Ugly Kid Joe a Milano, 8 Giugno 2017: il live report per presi bene
Tutti cantano, sudano, si rilassano: gli Ugly Kid Joe sono decisamente benvenuti (e bentornati) in Italia…
Mentre si spegnevano le note del concerto degli Slayer all’Alcatraz, a pochi chilometri di distanza si faceva il soundcheck per un altro show dal puro sapore degli anni Novanta: quello degli Ugly Kid Joe, tornati a suonare in un club milanese dopo quasi vent’anni.
Il pubblico è numeroso e caldo, all’interno del Legend Club, e la band californiana non si fa attendere: poco dopo le 23.00 sale sul palco e attacca subito con Neighbor, giusto per fissare alta l’asticella delle prestazioni. Tutti cantano, tutti applaudono, tutti sudano, e tutti sorridono, soprattutto – probabilmente ricordando qualche momento della propria storia personale in cui ascoltarono alcune delle hit degli Ugly Kid Joe, e che magari non pensavano che avrebbero potuto riascoltare dal vivo.
Whitfield Crane tiene in mano il pubblico, conquistando il cuore di tutte le prime file elargendo bro fist e high five a tutti, e ad un certo punto tiene anche in mano un ananas, arrivatogli proprio dal pubblico. Chieste spiegazioni, ottiene un semplice “Ce l’hanno regalato al bar, e noi lo regaliamo a te”. Ok, anche questa è “generosità italiana”, immagino.
Il set rende omaggio al disco più recente, Uglier Than They Used ta Be (del 2015), ma in realtà la maggior parte degli 80 minuti suonati è dedicata ai primissimi brani, quelli più amati.
Per l’occasione, sul palco si trova anche il chitarrista Dave Fortman, con la band ai tempi di Menace to Sobriety e poi passato alla produzione: come dice Whitfield, Dave non veniva in Europa tipo dal 1996, ed è contento di essere qui con noi. Per chi conosce il suo lavoro, è effettivamente incredibile vederlo sul palco, visto che nel frattempo questo signore ha prodotto dischi di Anthrax, Evanescence, ha messo mano sugli Slipknot e sui Superjoint Ritual. Insomma, una leggenda vivente, felice di suonare su un piccolo palco italiano. E’ una cosa che scalda il cuore.
Whitfield chiede spesso se ci si sta divertendo, se siamo rilassati, se siamo presi bene: è una bella sensazione poter dire “sì”, mentre fuori il mondo sembra andare in rovina. A questo serve la musica… a viaggiare indietro nel tempo e godersi nel presente qualche ora di relax.
Qui di seguito, la scaletta e le foto del concerto – in apertura dell’articolo, un video che mostra perchè le band adorano suonare davanti ad un pubblico italiano ed ai nostri cori da stadio.
Ugly Kid Joe a Milano: la scaletta suonata
Neighbor
Jesus Rode a Harley
C.U.S.T.
Panhandlin’ Prince
No One Survives
Devil’s Paradise
So Damn Cool
Cat’s in the Cradle (Harry Chapin cover)
I’m Alright
Milkman’s Son
Goddamn Devil
Dialogue
Tomorrow’s World
Mr. Recordman
V.I.P.
—–
Ace of Spades (Motörhead cover)
Funky Fresh Country Club
Everything About You