UDO Dirkschneider a Trezzo: foto-report del concerto al Live Club, 13 Dicembre 2016
Gran concerto, per UDO che dà l’addio alle canzoni degli Accept. Peccato ci fosse poca gente a goderselo…
Il caro vecchio Udo Dirkchneider si è ficcato in un mezzo guaio, con questo Farewell To Accept Tour: annunciato a inizio 2016 come “ultima volta in cui Udo canterà i brani degli Accept”, il tour è già al secondo giro Europeo, e ne ha anche estratto un live cd/dvd – segno che la scelta sta piacendo ai fan, che ne vogliono ancora e ancora. Ma quando questo tour finirà – SE finirà – cosa rimarrà per gli U.D.O., la band “solista” di Udo, il quale non vorrà mai più cantare brani degli Accept ma solo i suoi?
Il punto è questo: ieri è stata una serata fantastica. Ma raramente avevo visto il Live Club di Trezzo così vuoto. Non si parla di una vera e propria tragedia, ma ad occhio il locale era riempito per 1/4, si parla di un 300 biglietti venduti – venduti principalmente ad un pubblico over-40. E questo, con il mega-tour in cui Udo torna a cantare gli Accept.
Cosa può essere andato storto, quindi? Alcune ipotesi:
1 – UDO era già passato a Brescia con questa scaletta, in Aprile. Brescia dista da Trezzo neanche un’ora di macchina. Forse una data più a Sud avrebbe funzionato meglio.
2 – L’Età media dei presenti era ben oltre i 40 anni. Magari gli over-50 mega-fan della prima ora degli Accept non hanno accesso al computer e non sapevano della data.
3 – Ai giovani di UDO e degli Accept non frega un cazz0. Sarebbe ben strano però, visto quando band come Sodom o Kreator attirano molte persone, e gli Accept sono fra i padrini del metal tedesco.
Se avete altre ipotesi, fatevi avanti. In ogni caso, se non eravate presenti, vi siete persi un gran concerto. Udo ha voce e presenza scenica, e per quanto lui continui a prendere le distanze dagli Accept, e per quanto gli Accept abbiano un cantante nuovo da 7 anni, quelle canzoni saranno sempre di Udo, e nessuno potrà mai cantarle così. Ha una voce troppo particolare, una carica troppo inimitabile, una presenza scenica inconfondibile. La sua band attuale si diverte a mettere in scena di continuo tutti gli stereotipi della “band metal vecchia scuola” (non vogliamo dire “Spinal Tap”), continuando a suonare affiancati, sincronizzati, in linea, con Udo in mezzo a gestire le grandi manovre. Fa un po’ impressione pensare di aver ascoltato per l’ultima volta una sua Balls To The Wall, urlata, cattiva e spensierata allo stesso tempo. Ma comunque abbiamo il live-cd di questo tour. E magari una reun… no, meglio non pensarci proprio.
Prima degli headliner, si sono esibiti i Garagedays, gruppo tedesco inizialmente previsto come opener in un pacchetto che vedeva anche i Vicious Rumors nella lineup. I Vicious Rumors hanno annullato parte del tour, e quindi i Garagedays hanno ottenuto una bella promozione, con 45 minuti a disposizione per il loro thrash metal di vecchio stampo, che deve molto ai Metallica e che in scaletta ha canzoni come “Piece Of Shit”, il che è 100% thrash metal attitude. La loro è una prestazione ottima, peccato che abbiano suonato sostanzialmente al buio, per non precisati motivi. Magari qualche ragazza avrebbe voluto apprezzare di più il sorriso di Marco Kern.