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Katy Perry, nuovo album Witness | Recensione

Witness: la recensione di Blogo del nuovo album di Katy Perry

pubblicato 11 Giugno 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 05:11

Witness è l’ultimo album di Katy Perry, uscito il 9 giugno, a quattro anni di distanza dall’ultimo, Prism. I quindici brani inediti della cantante, segnano la sua volontà di creare un “purposeful pop”, un pop impegnato, che si spinge su temi scottanti come la politica, ma senza riuscirci appieno. L’uscita del disco è stata anticipata dai singoli Chained to the rhythm, Bon Appetit, e Swish Swish in duetto con Nicki Minaj.

Witness | Recensione

Al primo ascolto, Witness appare come un disco pop puro, senza fronzoli, talvolta troppo lungo (trovare 15 tracce in un unico album è ormai raro), e con una corposa parte centrale che difficilmente rimane in testa. L’intento di Katy di proporre un pop “purposeful”, con uno scopo, è raggiunto più nei testi, ben curati e con evidente riferimenti alla politica attuale, da Trump a Theresa May. Sembra quindi che la spavalda ragazza allegra di Roar o di Teenage Dream abbia lasciato il posto a una donna più matura, che però sta ancora facendo i conti con questa nuova immagine di sé e non sa gestirla.

Alcuni pezzi di apertura, come Witness e Roulette, hanno ritornelli orecchiabili e scanzonati, quasi come collegassero con un fil rouge immaginario la carriera di Katy Perry finora. Si sente la mano di Sia nella produzione, e il velato attacco a Taylor Swift in Swish Swish, in duetto con Nicki Minaj (spacciata come una canzone sul bullismo). Dalla traccia numero 5, Deja-vu, in poi, inizia una parte di brani che passano quasi inosservati. Fino ad arrivare a Miss you more, la prima ballad del disco, ottima traccia che non ci fa rimpiangere la Katy di Thinking of you e Unconditionally.

Si prosegue poi con gli altri pezzi up-tempo, i singoli Chained to the rhythm, che non ha però funzionato come avrebbe dovuto (ha raggiunto solo la posizione numero 4 nella classifica americana), Bon Appetit, per poi continuare con altri pezzi con ritornelli anonimi, che sembrano essere stati inseriti solo per allungare il brodo. Salvabile il finale: Into me you see è un’altra ballad piano e voce, l’unico rimpianto è che non chiude in maniera maestosa, ma un po’ sottotono. Non è una chiusura memorabile.

Nel complesso, da Katy Perry dopo quattro anni di inattività ci si aspettava qualcosa in più. A 32 anni si può trovare un giusto compromesso fra maturità e allegria, senza restare sempre scanzonati o risultare troppo seriosi. Probabilmente analizzando solo i testi delle canzoni, l’album risulta più maturo dei precedenti, ma ascoltandoli inseriti nella musica e negli arrangiamenti, appare come un disco pop riuscito a metà, con troppe tracce a fare da riempitivo e pochi brani memorabili.

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Witness | Tracklist

1. Witness
2. Hey Hey Hey
3. Roulette
4. Swish Swish (feat. Nicki Minaj)
5. Deja Vu
6. Power
7. Mind Maze
8. Miss You More
9. Chained To The Rhythm (feat. Skip Marley)
10. Tsunami
11. Bon Appetit (feat. Migos)
12. Bigger Than Me
13. Save As Draft
14. Pendulum
15. Into Me You See