Sanremo 2018, Gatto Panceri escluso: “Non ce l’ho con Baglioni, ma con un discografico che mi ha offeso”
“Mi sento offeso come uomo prima di tutto. Ma poi come può un discografico di un’altra casa entrare nell’ufficio di Baglioni mentre ci sono altri discografici che presentano il loro artista?”
Gatto Panceri, che a caldo aveva annunciato che “svelerò dei meccanismi che voi non potete neanche immaginare” e “solleverò un bel polverone, così finalmente si parlerà molto di me in tv, radio, giornali e internet“, torna a parlare della sua esclusione dal Festival di Sanremo 2018. Lo fa in un’intervista concessa a Letteradonna.it.
La precisazione iniziale assolve Claudio Baglioni, direttore artistico dell’edizione al via su Rai1 a febbraio prossimo:
Premetto che non ce l’ho affatto con Claudio Baglioni. Mi metto nei panni del direttore artistico, di qualunque direttore artistico. Specie se fai il cantante subisci grosse pressioni: Rai, pubblicità, discografie, amici e detrattori vari. In questi due mesi, da quando ho spedito il pezzo alla commissione, ho sempre avuto ottimi rapporti con lui, ci siamo scambiati messaggi cordiali e professionali. Finita la diretta di Sarà Sanremo mi ha mandato un messaggio per dirsi dispiaciuto del fatto che io fossi entrato dai 140 nei 30, ma non nei 20.
Panceri, che sul palco del teatro Ariston ci è salito tre volte in carriera, spiega di avercela “con alcuni personaggi della discografia italiana“. Quindi racconta in maniera più approfondita, anche se non fa nomi:
Giorni fa, mentre i referenti della mia casa discografica erano nell’ufficio di Baglioni per un appuntamento ufficiale per parlare di me, è entrato un discografico di una grossa major. Quando ha sentito che si parlava di me ha cercato di screditarmi. Ha detto che ero troppo vecchio, troppo grasso, troppo calvo per Sanremo. Ho 53 anni e ci sono persone più anziane di me nel cast, è il Sanremo con l’età media più alta degli ultimi 20 anni; non sono obeso, ma ho preso otto chili perché sono stato malato e ho preso dei farmaci; e ho perso i capelli perché erano trapiantati, ho avuto un rigetto e quasi una meningite.
Parole che, evidentemente, non hanno lasciato indifferente il cantautore:
Mi sento offeso come uomo prima di tutto. Ma poi come può un discografico di un’altra casa entrare nell’ufficio di Baglioni mentre ci sono altri discografici che presentano il loro artista?
Panceri spiega di non poter dire il nome del discografico in questione “perché forse partirà un’azione legale” in quanto ci sarebbe testimoni e “forse, registrazioni“:
Ma so chi è, lo conosco, anche da anni, non è un fatto personale, non gli ho mai rubato la fidanzata. Probabilmente a lui interessava liberare il mio posto per un suo assistito.
Panceri nota poi che negli ultimi dieci anni è stato escluso quattro volte dalla gara sanremese:
Da quando non sono più sotto una major. Quando ero in Universal ho fatto quattro Sanremo da cantante e otto come autore, a volte anche di canzoni da podio. Mi aspettavo un po’ di riconoscenza da Sanremo.
Quindi il commento – non senza frecciatine – sulla lista dei 20 Big scelti da Baglioni:
Non so se devo aspettarmi la nuova musica italiana da Luca Barbarossa, che da cinque anni fa il presentatore in radio. Elio si scioglie, bravissimo e amico mio, perché gli dai un posto per chiudere la carriera? A Sanremo la carriera si inizia, se volevi fargli fare la passerella lo mettevi tra gli ospiti e gli facevi fare tre pezzi. Sergio Rubino e Diodato hanno le carte in regola per essere Big? Hanno almeno due successi conclamati? Mi aspetto tanto da Moro e Meta, sono felicissimo per Avitabile, finalmente… Per altri meno.
Infine, i progetti per il futuro:
Mi ritirerò in silenzio fino ad aprile. Sono stato offeso come uomo, non solo come artista, colpito nella mia malattia. Spero che le canzoni siano bellissime per il bene della musica italiana. Se si mettono male le cose, poi, ho già il piano B, faccio l’editore. Ma non è ancora il momento perché ho un disco bellissimo e ancora tanta gente che mi vuole ascoltare.