose più positive che si possono dire è che la cantante ha un’asta del microfono meravigliosa, probabilmente la più bella vista dai tempi di quella creata da HR Giger per Jonathan Davis. L’asta riproduce l’artwork (con mani legate e fiori) del debut album Tied Down, uscito per la Nuclear Blast. Per il resto, però, pare esserci poca sostanza dietro questo gruppo danese. Forse bisognerebbe ascoltarli su disco per un secondo parere, ma nonostante la presenza di Cristina Scabbia sotto al palco per goderseli, non si trovano guizzi particolari di interesse.
Lacuna Coil @ Trezzo Live Club – scaletta concerto
Ultima Ratio
Spellbound
Die & Rise
Heaven’s a Lie
Blood, Tears, Dust
Ghost in the Mist
The Ghost Woman and the Hunter
Trip the Darkness
Downfall
You Love Me ’Cause I Hate You
Our Truth
Enjoy the Silence
(Depeche Mode cover)
Nothing Stands in Our Way
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Delirium
Zombies
The House of Shame